Ancora una volta di più (a costo di fare un commento scontato), dirò che è la volontà che fa fare le cose!
Dove manca la volontà, ci sono solo scuse e prese per i fondelli!
Questo è il mio modestISSimo parere…
Sì, ma … dico, se leggi bene quest’altro passo dell’articolo:
The 33,000 troops who will return home by the end of next year match the numbers sent to Afghanistan in 2010, at a cost of about $30 billion. That comes out to about $1 million a soldier.
Cioè quanto mandare un uomo sulla luna, se non sbaglio.
Non voglio sollevare un flame, ma una cosa del genere mi sembra scandalosa. E anche ammesso che serva per le apparecchiature elettroniche non mi sembra sia una motivazione accettabile (“Ah beh, tanto è per il PC del radar …”)
Senza andare a prendere la guerra, ci sono molte altre cose che hanno budgets enormemente piú alti della NASA. Per lo sport in USA vengono spesi 200 milioni di dollari l’anno… con quei soldi andremmo su marte in 5 anni…
E chi più ne ha più ne metta. anni addietro ricordo un servizio TV in cui il businness della cosmetica avrebbe potuto bastare per un volo Apollo… però il punto è la spesa pubblica e quella privata. Il privato fà quello che vuole, ma il pubblico dovrebbe essere controllato dal cittadino.
Non faccio distinzione tra soldi pubblici e privati. I soldi di una nazione (e anche dell’umanità), sia pubblici che privati, sono solo pezzi di carta. Ma quei pezzi di carta arrivano da una produzione oggettiva di beni (diciamo di merci) che poi si misura nel prodotto nazionale… e a quel punto non fa differenza se siano soldi pubblici o privati
Direi che fa differenza nel momento in cui i soldi federali sono ammassati ed indirizzabili alla bisogna, i soldi privati sono segmentati in migliaia di patrimoni piccoli e grandi, la loro somma non può essere spesa a piacimento in un singolo settore…
Però è un’interessante indice sulla “spesa” di una nazione. I governi spendono in un certo modo, i loro elettori in un altro.
Restiamo a casa nostra. Nonostante l’esorbitante costo degli abbonamenti allo stadio, non mi pare di vedrere il tutto vuoto sugli spalti, almeno per la serie A, mentre se c’è da pagare una tassina annuale di valore molto inferiore eccoci pronti a frignare che costa troppo.
Mentre un governo dà priorità alle sue forze economiche (industriali, commerciali ed altro), la gente si pone come priorità il “godimento”, d’altro canto tutta la nostra società si basa sul godimento/piacere. C’è chi ingrassa solo per il piacere di mangiare, chi si ammala per inseguire il piacere sessuale, chi impazzisce per il piacere del “gioco”, chi si lega alla bottiglia e chi allo sniffo o simile… per queste cose siamo disposti a spendere fortune e guai a porci un limite. Godimento illimitato e se possibile istituzionalizzato e gratuito. Ci sono pazzi che li esigono per diritto.
Il discorso torna sempre allo stesso punto. Se il politico di turno, democraticamente eletto, decide di chiudere il programma spaziale manned, ne deduco che il suo elettore sia d’accordo. Ne deduco quindi che al momento, negli USA, la guerra in medio oriente ha il consenso della maggioranza degli americani che la preferiscono ad una nuova “avventura” lunare mentre loro si godono il superbowl in TV o allo stadio, pagando prezzi folli per l’ultimo biglietto o per il posto in prima fila.
Fin tanto che lo spazio non diventerà un movimento d’opinione con un certo peso sociale, ci saranno sempre attività più foraggiate della nostra passione e noi resteremo sempre una nicchia, che spero non si estingua.
Tornando al titolo del post, è impressionante quanto si spenda oggi per cose “ausiliarie”, e questo non solo per la guerra, ma anche in tutto il resto. A continua dimostrazione che il mondo è più complesso di quello che vorremmo.
Concordo con Ares.
Quando i miei amici mi chiedono << ISS? Che vuol dire ISS? >> ( ho lo schema appeso alla parte in ufficio ) mi cadono le che non ho!!
Finchè il cosidetto"grande pubblico" non si interessa della cosa neanche la politica lo farà.
E se devo scegliere tra una "navetta a forma di coca cola " e nessuna “navetta” scelgo la prima
Beh ausiliarie sino ad un certo punto! Come ha detto Smiley, la maggior parte del budget “condizionamento” è per le apparecchiature elettroniche che in un esercito come quello USA non sono propriamente ausiliarie, ancor di più in una “situazione” come quella in Medio Oriente dove si lavora soprattutto di intelligence.
Tutto ciò non vuol dire che sia favorevole a queste guerre…
Si, il senso era che si spende molto anche per cose che non sono propriamente “armi”, cioè strumenti tipici di un esercito. Mi piacerebbe vedere qual’è il giro d’affari solo per le buffetterie… mica le fanno gratis. Gli eserciti di oggi comprano tutto quello che serve, dallo spazzolino all’esplosivo. Tutto ha un costo. potrebbero risparmiare sull’aria condizionata dei computer? No. Possono comprare un milione di paia di stivaletti in meno? No, o i soldati vanno a combattere scalzi…
Però, se la privatizzazione toccherà di più anche gli eserciti, avremo presto professionesti che si procureranno da sè le attrezzature, cosa che capitò nella prima guerra del golfo dove i soldati USA ordinavano di tsca propria buffetterie ed altro materiale idoneo al teatro di guerra, nell’idifferenza assoluta degli alti comandi e con i politici che dicevano loro che l’esercito li aveva già forniti del necessario.
eppure noi viviamo in un eccezione. Fino a meno di un secolo fà, gli eserciti si approvvigionavano depredando i territori in cui erano stanziati o in quelli di passaggio. Sicuramente un bel modo per risparmiare sulle spese accessorie.