Come si muoveranno le astronavi da guerra nel futuro?

Vorrei valutare se il realismo possa essere interessante o frustrante da implementare in un gioco un movimento realistico delle astronavi

Un po’ di domande sparse.

A) Esistono/Esisteranno(in un futuro non molto lontano) tecnologie in grado avere forti accerazioni nello

spazio motivate magari dalla necessita di scappare a qualcosa o dirigersi velocemente in un punto non molto

distante.

B) Se la risposa è SI, in assenza di attrito. come si farebbe poi a fermare la nave? ruotando su se stessi di

180 gradi, poi una spinta pari ed opposta?

C) Stesso discosto varrebbe per le virate, come si potrebbero fare se la nave è gia in movimento verso una direzione?

D) Le navi risentirebbe della gravita dei pianeti anche a moltissima distanza?

E) Definito un “obiettivo da raggiungere” come si fissa una “rotta”?
Dubito che un pilota muova la cloche per orientare la nave e raggiungere il bersaglio. E’ possibile che un pilota lasci al computer l’ordine di dove vuole andare e sia quest’ultimo a fare i calcoli del caso?

F) Le manovre nello spazio hanno una nomenclatura o classificazione?
Se sarebbe male mettere giu delle possibli manovre.

scusate le domande ingenue

La meccanica nello spazio è un bel po’ complicata e richiede molto carburante

Dipende… in teoria una battaglia spaziale è semplicissima da simulare, pensa ad esempio al mitico Asteroids. All’estremo opposto si può arrivare a sviluppare un autentico simulatore di volo spaziale, come l’orbiter space simulator.

A) Esistono/Esisteranno(in un futuro non molto lontano) tecnologie in grado avere forti accerazioni nello

spazio motivate magari dalla necessita di scappare a qualcosa o dirigersi velocemente in un punto non molto

distante.

Tecnologie specifiche non credo, il problema è sempre quello di doversi portare dietro una grossa quantità di propellente, e l’unico modo per risolverlo è di avere un razzo più efficace (con alto impulso specifico), ma questo è il problema principe della propulsione a razzo. Quindi la tecnologia per avere delle acrobazie nello spazio è ancora fantascientifica. Una risposta più verosimile potrebbe essere cercata nelle “motivazioni” a cui hai accennato: se la necessità di scappare è estremamente importante, allora l’idea di costruire una navicella dotata di grandi serbatoi e di un motore potente non sarebbe più tanto peregrina.

L’unica cosa realistica che mi viene in mente è lo studio degli MKV, i multiple kill vehicle, cioè degli oggetti il cui unico scopo è di scontrarsi con un missile intercontinentale in fase di volo suborbitale.

Ma come vedi siamo ancora lontani da un vero e proprio duello nello spazio in stile Guerre Stellari. :slight_smile:
Infatti questi oggetti, oltre a non trasportare nessun carico (nè tantomeno un astronauta pilota) hanno una vita brevissima, sono degli usa-e-getta.

B) Se la risposa è SI, in assenza di attrito. come si farebbe poi a fermare la nave? ruotando su se stessi di

180 gradi, poi una spinta pari ed opposta?

Esatto. Oppure si dota l’astronave di retrorazzi, per frenare senza girarsi (ma si raddoppia il peso dei motori…).

C) Stesso discosto varrebbe per le virate, come si potrebbero fare se la nave è gia in movimento verso una direzione?

La spinta deve essere perpendicolare alla direzione di moto.

D) Le navi risentirebbe della gravita dei pianeti anche a moltissima distanza?

In teoria sì, in pratica nel breve periodo l’effetto sarebbe trascurabilissimo.

E) Definito un "obiettivo da raggiungere" come si fissa una "rotta"? Dubito che un pilota muova la cloche per orientare la nave e raggiungere il bersaglio. E' possibile che un pilota lasci al computer l'ordine di dove vuole andare e sia quest'ultimo a fare i calcoli del caso?

Se posso trascurare la gravità, la cosa è abbastanza semplice: basta far sì che il vettore velocità punti verso l’obiettivo (stile Asteroids), quindi è una manovra intuitiva. Se invece siamo in orbita attorno ad un sole o pianeta, allora il calcolatore è insostituibile. Allo stato attuale, nello spazio quasi tutte le manovre sono mediate da un calcolo. L’astronauta può pilotare in modo intuitivo la navetta solo sulle brevi distanze, come ad esempio le ultime centinaia di metri prima di un rendez-vous.

F) Le manovre nello spazio hanno una nomenclatura o classificazione? Se sarebbe male mettere giu delle possibli manovre.

Rotte che hanno un nome ce ne sono, ma sono rotte a minima energia, come il trasferimento alla Hohmann.

Le singole spinte dei motori poi vengono “battezzate” a seconda della funzione che svolgono, ma dipende dal tipo di missione. Ad esempio le missioni Apollo avevano la famosa trans lunar injection, cioè la spinta che, partendo dall’orbita bassa terrestre iniettava la navicella in una rotta di trasferimento verso la luna. Poi ci sono le correzioni di metà corsa, le deorbit burn (per atterrare), e così via.

ti do una dritta:

delle navicelle, possono muoversi nello spazio in maniera molto simile al volo di un aereo!

in realta, non subiscono l’attrito, ma manovrano molto più similmente ad un… treno.

come?

be ovvio!

