Curiosità!

Bene bene, visto che è stato proposto nel topic che tratta della rivista sui 50 anni di missioni spaziali, pongo la domanda: come si diventa collaboratori di una rivista? O comunque di un sito internet? Ripondete in tanti, anche perchè credo che sia abbastanza interessante :wink:

Comincio dalla seconda domanda: non è necessario diventare collaboratori di un sito, basta crearne uno proprio e diventarne il principale autore e gestore. Internet non richiede la gerarchia di editori, redattori e intermediari del mercato editoriale tradizionale.

Per quanto riguarda la prima domanda, invece, dovresti precisare quale tipo di riviste ti interessano. Quelle di divulgazione scientifica?

Paolo Amoroso

[i]Per la seconda domanda mi riferivo a siti come ad esempio quello degli UAI. Conosco alcuni ragazzi che per esempio collaborano al sito scrivendo degli articoli attinenti all’astronautica e all’astronomia.

Per la prima domanda, mi riferisco a riviste di divulgazione scientifica. [/i]

amoroso:
Comincio dalla seconda domanda: non è necessario diventare collaboratori di un sito, basta crearne uno proprio e diventarne il principale autore e gestore. Internet non richiede la gerarchia di editori, redattori e intermediari del mercato editoriale tradizionale.

Bella risposta, ma non mi sembra così facile creare un sito!

Creare un sito è veramente molto facile, basta creare per esempio un blog. Quello che è difficile è avere la costanza e la determinazione per “coltivarlo” e farlo crescere, altrimenti il rischio è che muoia presto …

Molti siti web sono basati sul contributo di volontari. Per collaborare bisogna contattare i gestori e offrirsi di curare una sezione o svolgere un compito specifico. Requisiti di base sono le competenze tecniche e la capacità di espressione scritta.

Anche in questo caso, in genere, per collaborare bisogna proporre il proprio contributo alla redazione. Ma, dato che le riviste ricevono molte offerte di collaborazione, è importante avere qualcosa di significativo da offrire.

La competenza e la capacità di espressione possono non bastare. Ci si deve presentare in modo da attirare l’attenzione della redazione, differenziandosi dalla media e mostrando professionalità e personalità. Una proposta di collaborazione dovrebbe essere:

  • breve
  • scritta in buon italiano (il linguaggio da SMS è la strada principale per il cestino)
  • presentare l’autore e le sue competenze
  • esporre chiaramente cosa si propone (es. scrivere uno o più articoli – su quali temi? – curare una rubrica, ecc.)
  • spiegare i vantaggi per la pubblicazione (perché dovrebbero scegliere te e non un altro collaboratore?)
  • personalizzata, mostrando che chi l’ha scritta conosce bene la pubblicazione, il suo stile, i temi trattati, ecc.
  • breve (mi sono spiegato?)

Paolo Amoroso

Bhè, mi sento chiamato in causa; quindi vi descrivo quello che è capitato a me.
Sul numero di gennaio o febbraio del 2006 (rivista l’Astronomia) due astrofili proponevano un software di elaborazione di immagini del profondo cielo e che dichiaravano che aveva dei limiti relativi alle immagini lunari.
Bene, durante il master in astronautica avevo utilizzato quel software per elaborare alcune immagini di Mercurio (se le guardate assomiglia molto alla Luna) riprese dalla Mariner 10 (elaborazioni che sarebbero servite per definire gli step da effettuare per elaborare le immagini della stereocamera della sonda BepiColombo). Decisi, allora di contattare la redazione e di rettificare quello che dicevano i due autori, presentandomi e inviando uno dei risultati che avevo ottenuto.
La redazione mi rispose prontamente dicendomi che aveva girato la mia mail ai due autori per un confronto (che non è mai avvenuto in quanto non sono mai stato contattato :kissing_heart:) e offrendomi di collaborare alla rivista poichè gli mancava una persona che si occupasse di tematiche astronautiche. Io, ovviamente, ho accettato :wink:

Inizialmente ho proposto un articolo che è stato valutato e pubblicato; successivamente dopo il secondo articolo, anch’esso valutato e pubblicato mi hanno confermato come collaboratore.

Paolo