Cheremone chi era costui - Storia dell'astronomia

In una ricerca parallela sulla storia dell’astronomia antica ho recentemente cercato informazioni sull’astronomo egiziano Cheremone, la cui vita presenta alcuni tratti interessanti

  • Fu precettore dell’imperatore Nerone (come Seneca)
  • Fu filosofo stoico (come Seneca)
  • Scrisse un trattato sulle comete (come Seneca)

Il mio interesse derivava dal fatto che il trattato sulle comete di Seneca (Il libro VII delle Naturales Quaestiones, del 62-63 d.C.) rappresenta la prima opera nota in cui si asserisce che le comete non sono altro che pianeti, di cui e’ solo difficile osservare l’intera orbita. Unito al fatto che alcuni autori citano i Caldei e gli Egiziani come popoli che potevano predire il ritorno delle comete, capite l’interesse di scoprire se ci furono delle relazioni tra Seneca e Cheremone ed in particolare tra le loro opere.

Mi e’ stato segnalato che esiste almeno una raccolta di frammenti di Cheremone (in realta’ ne esiste piu’ di una), che scrisse anche una storia dell’Egitto e un trattato sui geroglifici e quindi ho cercato una biblioteca vicino a me che la avesse, e l’ho trovata.
Purtroppo quello che risulta e’ che esiste un solo frammento del trattato sulle comete di Cheremone, che e’ il seguente, tratto dal “Contra Celsum” di Origene: “Si e’ osservato che ai grandi eventi e ai maggiori cambiamenti degli affari terreni, stelle di questo tipo appaiono che significano o cambiamenti di regni, o guerre o qualunque cosa possa accadere tra gli uomini per scuotere i loro affari terreni. E abbiamo letto nel libro sulle comete di Cheremone lo stoico come le comete sono talvolta apparse anche quando dei buoni eventi stavano per accadere, ed egli ne da un acconto.”
Per quanto appaia assolutamente insignificante, il frammento potrebbe dare un’informazione interessante, perche’ secondo alcuni Cheremone si starebbe ingraziando Nerone, il cui regno fu segnato da due comete, quella del 54 che segno’ la morte del suo predecessore Claudio e quella del 60, di cui Tacito scrive “annunciava che i regni dovevano crollare, e i re perdere il trono”. Ovviamente Nerone visse ancora fino al 68. Se questa interpretazione fosse corretta, le opere di Seneca e di Cheremone sarebbero perfettamente contemporanee.
Da notare anche che Seneca cita il trattato sulle comete di un certo Chermandro, altrimenti sconosciuto, che potrebbe essere il nostro Cheremone.