è risaputo che nel 22° secolo fu individuata una nuova dimensione dello spazio che ha caratteristiche molto particolari.
spiegarne la meccanica in due parole non è facile, ma possimao capire come la navicella riesca a voltare rotta e invertire la spinta, immaginando di stra sdraiati pancia a terra su di un letto.

ecco, questa dimensione, sfrutttando un apposito “motore” che ne applica il concetto fisico, fornisce alla navicella, un “mezzo” su cui aggrapparsi!

in questo modo il “motore” variando apportunamente i suoi ancoraggi rispetto questa dimensione, muove la nave.
ti basti sapere che il “grip” e talmente alto da consentire a veicoli in orbita di invertire istantaneamente l’orbita che stanno percorendo! fantastico…

questo ovviamente a dato qualche problema dato che i piloti non potevano tollerare quei livelli di accelerazione.
fortunatamente, si scopri in seguito che con opportune regolazioni dei campi conduttori e con un nuovo disegno delle fasce d’emissione, si otteneva una sorta di isolamento del mezzo che sfruttava il nuovo “vettore”.

col passare del tempo le navi divenivano sempre più grandi e si rimase molto delusi nel vedere che al crescere delle dimensioni, la capacità di accelerazione diminuiva progressivamente… ma cmq restava buona per una grande nave cargo o d’appoggio.


spero dess’erti stato d’aiuto.

semmai prova a chiedere a cruaxy, lui ha una duolarea in “dimensione agrappon”.

Mi sono perso qualcosa??? :astonished: :astonished:

il nostro amico vuole creare un gioco, possibilmente il più credibile possibile. :slight_smile:

posso consigliare questa lettura: parla di come dovrebbero essere delle battaglie spaziali credibili, in fatto di armamenti, strategie e tipologie di astronavi…c’è da farsi un bel viaggio mentale, volendo! :smiley:

http://josephshoer.com/blog/2009/12/thoughts-on-space-battles/

qualcosa del genere si trova nei romanzi “Risen!” e “Risen. Lo sterminio dei mondi” di Scott Westerfeld, che tra l’altro consiglio vivamente perchè son delle belle letture.

Dopo i vostri interventi mi sà che il gioco non lo fà più.
Al momento non abbiamo a disposizione energie che permettano ad un veicolo spaziale di duellare come il Barone Rosso nello spazio.
Però occorre stabilire dove si combatte. In orbita o nello spazio interplanetario.
In orbita non è possibile. La fisica è troppo legata alla forza di gravità dell’astro, ma in volo interplanetario la cosa è diversa. Resta il fatot che le continue manovre renderebbero le battaglie brevi, dove l’abilità nel risparmiare energia e precisione nella mira faranno la differenza.
Se invece di pensare a scontri tra caccia in stile Barone Rosso pensiamo a scontri più simili ai duelli navali, allora tutto cambia. Grandi astronavi, manovre minime

Infatti più che battaglie aere di piccoli caccia, si dovrebbe pensare alle grosse battaglie navali fra corazzate dove le manovre ci sono ma sono di più ampio respiro e dove conta la precisione di tiro e soprattutto la capacità di assorbire, almeno in parte, i colpi dell’avversario

A questo punto riacquista un po’ di senso la battaglia tra l’Enterprise e la Reliant nella Mutara Nebula (Star Trek II). Lenta e maestosa. :sunglasses:

(anche se chiaramente le distanze di fuoco non sarebbero così ravvicinate)

Forse il più bel film di fantascienza che abbia mai visto, anche più di Star Wars, e intendo Star Wars gli originali non i prequel (episodi I, II e III).

Domanda: come verrebbe il combattimento tra due Delta Glider in orbita?

:roll_eyes: Ma i nemici chi saranno?

spero non un popolo alieno! perchè un popolo capace di raggiungerci, avrà probabilmente anche la capacità di dominarci senza fatica!

Era solo una discussione teorica per quanto mi riguarda, ma per rispondere alla tua domanda…dovendo puntare qualche soldo, purtroppo li metterei in una guerra fra terrestri, l’uomo perde il pelo ma non il vizio…ci saranno sicuramente delle risorse per le quali scannarsi prima o poi :face_with_symbols_over_mouth:

beh, una ipotetica “società spaziale” è pensabile che basi buona parte della sua economia sulle risorse di altri corpi celesti, come gli asteroidi.
e dove ci son soldi ci son guerre, purtroppo…

Non per essere ripetitivo,
ma il giochino che sto facendo e’ ambientato nel sistema solare,
e i giocatori devono organizzare missioni proprio per estrarre risorse dagli asteroidi.
La parte militare verra in una fase due del gioco.

Inizialmente il client del gioco doveva essere in 3D, Sarebbe stato il primo giochino del genere ufff, ma purtroppo la cosa si e’ bloccata per budget :frowning:
cosi al momento ci limitiamo alla versione testuale…
Ma poi alcune cose dette su questo forum, come ad esempio l’argomento di questo topic, sul movimento delle astronavi, in un futuro mi piacerebbe implementarle :slight_smile:

Narghat, ti ho amndato una E-mail. Spero possa esserti utile.

Posso consigliare il vecchio Triplanetary della GDW?

http://en.wikipedia.org/wiki/Triplanetary

Credo ne abbiano fatto una ristampa modernizzata, di recente.