CEV:le tute EVA saranno abbandonate sulla luna.

E’ molto probabile che il design finale del LSAM sarà molto differente rispetto ai primi disegni.Ad esempio ora si pensa ad un airlock fissato al modulo di discesa,e destinato a rimanere sulla luna dopo la partenza della cabina con l’equipaggio.Pare che la NASA sia orientata ad abbandonare sulla superficie anche le tute EVA,lasciandole all’interno dell’airlock.Se la decisione venisse confermata sarebbe chiaro che le tute degli astronauti del CEV non sarebbero IEVA come quelle dell’Apollo,ma vi sarebbero combinazioni lancio/rientro (probabilmente derivate dalle attuali ACES) e scafandri per attività extraveicolare.Da http: //www.usspacenews.com/
May 15th, 2006

Great (and early) ideas are coming forth about the LM for CEV. The development of the CEV
LM would start about 2009-2010. One concept (that will be published next year) is for a LCCL
(Lunar Crew/Cargo Lander). The LCCL is about 2.5 times the length of an Apollo LM and ruffly
the same hight. It has an external airlock/crewlock not part of but soft mounted to the aft of the
Assent stage. Access to the Lunar surface is via the crewlock at the aft end of the Assent
stage. The crewlock will stay on the surface fixed to the decent stage when the crew departs.
Along with crew equipment, surface operations support hardware, Lunar EVA spacesuits and
other high value items could be left behind in the crewlock for reuse or to serve as a source of
spares parts for future expeditions (several US spacesuits on ISS failed when a build of
biomass clogged fans and pumps).

The cargo version would have a crew habitat in place of the assent stage and the same
crewlock. Tanks for holding fuel what instead hold water. Solar power and battery systems
would initially provide power to the LCCL habitat. Future power could be provided by a Lunar
Surface Reactor (based on research done at MSFC). The cargo variant could have 6 legs.

The lander has a 3 engines with a single engine out capability. Heavy cargo would be flown in
place of the habitat. Cargo variants LCCL would not need a CEV for leaving Earth orbit or
landing on the moon. The real thing may never look like this, but it’s fun read about new
designs.

E' molto probabile che il design finale del LSAM sarà molto differente rispetto ai primi disegni.Ad esempio ora si pensa ad un airlock fissato al modulo di discesa,e destinato a rimanere sulla luna dopo la partenza della cabina con l'equipaggio.Pare che la NASA sia orientata ad abbandonare sulla superficie anche le tute EVA,lasciandole all'interno dell'airlock.Se la decisione venisse confermata sarebbe chiaro che le tute degli astronauti del CEV non sarebbero IEVA come quelle dell'Apollo,ma vi sarebbero combinazioni lancio/rientro (probabilmente derivate dalle attuali ACES) e scafandri per attività extraveicolare.Da http: //www.usspacenews.com/

Stante così le cose, credo che si profili uno scenario “a 2” apparati. Come giustamente hai ipotizzato. Successivamente, una volta definito e consolidato il design dell’ LSAM, sarà necessario capire l’orientamento che prenderà la NASA, attraverso un’eventuale “Call For Proposal”.
Riposto quì la discussione che affrontammo a suo tempo a tal proposito.
http://www.forumastronautico.it/index.php?msg=2233#2233

Dal mio punto di vista, spero che implementno nella tuta di lancio e rientro capacità di EVA spaziale. Per il resto questo scenario lo trovo il più adeguato. Abbandonare le future EMU nel crewlock avrà il vantaggio di disporre di pezzi di ricambio per future missioni. Non so per quanto tempo queste tute debbano rimanere confinate lì, ma senza adeguata manutenzione, non penso che possano mantenere l’affidablità richiesta per essere giudicate “Human Rated”; per tanto, ritengo che possano essere impiegate solo come “magazzino per pezzi di ricambio”.

Mah! con tutti i siti da visitare,prima che un secondo equipaggio ritorni nella stessa zona passeranno anni ,anni ed anni.Te le immagini 10 o 15 missioni che allunano tutte nell’identico luogo solo per risparmiare sugli scafandri!?? Probabilmente ,visto che le future tute lunari saranno piuttosto ingombranti (dovranno sostentare gli Astronauti per parecchie EVA di lunga durata) ,la NASA pensa semplicemente di abbandonarle per risparmiare peso,e per far digerire lo spreco ai contribuenti parla di fantomatici riutilizzi.Comunque anch’io penso che (visto che la capsula CEV è priva di airlock) è probabile che anche le lancio/rientro avranno “EVA capability”.

Pensandoci bene abbandonare le tute sulla luna è una grossa e pericolosa sciocchezza.E se durante l’ascesa si verificasse una depressurizzazione della cabina? e se risultasse impossibile effettuare il docking ,o il portello non si aprisse e l’equipaggio dovesse trsferirsi tramite EVA? Portare otto tute(quattro per EVA lunare e quattro per il rientro )sul LSAM è ,oltre che ridicolo ,fuori discussione.La soluzione potrebbe essere quella di sviluppare apparati modulari:Al momento del rientro solo gli zaini,il breastpack,l’overgarnment termico,guanti,scarponi e visori LEVA vengono abbandonati,e l’equipaggio rientra con una tuta alleggerita in grado di compiere eventuali EVA di emergenza.

La soluzione potrebbe essere quella di sviluppare apparati modulari:Al momento del rientro solo gli zaini,il breastpack,l'overgarnment termico,guanti,scarponi e visori LEVA vengono abbandonati,e l'equipaggio rientra con una tuta alleggerita in grado di compiere eventuali EVA di emergenza.

Quello che facevano al termine delle EVA durante le missioni Apollo.

Paolo D’Angelo

Ritengo che questa sia una scelta sbagliata e a parer mio, dimostra già le problematiche di un progetto “vecchio”.
Per quanto riguarda il “modulo lunare” è logico che dai disegni attuali , alla sua realizzazione, ci saranno cambiamenti enormi.
La stessa cosa era stata con il vecchio LEM.

Ritengo che questa sia una scelta sbagliata e a parer mio, dimostra già le problematiche di un progetto "vecchio". Per quanto riguarda il "modulo lunare" è logico che dai disegni attuali , alla sua realizzazione, ci saranno cambiamenti enormi. La stessa cosa era stata con il vecchio LEM.

Stiamo speculando su qualcosa che ancora è sulla carta e di cui non conosciamo per certo la configurazione.
Non esistono poi tante opzioni nell’impiego di apparati pressurizzati da impiegare in simili missioni. Gli scenari che si possono ipotizzare possono essere di 3 tipi, ne avevamo già discusso nell’altro post, cmq lo riposto quì per comodità:
1° Scenario:
1- Tuta per lancio-rientro simil ACES d’emergenza. (No EVA capability)
2- Tuta (o overgarment?)per EVA spaziale
3- Tuta per EVA lunare

2° Scenario:
1- Tuta per lancio-rientro simil ACES d’emergenza con possibilità di EVA d’emergenza.
2- Tuta per EVA lunare.

3° e ultimo scenario
1- Tuta per lancio-rientro predisposta per EVA spaziale e lunare

Ora il tutto sta a capire come diavolo verrà costruito il modulo di discesa e solo allora si potrà ipotizzare un certo tipo di approccio: 1°,2° o 3° scenario. Alla fine, girando e rigirando, l’opzione d’impiegare una sola tuta per espletare tutte le funzioni potrebbe risultare cmq la più economica,performante e sicura.

Premetto che la mia conoscenza sulle tute spaziali non è minimamente paragonabile a quella di Spacewalker o di Carmelo ma io vedo la 3° ipotesi che ha illustrato Spacewalker come la migliore dal punto di vista risparmio costi e pesi ma… c’è un ma…
La tuta utilizzate per l’EVA lunare della durata di alcuni giorni non sarà troppo contaminata dalla polvere della superficie per poter essere di nuovo usata anche come entry-suit?
Ripeto, dubbi da neofita delle suit.

Più che contaminata,lurida.Questo è un problema,anche se probabilmente nell’airlock del LSAM ci sarà un qualche sistema (tipo aspirapolvere,per intenderci) per pulire la tuta.Un altra soluzione potrebbe essere una sovratuta (overgarnment) destinata ad essere abbandonata alla fine della permanenza sul suolo lunare.Il vero problema è un altro:le tute IEVA (buone cioè sia per passeggiate sulla luna e nello spazio,che per lancio/rientro) sono una soluzione di compromesso.Ingombranti nella navicella,e non abbastanza mobili durante l’attività extraveicolare. Durante le missioni Apollo,vista la durata della permanenza sulla superficie ,questo non era un grande problema,ma potrebbe esserlo per il Cev .La speranza è che si sviluppi una tuta in grado di poter svolgere al meglio i compiti di EVA ed IVA.Consideriamo anche che in questo campo la ricerca è ferma da trent’anni,da quando la NASA ha scelto di operare una divisione netta tra i due tipi di scafandro.

Più che contaminata,lurida.Questo è un problema,anche se probabilmente nell'airlock del LSAM ci sarà un qualche sistema (tipo aspirapolvere,per intenderci) per pulire la tuta.Un altra soluzione potrebbe essere una sovratuta (overgarnment) destinata ad essere abbandonata alla fine della permanenza sul suolo lunare.Il vero problema è un altro:le tute IEVA (buone cioè sia per passeggiate sulla luna e nello spazio,che per lancio/rientro) sono una soluzione di compromesso.Ingombranti nella navicella,e non abbastanza mobili durante l'attività extraveicolare. Durante le missioni Apollo,vista la durata della permanenza sulla superficie ,questo non era un grande problema,ma potrebbe esserlo per il Cev .La speranza è che si sviluppi una tuta in grado di poter svolgere al meglio i compiti di EVA ed IVA.Consideriamo anche che in questo campo la ricerca è ferma da trent'anni,da quando la NASA ha scelto di operare una divisione netta tra i due tipi di scafandro.

Dopo 7 ore di EVA Lunare, una tuta pressurizzata diventa veramente lorda… chi ha visto i filmati della Spacecraft relativi alle attività LEVA (cioè attività extraveicolari lunari) avrà avuto modo di vedere con che velocità le tute si ricoprivano di polvere lunare. Come ha segnalato Carmelo, ci possono essere anche quì diverse soluzioni; la prima è ovviamente un dispositivo che permetta di eliminare la polvere dalla tuta, implementato al’interno dell’airlock. L’altra soluzione è quella di adottare una sopratuta che protegga l’apparato pressurizzato vero e proprio. Ritengo però che un dispositivo di pulizia debba essere cmq presente. Le tute IEVA A7L e A7LB del progetto lunare, erano quanto di meglio potessero disporre a quel momento gli astronauti destinati a camminare sul nostro satellite. Seppur una soluzione di compromesso, hanno ricoperto egregiamente il loro ruolo.
Allo stato attuale, vi sono diversi prototipi in fase avanzata di studio, per esempio la I Suit della ILC Dover e la D1-Suit della David Clark Company, in oltre altri apparati non prodotti da aziende strettamente legate alla storia delle tute pressurizzate(vedi i ricercatori del North Dakota Experimental Planetary Space Suite), sono in fase di test. Ricordiamo anche la Bio-Suit… :wink:
La tecnologia in questi anni porterà notevoli benefici implementando nuovi materiali e inserendo direttamente nella tuta dispositivi elettronici per la gestione della stessa. Anche il PLSS subirà grande miniaturizzazione. State certi che vedremo prototipi finalmente altamente prestazionali, molto mobili e leggeri.

Allo stato attuale, vi sono diversi prototipi in fase avanzata di studio, per esempio la I Suit della ILC Dover e la D1-Suit della David Clark Company, in oltre altri apparati non prodotti da aziende strettamente legate alla storia delle tute pressurizzate(vedi i ricercatori del North Dakota Experimental Planetary Space Suite), sono in fase di test. Ricordiamo anche la Bio-Suit...), sono in fase di test. Ricordiamo anche la Bio-Suit...
Spacewalker,non credo però che queste tute siano IEVA,giusto?.A tal proposito mi piacerebbe sapere se la North Dakota Experimental Planetary Space Suit è ,o potrebbe diventare,una tuta IEVA.
Allo stato attuale, vi sono diversi prototipi in fase avanzata di studio, per esempio la I Suit della ILC Dover e la D1-Suit della David Clark Company, in oltre altri apparati non prodotti da aziende strettamente legate alla storia delle tute pressurizzate(vedi i ricercatori del North Dakota Experimental Planetary Space Suite), sono in fase di test. Ricordiamo anche la Bio-Suit...), sono in fase di test. Ricordiamo anche la Bio-Suit...
Spacewalker,non credo però che queste tute siano IEVA,giusto?.A tal proposito mi piacerebbe sapere se la North Dakota Experimental Planetary Space Suit è ,o potrebbe diventare,una tuta IEVA.

Confesso che questa sera sono “cotto”, ma domani dovrei trovare 2 minuti per preparare un testo decente da inviare al dott. Sau, e con un poco di fortuna potremo rivolgergli direttamente qualche domandina… [-o<

Allo stato attuale, vi sono diversi prototipi in fase avanzata di studio, per esempio la I Suit della ILC Dover e la D1-Suit della David Clark Company, in oltre altri apparati non prodotti da aziende strettamente legate alla storia delle tute pressurizzate(vedi i ricercatori del North Dakota Experimental Planetary Space Suite), sono in fase di test. Ricordiamo anche la Bio-Suit...), sono in fase di test. Ricordiamo anche la Bio-Suit...
Spacewalker,non credo però che queste tute siano IEVA,giusto?.A tal proposito mi piacerebbe sapere se la North Dakota Experimental Planetary Space Suit è ,o potrebbe diventare,una tuta IEVA.

