L’Atlantis è stato unito all’ET-130, e un altro importante passo si è compiuto nella definizione della missione STS-125 per la manutenzione del Telescopio spaziale Hubble; durante tale manovra, tuttavia, delle piastrelle del rivestimento di protezione termico della pancia dello Shuttle sono risultate danneggiate.
L’incidente è accaduto durante la fase dell’accoppiamento fra le strutture, quando un oggetto (una chiave, forse) accidentalmente è caduto dall’apice del veivolo ed è rimbalzato sulla trave a croce dell’ET e da lì ha lesionato le piastrelle.
Immediatamente sono iniziate le valutazioni tecniche circa l’accaduto. Si è riscontrata un’area danneggiata di cm 3,18x3,18, con profondità massima di abrasione delle piastrelle di cm 0,68; tale area fortunatamente non è situata nelle prossimità della porta ET, per cui le operazioni di riparazioni possono essere effettuata senza dover scollegare il complesso Atlantis-ET. Quindi i tecnici hanno deciso di completare l’accoppiamento fra orbiter ed External Tank; manovra conclusa alle ore 8,00 (ora italiana), quando le connessioni fra LOX ed LH2 sono state unite.
I tecnici ripareranno l’area danneggiata con uno speciale mastice, anche se la zona danneggiata, posta dietro le travi strutturali a croce, rende difficoltoso il posizionamento delle lampade di calore.
Malgrado tutto il lancio è sempre pervisto per il 12 Maggio.
Ovviamente. Il problema è che allo shuttle può portare conseguenze non da poco… Per cui anche un danno come quello non è da sottovalutare (e allla NASA lo sanno).
p.s. la mia non era una battuta, ho messo e non ci mancherebbe…
E’ inutile strapparsi le vesti. L’orbiter è circondato ogni giorno da decine di tecnici dalle più disparate aziende. Preparati ma pur sempre uomini. Se pensiamo alle continue manutenzioni ed alle necessarie riparazioni, movimenti, spostamenti, etc… di ciò che gravita attorno al programma Shuttle, ci accorgiamo che eventi di questo genere possano accadere. Siamo abituati ad idealizzare sia NASA, sia il programma Shuttle, sia chi vi lavora. Ma ricordiamoci la legge dei grandi numeri…
le piastrelle in effetti sono delicate, queste in ogetto: le HRSI sono costituite per il 90% d’aria e 10% da fibra di silicio, rivestite da uno strato di borosilicato che respinge il calore.
Ancora l’HRSI riveste la pancia dell’Orbiter con superfice di 479 metri quadri e un peso totale di 4.4t.
Il potere dispersivo è tale che una di tali mattonelle può essere tenuta in mano 10 secondi dopo essere stato estratta da un forno dove ha raggiunto i 1260 °C.
Domanda terra-terra: ma il tecnico che ha causato il guasto? Gli fanno una trattenuta sullo stipendio? questo non ho mai capito. Io lavoro sull’affare, causo un danno che può provocare il rinvio o l’annullamento di una missione… gli danno un buffetto, una lavata di capo o una pedata nel sedere?
errare umanum est
Assolutamente no, ci sono le assicurazioni ma sono episodi del tutto “normali” e che avvengono e possono avvenire, partendo dall’aereo di linea fino allo space shuttle… concordo con AJ, non se ne fa un dramma, basta evitare il più possibile che accadano di nuovo.
Un oggetto pesante come un attrezzo metallico che cade da decine di metri di altezza ha una bella energia cinetica e può fare danni anche su superfici meno delicate.
ma sai, in altri forum sparano per meno, molto meno…
per inciso sono affezionato allo shuttle almeno dal lancio del Columbia, visto in diretta nel 1981 (su tv b/n) e lo trovo più bello dell’Orion anche se questo risolverà (o dovrebbe risolvere) alcuni problemi intrinsechi dell’STS.
Ah beh…in questo prova a scrivere:
lo shuttle è brutto, non vale niente
oppure
non siamo mai andati sulla luna, è tutta una truffa
e vedrai cosa succede!
Adesso scappo perchè davanti al mio ufficio si è fermata una berlina nera e stanno scendendo due tipi in giacca, cravatta e occhiali scuri!
Anche io, anche io!!!
Addirittura mi ricordo di aver provato a fargli una fotografia (si…dallo schermo tv… ) durante la partenza…ero piccino piccino dai…e poi dovevo sfruttare al massimo la tecnologia che da poco mi era stata messa a disposizione…nientemeno che una macchina fotografica compatta Agfa, senza zoom, con quei famosi “flash” a forma di cubo da montare sopra. Qualcuno se li ricorda?
…naturalmente della foto neanche l’ombra, una volta sviluppato il rullino…