Se non ricordo male un paio di anni fa ci fu una discussione simili con “spidey” Luca, in uno dei suoi post su ALTEA, anche perché su un articolo delle Scienze di n anni fa si faceva un sommario delle opzioni possibili.
In sintesi le strade sono:
- protezione passiva (schermi)
- protezione attiva (campi magnetici)
- protezione “biologica”, ovvero sviluppare farmaci per incrementare il grado di riparazione cellulare dovuta alle radiazioni.
Il metodo più “alla portata di mano” è la protezione passiva, essenzialmente con materiali ricchi di idrogeno, come acqua o plastiche tipo polietilene. Per avere una protezione totale sarebbero necessario uno spessore di 5m d’acqua.
Il mio mentore al JPL stava studiando la possibilità di utilizzare un Cycler Terra-Marte da utilizzare come habitat sicuro, ma metterlo in orbita senza schermi. Sarebbero poi delle sonde automatiche ad andare a caccia di asteroidi, raccogliere del materiale dagli asteroidi (o se piccoli, prendere tutto l’asteroide) e portarlo sul Cycler. Ovviamente sono studi molto preliminari
http://jplmonamour.blogspot.it/p/i-progetti.html
P.S. Di questo studio ne parlo venerdì al Politecnico di Torino, anche se per soli 5 min http://www.polito.it/news/index.php?idn=4733&lang=it