Giusto! i prototipi nascono per dare risposta alle necessità NASA di disporre di un apparato performante per le attività extraveicolari da compiere sia sulla Luna ma soprattutto su Marte.
Cmq sarebbe veramente un bel colpo (l’ennesimo per il nostro forum!)se il Dott. Fabio Sau potesse darci delucidazioni… Attualmente da quanto ho visto resta una tuta EVA …

A proposito delle tute e della polvere lunare.Guardate queste foto. Apollo 16: Charlie Duke all’inizio della prima EVA,con la tuta ancora bianco candida,e durante la terza EVA con la tuta grigia,interamente ricoperta di polvere.L’overgarnment esterno è risultato anche leggermente corroso.La regolite è abrasiva.

Riguardo al problema della polvere, bisognerà prima o poi farci un pensiero, perchè se un giorno ci sarà una base stabile sulla Luna le tute andranno utilizzate per molto tempo e bisognerà trovare un sistema di pulizia per non portare ogni volta kili di polvere all’interno dei moduli, e da quello che hanno raccontato gli astronauti sbarcati sulla Luna è veramente terribile perchè finissima e si deposita dappertutto senza riuscire a fermarla… e sembra abbia un forte odore di zolfo… non troppo simpatico da tollerare per lunghi periodi…

A riguardo era uscito tempo fa questo articolo:
http://science.nasa.gov/headlines/y2006/30jan_smellofmoondust.xml

Per rendere l’idea guardate la prima foto… :?

Per la precisione tutti gli astronauti protagonisti di EVA lunari, una volta ripressurizzato il LEM, sono stati concordi nel riferire un forte odore di “polvere da sparo” come dopo il 4 luglio (o da noi il Capodanno), a causa proprio della pirite presente nella polvere lunare.

Per un insediamento (semi) permanente bisogna pensare ad un sistema di pulizia (magari elettrostatico o basato su forti getti di aria compressa), come parte integrante della camera di decompressione, per pulire le tute. Assolutamente da evitare l’acqua che (oltre ad essere intrinsecamente poca sulla Luna) farebbe da “collante” per le particelle di polvere.

Secondo test condotti dalla NASA sui campioni di suolo riportati a terra dall’Apollo utilizzando una mescola di acqua a suolo lunare si otterrebbe un ottima qualità di cemento che, a causa dalla sua elevata resistenza meccanica e complice la bassa gravità, potrebbe anche non essere “armato”. Molto utile nella futura realizzazione di strutture lunari permanenti.

Spulciando su alcuni testi, in particolare su “Human Spaceflight - Mission Analysis and Design” ho trovato nella sezione dedicata alla pianificazione di future EVA Lunari o Marziane, una tabella che identifica gli “EVA Tasks”. La tabella riporta ovviamente la tasks, il tempo di pressurizzazione necessario per compiere quella determinata task e le richieste in fatto di mobilità, destrezza e di tatto, sempre coinvolte in quella quella specifica task.
Vengono identificate 11 attività (appunto le tasks) a partire dalla Pre-EVA di 45 minuti necessari per la verifica e controlli generali di funzionamento dell’apparato, fino alla Post EVA di 20 minuti dedicati alla pulizia generale.
La task n° 8 (sono previste 11 task in totale) prevede la sistematica verifica e pulizia superficiale della tuta, con la rimozione della polvere accumulata. Tempo previsto: 20 minuti.
Risulta chiaro che a prescindere della tecnologia adottata nelle future tute spaziali, sarà necessario disporre di particolari apparati che permettano la verifica e la pulizia delle tute prima di poter uscire dall’airlock e rientrare nell’ambiente di lavoro pressurizzato.

Capitolo scritto in collaborazione tra:

  • Phil Spampinato - ILC Dover Inc.
  • Richard C. Wilde - Hamilton Standard Space System International
  • Brand N. Griffin - Griffin Design

Fondamentalmente bisogna disporre di un airlock progettato in maniera tale da poter gestire con mezzi appropriati (meccanici, elettrostatici o altro) la pulizie delle tute degli astronauti di rientro da un EVA.

Sopratutto bisogna disporre di un airlock, non come certi progetti oggi in circolazione (leggi CEV) che prevedono ancora la depressurizzazione dell’intero veicolo!! :scream: