Vi condivido a fondo post un report pubblico di Bryce, azienda che si occupa di analisi economica di attività spaziali, che evidenzia come sia cambiato radicalmente l’approvvigionamento di fondi per le attività spaziali eseguite da privati.
Molto si riassume in questa immagine
Credit: Bryce
Negli ultimi 5 anni i Ventures si sono accorti della redditività delle attività spaziali, e c’è stato un vero boom. Precedentemente, le società private trovavano fondi solo grazie a fondi pubblici, prestiti in banca e aquisizioni. Le Ventures sono società di capitali che non fanno attività industriale, sono montagne di denaro liquido o velocemente liquidabile, che vuol dire pronto da investire in società promettenti. Di recente c’è stato il caso di Virgin Orbit, ne avevamo parlato qui: Virgin Galactic si quota a wall street
Le acquisizioni, invece, sono leggermente diverse, si tratta di società che già per loro conto fanno attività industriale (inteso anche servizi) e decidono di acquisire in toto o in partecipazione un’azienda spaziale per utilizzare le competenze ai loro scopi di mercato, ad esempio Google ha acquisito Terra Bella nel 2017 per alcune tecniche di elaborazione immagini della superficie terrestre dallo spazio.
L’aumento considerevole di capitale venture indica che si intravede uno sviluppo economico concreto dalle attività commerciali spaziali, e chi prima non faceva niente di spazio ma aveva soldi, ora entra nel settore portando le proprie risorse.
Bryce Start-Up Space 2020.pdf (5,9 MB)