Bridenstine richiama SpaceX al rispetto dei tempi

Versione migliore by CNBC

Ricapitolando il discorso Drop Test, il LES sarà fra poco qualificato, il problema rimangono i Paracadute.
Con le varianti Mk.2 hanno avuto risultati leggermente variabili ma pur sempre sicuri, ma per essere più sicuri sono stati aggiornati alla versione Mk.3 con cavi non più in nylon e altre migliorie, andranno eseguiti almeno 10 drop test (sia Elon che Jim parlano entro la fine dell’ anno se tutto va bene), se essi manterranno una continuità con i risultati già ottenuti con Mk.2 essi potranno essere qualificati e si potrà procedere con Dm-2

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Tutti i contratti di sviluppo sono fatti così, gli awards non sono dei premi ma sono i pagamenti intermedi.

Ripeto ancora una volta, Spacex non ha niente di “commerciale”:

  • in ambito commerciale lo sviluppo di un sistema nuovo viene pagato interamente dall’azienda, che poi si rifà degli investimenti e ci aggiunge un guadagno con le vendite una volta che il prodotto è finito.

  • in ambito commesse statali invece, lo stato o agenzia pubblica firmano un contratto di sviluppo con l’azienda e sbloccano dei pagamenti non per il servizio ricevuto ma per l’aver finito lo sviluppo. Visto però che questo sviluppo normalmente dura 10 anni, le aziende non possono aspettare la fine del progetto per avere tutto il pagamento. E quindi in fase di contratto si stabiliscono delle milestones (spesso legate a delle review come la PDR, la CDR o la FAR) che una volta raggiunte con successo sbloccano una parte dei pagamenti, ovvero “awards”

  • e infine ci sono le vie intermedie, le cosiddette public private partnership (PPP). Lo sviluppo viene pagato parzialmente con un contratto e parzialmente con fondi interni aziendali, e in cambio quando il progetto è finito i guadagni del servizio vanno interamente all’azienda. Questo è un caso comune in ambito spazio, in cui l’agenzia prova a creare un mercato per le aziende aiutandole a sviluppare i servizi

Quindi questi awards non sono una misura di quanto l’azienda abbia fatto “bene”, perché le milestones prima o poi comunque le raggiungi. il problema per l’azienda è semmai che se le raggiungi in ritardo, i costi sono stati più alti e quindi i pagamenti non riescono a coprirli tutti.

E tipicamente le aziende coprono la differenza grazie al margine (spesso molto ingente) che mettono su ogni contratto, e grazie a contratti successivi con cui coprono i costi dei contratti precedenti in ritardo. Questo è stato per esempio il caso di SpaceX con i contratti cargo verso la ISS, che ogni anno stipulavano voli aggiuntivi anche se i voli del contratto precedente non erano ancora stati fatti.

Con questo non voglio parlare male di SpaceX, voglio solo dire che anche loro funzionano come tutti gli altri del settore, sia in USA che in Europa (inclusa l’azienda e il progetto per cui lavoro).

Poi potremmo parlare del perché ci sono sempre ritardi, che IMHO non sono veri ritardi ma semplicemente schedules estremamente ottimistiche. E in questo mr Musk è un campione, ma anche qui non è l’unico e tantomeno il primo…

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è una pratica normale in qualsiasi lavoro più che modesto: la direzione dei lavori effettua degli stati avanzamento lavori ad intervalli stabiliti e corrisponde quota parte del pattuito all’impresa in funzione di quanto è stato fatto. Non sarebbe sostenibile lavorare a sbalzo per più di qualche diecimila euro.
La differenza sta nelle penali che nel privato, ma anche nel pubblico “standard”, sono un puntello per la committenza nei confronti del cliente. In situazioni in cui stabilire un tempo è molto difficile, mettendo penali si rischia che sia il committente a perderci in caso l’azienda receda piuttosto che proseguire con clausole capestro

È una pratica normale nei lavori su commissione, ma non nei servizi commerciali.

Quando Samsung investe x milioni di euro nello sviluppo di un nuovo smartphone, o quando Huawei investe nello sviluppo della tecnologia 5G, o ancora quando Volkswagen investe nella ricerca per l’auto elettrica, lo fanno con fondi interni e ne traggono guadagno quando il progetto è finito e lo vendono al pubblico.

Quando compro la ADSL da Telecom, pago un servizio sulla base di certi kpi, ma non pago il lavoro necessario per posare i cavi e portare la connettività alla porta di casa mia. Telecom si rifà di quei costi nel momento in cui mi vende il servizio.

Analogamente se si volesse parlare di settore spazio commerciale, i fondi dovrebbero venire dal pagamento di ogni lancio: ogni astronauta che mi porti in orbita ti dò x milioni, ma finché non porti nessuno in orbita non ti dò una lira. In cambio però, tu cliente non hai diritto di parola sulla qualità del mio prodotto né possibilità di mettere il naso nello sviluppo.

E ribadisco, come ho già scritto tante volte, che secondo me questo nel settore spazio e in particolare nello human spaceflight non è fattibile. Ma per qualche motivo ideologico o di propaganda, NASA ha deciso di chiamarlo “Commercial Crew”…

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Un altra conversazione interessante

Btw Jim ormai é diventato lo Slogan-man, ogni giorno deve ripetere almeno 50 volte "Launching American Astronaut, with American Rockets from American Soil":joy:

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sì certo. Gli investimenti in ricerca e sviluppo anche a bilancio sono un’altra cosa. Mi riferivo al fatto che quando devi fare un lavoro (farlo per me stesso non rientra in questo contesto…) non ti pagano quasi mai a lavoro finito, se non per commesse veramente piccole.

Intervista molto piena di contenuti, direi venuta anche meglio di quella a EM, piu’ bilanciata e positiva, sulle cose che si possono fare, anche se per molti versi piu’ politica.

Interessante il discorso sul fatto di avere propulsione a bordo che sul lungo termine rendera’ il veicolo piu’ sicuro. E molto interessante quello sul “fail fast”, riuscire a fare dei test che portano il sistema al punto di rottura ed evidenziano le cose da correggere e migliorare molto velocemente. Si vede che dietro ha i cervelli della Nasa e che questi si stanno interrogando.

Tim Dodd e’ diventato veramente un divulgatore con i controfiocchi, mi chiedo se youtube non gli vada un po’ stretto ormai.

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solo io ho percepito una preferenza netta riguardo al metodo di SpaceX?

Forse e’ perche’ doveva far rientrare le polemiche con SpaceX o forse Boeing e’ piu’ indietro di quello che si dice… Una volta ricostruita la capsula mancante e fixato il problema del ritorno di atrazina e quello dei paracadute (che vale per tutti) SpaceX torna in pista, non risultano speriamo altri problemi strutturali, e non dimentichiamo che hanno gia’ fatto una missione perfetta alla ISS.

non mi risulta.
Oltre ad avere un design differente Boeing si rivolge ad un fornitore diverso.

Non so se anche loro hanno dei problemi con i paracadute ma di sicuro non sono problemi “condivisi”.

Sono problemi condivisi.
Si è scoperto che i modelli che usavano sia la NASA che SpaceX che Boeing non erano esatti per cui ora tutti i sistemi non ancora certificati dovranno eseguire ulteriori test per verificare i nuovi modelli. Quindi solo la NASA con Orion si salva in quanto i paracadute sono stati certificati anni fa.

Inoltre i paracadute sono tutti forniti da Airborne Systems (Forniscono i paracadute per tutte le capsule americane New Shepard compresa), i fornitori diversi riguardo i paracadute sono per i “reef line cutters” (scusatemi ma non so come tradurre).

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Trovate tra l’altro delle slide della NASA al riguardo sui problemi riscontrati, anche se sono un po’ off topic:

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Interessantissimo, non avrei mai immaginato che avessero superato di così tanto i margini di sicurezza.
Tra l’altro l’asimmetria nello spiegamento è inevitabile.
Inoltre, portare da 1.1 a 2 il Fattore di Sicurezza comporta grandi modifiche di progettazione e realizzazione dei paracadute e quindi impattano su tutte le capsule.
Insomma, l’uscita di Brindestine era veramente inopportuna e poco giustificata.

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