Curiosity e’ ufficialmente un successo

Non credo. non avrebbe proprio senso per questo tipo di missione! :point_up:

E torno a ripetere che ha quasi la stessa difficoltà, se non di più, di riportare a casa campioni da Marte. Pensa solo al fatto che devi mandare un rover con alte capacità manipolatorie e autonomia a rifornire un altro rover. Che senso ha? :scream:

pronto a scommettere che 5 min ci hanno ragionato sopra
i rover attuali hanno già capacità manipolatorie come le chiami tu
sarò miope ma non vedo difficoltà insormontabili
se non lo hanno fatto avranno avuto i loro comprensibili motivi

Ehm, mi costringo a rimanere pacato nella risposta.
Gli RHU ed RTG sono un oggetto estremamente complesso. E per l’altissimo decadimento che hanno credo che debbano essere schermati a dovere per non causare problemi di EMC (compatibilità elettromagnetica). Non credo proprio che si possa “rifornire” un RTG, il massimo che si può fare è cambiarlo del tutto. Ma significherebbe smontare e rimontare il rover, un compito che il personale di terra ha impiegato mesi per fare, in camera pulita, ecc.
A sto punto avrebbero anche potuto pensare a un rover che facesse il cambio gomme, sarebbe probabilmente molto più facile che cambiare l’RTG…

Se non ricordo male gli RTG avendo al loro interno materiale radioattivo devono garantire la sopravvivenza dell’involucro ad eventuali incidenti durante il lancio. Quindi sono delle scatolozze belle dure e come dice Buzz un eventuale rifornimento implica una sostituzione del tutto e non un semplice riprino del plutonio. Un’operazione a dir poco complessa e da fare con un rover specializzato e bello complesso.

Eliogabalo ti pare meno complesso di mandare un rover nuovo? :point_up:

E’ indubbiamente molto meno complesso e meno soggetto a problemi (come detto prima pensa che il rifornitore deve riuscire ad atterrare nei pressi del rifornito, cosa non così semplice già di suo…)

E anche più utile vista la situazione!! :grin:

Ma scusa se ricordo bene l’RTG e’ stato montato poco prima del lancio, quando il rover era gia’ nel suo missilotto, no? Che io sappia e’ progettato per essere montato in fretta all’ultimo momento. C’e’ qualcuno che puo’ confermare quanto ricordo?

Sì, l’installazione è avvenuta con il razzo già in rampa, ma è stata eseguita da persone e con una procedura estremamente controllata.

Suvvia sono tante le cose e gli scenari che ci piacerebbe immaginare, ma alla fine sono molte meno le cose effettivamente realizzabili.

Cambiare l’RTG intero è sicuramente più semplice che non cambiare il plutonio all’interno ma restiamo sempre sull’estremamente complesso da fare per via robotica su Marte.
Anche supponendo che vadano bene lancio, viaggio, ingresso in atmosfera, atterraggio di precisione e installazione dell’RTG , c’è sempre la possibilità che della banale polvere marziana tra i connettori, alla fine impedisca al tutto di funzionare. Sarebbe una missione dal costo altissimo con un’altissima probabilità di fallire e solo per rifornire un vecchio rover che potrebbe fermarsi da un giorno all’altro per svariati possibili guasti (dal raggio cosmico che manda in tilt il computer alla ruota bucata). :rage:

OK ricordavo bene allora, e’ una cosa che hanno fatto “in opera” all’ultimo minuto. Fil0, ricordi quanto tempo hanno impiegato degli umani ad effettuare la procedura?

Ma stiamo veramente discutendo questa cosa o stiamo solo trollando?

Tu davvero credi che convenga progettare, sviluppare e costruire un rover che faccia su Marte l’R&R dell’RTG di un altro rover (oltre a sviluppare un lander che lo faccia atterrare a pochi metri di distanza) piuttosto che costruire un nuovo rover che sia l’esatta copia del primo? :fearful:
In entrambi i casi mi tiro fuori dalla discussione, perché non c’é granchè da discutere…

Credo la seconda!?! :help:

Buzzz a me interessava capire questa storia dell’installazione dell’RTG. Maneggiare il Plutonio e’ una cosa che pochissimi individui sulla Terra hanno l’autorizzazione a fare (io sono stato vicinissimo a dove lo producevano, ma e’ impossibile anche solo visitare il refettorio di quei posti). Per chiarire, io non ho mai pensato a rifornire nessuna sonda con combustibile nucleare, mi pareva chiaro anzi che non penso nemmeno dovremmo mandarne un’altra su Marte.

Tornando a discussioni interessanti, sappiamo quale mix di isotopi di Plutonio usano per questo tipo di RTG? Ci sono foto dell’unita’ effettivamente installata dentro al Rover poco prima della partenza?

Non ne ho trovate, ma questo l’RTG di Cassini: http://en.wikipedia.org/wiki/File:RTG_radiation_measurement.jpg
Il materiale è (probabilmente) Pu238.

Manoweb, il Plutonio che usano è un isotopo particolare, il 238, che ha un tempo di dimezzamento ridicolamente basso (tipo 80 anni, contro i 20mila anni del Pu239). Proprio questa altissima instabilità è quella che permette di generare abbastanza calore per riscaldare una sonda (nel caso delle RHU) o una termocoppia che genera elettricità (nel caso del 239).

Tra l’altro le scorte di Pu238 sono andate progressivamente esaurendosi perché nessuno lo produceva più, se non sbaglio sul forum è uscito un articolo qualche tempo fa che ne parlava, dicendo che gli Stati Uniti avrebbero ripreso la produzione.
Sono tipo in 2-3 al mondo a produrre le RHU, Stati Uniti, Russia e forse qualcuno in Europa (ma non ne sono sicuro). Gli altri devono necessariamente comprarlo da loro.

Questo articolo: Dopo 25 anni riprende la produzione USA di plutonio per uso spaziale.

A titolo solo di curiosità il plutonio 238 fu usato per riscaldare lo strumento per il rilevamento di attività sismica sul suolo lunare durante la missione Apollo 11. Questo materiale radiattivo era inserito all’interno di un involucro formato da una lega di tantalio-tungsteno, una di platino-rodio,una di titanio, fibra di carbone e grafite con lo strato esterno a chiudere in acciaio inossidabile. Se il decadimento del plutonio 238 è di 80 anni, quel riscaldatore dovrebbe essere ancora in funzione.

Sisi sono stato ad Hanford, forse (chi lo sa) a pochi km da dove lo producevano/producono. Si il 238 e’ quello che e’ “rosso” dal calore generato internamente

Lo è senz’altro; la diminuzione dell’output energetico nel tempo è dovuta soprattutto al degrado delle giunzioni delle termocoppie (migliaia in serie).

Manoweb, ricordo bene un articolo di anni fa su LeScienze che si intitolava “il deserto atomico di Hanford”. Brrr… uno dei posti più inquinati da radionuclidi dell’emisfero occidentale.

No, non lo ricordo.
Questo articolo di SFN riporta però che si tratta di una procedura piuttosto semplice dal punto di vista dei collegamenti effettuati, ciò non toglie che sia complessa e rischiosa.

Questa presentazione ti potrebbe interessare però.

Non ricordo di averle viste, però ci sono quelle delle simulazioni (esempio1, esempio2).

Oppure qui: https://www.youtube.com/embed/VsYC3Yz2kZM?t=2m8s

1000 sol, ragazzi!!! 1000 sol!!!8) 8) 8)