Mica tanto, @sinucep. In fondo la base è ampia decine di migliaia di km, e la localizzazione pur non essendo accurata a qualche cm come a terra dovrebbe essere buona entro qualche metro. La cosa interessante è che i segnali dei satelliti GPS e Galileo arrivino sulla Luna con un livello sufficiente.
Conosco chi ci ha lavorato, è gente in gamba.
Bene, non ne sapevo nulla di questa possibilità. Davvero stupefacente.
Intanto ricordiamo che c’è Hakuto-R molto lontano dalla Luna. Il team ha annunciato le date.
Ingresso il orbita il 6 maggio e atterraggio il 6 giugno.
Video dell’allunaggio.
Watch Firefly land on the Moon! After identifying surface hazards and selecting a safe landing site, Blue Ghost landed directly over the target in Mare Crisium. Our Ghost Riders have since downlinked our landing footage for the world to see – a historic moment on March 2 we’ll never forget. We have Moon dust on our boots!
elaboro un po’ sulla faccenda della ricezione dei satelliti GNSS sulla Luna. La distanza media dei satelliti GNSS è nell’ordine di 25000 km; la Luna è a 400.000 km. La differenza di distanza crea un’attenuazione addizionale di 12dB. Poi le antenne dei satelliti puntano verso Terra (ovvio) anche se hanno un fascio piuttosto largo. Diciamo che l’attenuazione totale potrebbe essere di una ventina di dB.
Però le antenne in uso per il GPS hanno guadagni molto bassi, qualche dB sotto l’isotropico, per motivi di dimensioni rispetto a lambda. Quindi si può pensare ad una antenna sul lander lunare con un’area di cattura maggiore e direttiva, puntata verso Terra, in modo da recuperare 20 dB sulle inefficienti antenne dei GPS normali. Ed ecco fatto il gioco.
Non ho trovato dettagli sul payload e sulle antenne usate, ma onestamente non ho avuto voglia di cercare certo che la cosa fornisce un’ottima possibilità di localizzazione sul terreno lunare, ovviamente per la faccia visibile.
Credo che usare il GPS sulla Luna sarà una cosa temporanea. Ci sono dei progetti europei per creare una costellazione tipo GPS attorno alla luna, no? In più sarà meglio usare il futuro fuso orario lunare visto che il tempo è leggermente diverso rispetto alla terra (in maniera impercettibile per l’uomo comune, ma non per un mezzo in volo che deve atterrare autonomamente).
Ci sono altre foto spedite dalla sonda dopo le prime storiche arrivate domenica dalla Luna? Esiste un sito dove poterle vedere? Grazie.
Beh, tutto sta nel definire “temporaneo”.
Credo di poter dire con sicurezza che la differenza di tempo sia minima e gestibile visto che siamo atterrati su una cometa e su Titano (quindi non solo fuori dal pozzo gravitazionale della Terra ma anche ai margini di quello del Sole).
Comunque, nulla vieta di posizionare un orologio atomico sulla superficie della Luna o in orbita lunare (dove viene più comodo). Ma appunto, una volta che hai un orologio atomico in orbita intorno alla Luna hai un satellite GPS lunare e, satellite dopo satellite, si potrà fare a meno del GPS terrestre.
Insomma sarà una cosa graduale, l’interessante sarà vedere l’architettura di questa transizione.
Più che altro il test serve a verificare l’accuratezza del modello GPS sulla Luna. Il GPS funziona triangolando posizione e tempo, mandando il segnale orario con la precisione di un orologio atomico.
Sulla Terra il software di ricezione è testato da anni e abbiamo l’accuratezza necessaria. Sulla Luna cambia anche la gravità e influisce sullo scorrere del tempo in modo sensibile. Il tempo sulla Luna infatti scorre più velocemente che sulla Terra. La differenza è dell’ordine di qualche millisecondo per anno, percepibile con un orologio atomico.
L’esperimento serve anche a validare il modello di ricezione con la variazione di relatività generale.
Che voi sappiate i satelliti “in vista” sono quelli vicini, che stanno però guardando la terra, o quelli in prossimità della tangente luna-terra, più lontani ma che sono rivolti nel quadrante “giusto”?
I secondi, quelli lontani.
Pubblicano tutto su flickr: https://www.flickr.com/photos/fireflyspace/albums
Il video degli ultimi secondi dell’atterraggio.
https://youtube.com/clip/UgkxAAQcYy8xp5IxcgXjgpYcqWRx58dlM5-c?si=eVLTg7WKyOlZWUIG
Notate come si dirada subito la polvere senza atmosfera. Scappa via ad altissima velocità e si vede subito la superficie in modo limpido.
Si vede qnche che subito dopo il contatto col suolo il lander si inclina e una delle gambe (la sinistra nella foto) si solleva dal suolo, in accordo con la telemetria dei sensori che abbiamo visto.
Un’altra cosa che si nota è che prima che si dissipi la polvere nell’ombra del lander si intravedono i crateri e le caratteristiche del suolo. Ho pensato a due possibilità:
- la polvere filtra la luce e diminuisce il contrasto in modo che il bianco sia meno luminoso e si riescano a scorgere dettagli nelle zone in ombra
- la polvere riflette la luce, diffondendola; per un po’ la zona all’ombra del lander è stata in effetti illuminata
ma quasi subito ho scartato una possibilità e ho capito quella giusta è la
Resumen
seconda.
Come giustamente dice @Vespiacic sono i più lontani, diciamo di tre quarti dietro la Terra, in modo da avere un segnale decente e comunque una buona base di triangolazione. Immagine di ASI, ritoccata da me
Nel video si nota bene quanto sia difficile stimare visivamente l’altitudine in un paesaggio frattale e privo di punti di riferimento noti come quello lunare. La visione stereoscopica che manca nel video non aiuterebbe probabilmente molto.
Due articoli del giornale della Boston University su LEXI, uno degli strumenti di Blue Ghost. Nel primo articolo sono descritte le operazioni in corso, nel secondo la storia dello strumento.
After touching down in a flat region of the moon, called Mare Crisium, Firefly began gradually powering up various parts of the lander, which has 10 payloads, including LEXI. By 6:47 am, LEXI was ready to go. Walsh and the team triggered a latch that opened a small door on the front of the telescope, exposing LEXI’s lenses to the expanse of space for the first time.
“LEXI will image, for the first time, the boundary of Earth’s magnetic field,” Walsh says, and how it deflects the constant flow of solar wind and high-speed charged particles emanating from the sun. If you’ve ever seen the dazzling colors of the aurora borealis, then you’ve witnessed the result of Earth’s magnetosphere interacting with solar wind, creating a geomagnetic storm. The goal of LEXI is to view that phenomena from the opposite perspective—instead of looking up from Earth’s surface, it will look back at Earth from the vantage point of the moon.
https://www.instagram.com/share/BAKNphL_98
LRO ha fotografato il sito di allunaggio.
L’immagine a piena risoluzione di Blue Ghost ripresa da LRO, un po’ più chiara del francobollo di Instagram. Si nota fra l’altro che il veicolo è atterrato piuttosto vicino al bordo di un cratere.