Conflitto in Ucraina e sue ripercussioni sullo spazio

Al momento non è chiaro cosa si vada a decidere rispetto al programma ISS, anche per la sua complessità. Per il momento è fly as is.

Non è che gli USA possano così dal nulla decidere a nome di tutti i partner internazionali, non senza lacerare i rapporti interni a USOS. È naturalmente tecnicamente possibile ma lo ritengo altamente improbabile.

L’altro motivo è lo stesso che diede anima al progetto Apollo Sojuz. Se da un lato si vuole colpire la capacità tecnologica russa, dall’altro mettere fine al programma ISS ha conseguenze enormi su tutte le persone in buona fede che per 30 anni hanno lavorato in collaborazione e con buona volontà a prescindere dalle bizzarrie dei vertici politici e delle agenzie. È un capitale enorme che una volta azzerato va ricostruito da zero, semmai sarà possibile, e quindi ci vanno cauti.

Segue poi tutto il complesso intreccio di interessi reciproci e investimenti già fatti, non secondario. Interrogato al proposito Boris Johnson è stato sul vago, ma non ottimista. Anche in questo caso, non è che lui possa decidere da solo tutto, ma come stato membro ESA, la Gran Bretagna può votare contro determinati programmi e investimenti, volendo.

Un altro elemento da considerare è che praticamente tutti i cosmonauti, e gran parte degli astronauti, sono militari di carriera.
A prescindere dalla loro volontà, gli potrebbe essere ordinato di fare o non fare cose.
Personalmente credo che nessun ordine assurdo sarebbe portato a termine, ma probabilmente ci sarebbe un abbandono amaro della ISS, piuttosto che causare danno ai colleghi dell’altra parte.
Ma qui sto iniziando a speculare, e a intristirmi, quindi fermo la fantapolitica sperando non si avveri mai.

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