CM Apollo, perchè era così conico?

SpaceX è ricorsa ad una soluzione “ibrida” per così dire.
Tipologicamente siamo nel solco della tradizione americana con un design aerodinamico/integrato, con alcuni distinguo però.

  1. L’angolo al vertice è meno accentuato rispetto a quello dell’Apollo CM, quindi è meno stabile da un lato ma ha un maggior volume utile dell’altro. In tal senso il design del Dragon sembra ispirarsi più alla serie McDonnell Mercury/Gemini che non al North American Apollo CSM. Naturalmente questo si paga in termini di rapporto L/D (in regime ipersonico) meno favorevole rispetto all’Apollo CM (quindi con un footprint più corto e con meno crossrange) e con una generale minore manovrabilità.

  2. Il design integrato sembra essere frutto di una scelta progettuale precisa più che di una pedissequa riproposizione di modelli del passato. Il Dragon è stato inteso (almeno nelle dichiarazioni fatte dalla SpaceX) come recuperabile e riutilizzabile. Da qui la decisione di massimizzare il volume pressurizzato al rientro (senza scomporlo come fa la Soyuz per abbattere il peso delle TPS), non solo il Dragon riporta a terra anche i motori principali (oltre che i thrusters per l’ACS) ed i relativi serbatoi, nonché tutta l’avionica ed il sistema di aggancio alla ISS (con relativo LIDAR “DragonEye”).

  3. Il fatto che Dragon sia (o debba essere) riutilizzabile è rafforzato dal tipo di TPS scelte per lo scudo termico, qui siamo in presenza di piastrelle tipo PICA piuttosto che il materiale ablativo (a base di resina fenolica) impiegato sia per la Soyuz SA che per l’Apollo CM.

  4. Un ulteriore passo verso la riutilizzabilità piena del sistema è stato dato con l’annuncio di voler dotare il Dragon di un sistema di frenata attiva, accendendo i motori del sistema di emergenza, il che porterebbe la capsula ad atterrare su pista piuttosto che ad ammarare appesa ad un paracadaute.

Ok, comincio a capire ora. Enciclopedico come sempre, grazie :slight_smile:

mi accomuno a buzz, una discussione interessantissima, grazie a tutti. si impara sempre qui.

Figurati Buzz, è un piacere… :smile:

Una discussione decisamente istruttiva! :clap:

è evidente che all’ epoca fu sfruttato il massimo delle competenze tecniche, dell’ ingegno
e sicuramente anche genialità dei progettisti tenendo come importante punto di riferimento
il fatto che si era ancora in pionerismo astronautico. questo non vuole dire che in seguito
non si è progettato con gli stessi metodi ma gli ingegneri che lavorano sulle capsule
hanno potuto contare su una vastità di esperienze assodate onde poter ulteriormente
perfezionare tale sistema di velivolo spaziale che potrebbe risultare efficiente e conveniente
certamente per ancora un intero secolo.

Rispondo qui per invitare Archipeppe e gli altri utenti a contribuire al chiarimento e all’apporfondimento dei principi fisici che regolano tali fenomeni sul mio post intitolato appunto “Capsule semi-portanti - Come funzionano?”:

http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=25103.new#new

Almaz, archipeppe non è più sul forum dal 2012. Dubito ti risponda :slight_smile: