DARPA Phoenix Program

I satelliti-rottame sono un problema grave e complicato, ma l’agenzia statunitense DARPA ha tutta l’intenzione di trasformarlo in una opportunità senza precedenti con il riutilizzo di grandi antenne paraboliche destinate a orbitare senza senso attorno al Pianeta.

http://www.youtube.com/watch?v=aPjXfXFGpjA#ws

DARPA ha annunciato l’avvio del programma Phoenix, progetto che mira appunto a riconvertire 300 miliardi di satelliti ancora in orbita, non funzionanti. Il piano necessita di tecnologie ancora tutte da inventare, visto che prevede la manipolazione, lo smontaggio e la riconversione dei satelliti direttamente in orbita.Al centro dell’iniziativa Phoenix c’è la volontà di sviluppare un sistema Tender da mandare nello spazio, una sonda robotica che ha tutto il necessario per procedere allo smontaggio delle grandi antenne satellitari in loco, al massimo giovando dell’assistenza umana con il controllo remoto delle stazioni a terra.

Il Tender ha la funzione di disassemblare le antenne e poi di installarvi sopra tanti piccoli Satlet, nuovi apparati di controllo essenziali e funzionali che dovrebbero trasformare il network di antenne riciclate in reti di comunicazione utilizzabili a piacimento da DARPA, e non solo.

L’idea dell’agenzia è ambiziosa, al punto che i suoi stessi vertici mettono in conto la possibilità di fallire. Se però “il programma avesse successo”, dice il direttore di DARPA Regina E. Dugan, “i detriti spaziali si trasformerebbero in risorse spaziali”.

Fonte: punto-informatico.it

??? :astonished:

si forse il tipo di punto informatico ha sbagliato il numero :smiley: e non di poco

E’ la traduzione sbagliata di “More than $300 billion worth of satellites…” che significa “Satelliti per un valore maggiore di 300 Miliardi di dollari…”

nell’articolo originale, questo, 300 miliardi di dollari è il valore commerciale dei satelliti in questione

azz… bruciato da Buran… :wink:

Senza senso?

OT:
P.I. ha validissimi collaboratori, ma ogni tanto fa cadere le calze.
L’altra cosa che detesto sono i commenti, pieni di troll idioti, ignoranti, attaccabrighe e perditempo.
Il problema è che quella è la principale platea del sito, e la caratura di certi articoli (fin nella scelta delle parole) mira proprio a quella gente. Chi si vuole informare sul mondo tecnologico, generalmente legge direttamente in inglese. E P.I. si riempie di teste di pera che blaterano di “winari” “linari” “cantinari” “macachi” e ora “androidiani” “iphonari-che-si-son-comprati-un-telefono-da-700-euro”, ecc ecc.
In questo paese tutto diventa un tifo da stadio, non abbiamo alzato la testa un centimetro da quando tifavamo il gladiatori.

Il problema è che P.I. copre discretamente bene le questioni italiane, e mi sento “in colpa” se non lo leggo. E’ poco utile per me sapere tutti i dettagli del merge tra AT&T e T-Mobile se poi non so neppure cosa succede in Italia.
Sono alla disperata ricerca di un sito alternativo a P.I. che non mi faccia venire l’orticaria.

OT MODE on
eh siamo sulla stessa barca mike. per ora seguo anche webnews o digitalia :nerd:
OT MODE off

mi dispiace di aver condiviso l’articolo, forse non è stata la scelta più saggia :stuck_out_tongue_winking_eye: troppi orrori.

ma in logiche parole povere cos’è un P.I.?

P.I. = puntoinformatico.it
:slight_smile:

IUGULA! IUGULA!

Indipendentemente dagli OT… il programma Phoenix e’ particolarmente interessante: un sistema ideato per costruire nuovi satelliti con ‘pezzi di ricambio’ recuperati da altri satelliti in disuso e’ estremamente complesso e stimolante. :nerd:

Certo che i sistemi e sottosistemi recuperabili sono sicuramente limitati dalla loro raggiungibilita’ e dalle capacita’ dei manipolatori e dei tool di phoenix. (infatti per ora si parla solamente di antenne)

Inoltre bisogna pensare a tutte le problematiche di navigazione e rendez vous con i satelliti obiettivo nonche’ i problemi di stabilizzazione e di assetto durante le operazioni di smontaggio/montaggio! :star_struck: