Breve storia del volo spaziale - Edizione 2024

Nuove stelle nel firmamento astronautico

Fino agli anni ’80 la scena spaziale era dominata dalla NASA e dalla cosmonautica sovietica. Ruolo di secondo piano l’ente europeo, l’ESA, e le giapponesi: NASDA (1969-2003). National Space Development Agency) e ISAS (?-2003. Institute of Space and Astronautical Science). C’era anche un altro protagonista mancato della scena spaziale: la Cina. Lasciati gli USA per colpa del fenomeno del maccartismo, il professore sino-americano Qian Xuesen (1911–2009) diventò l’artefice del programma spaziale cinese in collaborazione con l’URSS fino agli anni ’60 e che negli anni ’70 puntava a mandare un taiko (astronauta) cinese in orbita con la capsula Shuguang. Fu ancora una volta la politica a cancellare il programma spaziale cinese durante quel terribile periodo nella storia cinese che fu la Rivoluzione Culturale. Terminato questo, l’astronautica cinese si riprese costruendo i missili della famiglia Chángzhēng (Lunga Marcia), aprendosi al mercato dei lanci di satelliti stranieri, quindi il volo umano con le capsule Shén Zhōu (1992-In corso. Vascello Divino. Spesso scritto come Shenzhou),
Altra nazione con alle spalle una storia comunque di lunga data è l’India. Dopo aver creato l’ISRO (1969. Indian Space Research Organisation), ha realizzato i suoi satelliti ed i suoi missili, gli SLV (Satellite Launch Vehicle), di vario tipo a seconda dell’uso.
In Italia nasce l’ASI (1988. Agenzia Spaziale Italiana) con il compito di coordinare e gestire le attività scientifiche e commerciali nel settore spaziale italiano, finanziata con una disponibilità variabile intorno al miliardo di Euro all’anno, da dividere tra attività propriamente dell’ASI e per l’ESA, dove siamo al terzo posto tra i finanziatori dell’ente. Anche L’Italia ha una tradizione nel campo della missilistica. Non sono mancati i pionieri, meno blasonati dei nomi più famosi, tra tutti si cita il professore Luigi Broglio (1911-2001) tra i più famosi ed attivi. Al suo sforzo si deve la realizzazione del satellite San Marco e dell’omonimo poligono di lancio in Kenya, a Malindi, dove si lanciarono i primi missili (gli Scout americani prodotti su licenza) e satelliti italiani. Anche il mondo industriale si mosse verso lo spazio con la fusione, nel 1969, della Aerfer (ex IMAM), della FIAT Avio e della Salmoiraghi (prodotti per l’avionica) che diventarono l’Aeritalia ed oggi la Thales Alenia Space. Acquisì importanza nel settore spaziale con la costruzione per l’ESA del laboratorio spaziale Spacelab (ospitato nella stiva delle navette spaziali USA), del modulo Spacehab per le navette USA, poi realizzò il modulo europeo Columbus ed altri moduli per la ISS, ma la sua attività spaziale non si ferma qui, annoverando satelliti, sonde spaziali ed una partecipazione a molti dei più ambiziosi programmi spaziali europei e statunitensi. Questa però non è l’unica impresa italiana nel settore spaziale. Altre si muovono in sordina, rispetto al più popolare panorama industriale italiano, facendosi un nome ed una reputazione, nel mondo, di tutto rispetto.
Non solo enti ma anche persone. Gli italiani che al momento hanno volato nello spazio a vario titolo sono circa una decina. Il primo fu Franco Malerba (1946), seguito molto tempo dopo dalla prima italiana, Samantha Cristoforetti (1977).
Molte nazioni hanno creato proprie agenzie spaziali per la gestione delle loro attività spesso a stretto contatto con enti più blasonati. Tutte le nazioni hanno capito l’importanza d’avere un programma spaziale per avere un accesso, anche limitato, alle tecnologie avanzate che servono a realizzare missioni spaziali. I satelliti, per qualsiasi uso siano adibiti, anche i più semplici, richiedono infatti tecnologie all’avanguardia o comunque pregiate, ma queste sono anche molto legate alle tecnologie militari e dimostrare di saper realizzare, per esempio, un missile con certe capacità significa saper costruire anche un parigrado militare o di disporre di particolari tecnologie belliche. Non a caso in molte imprese private si parla di settore Space & Defence.
Ora è tempo di tornare alla storia, abbandonando il XX secolo ed il II millennio per passare al nuovo secolo ed al nuovo millennio, là dove i grandi scrittori di fantascienza facevano iniziare l’esplorazione spaziale.

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