Dati di simulazioni computerizzate a sostegno di un passato umido di Marte

Al recente Congresso Europeo di Scienze planetarie è stato presentato un modello computerizzato di analisi, sviluppato dal Max Planck Institute for Solar System Research, per determinare la profondità e la spaziatura delle grandi spaccature poligonali osservate sul fondo dei crateri d’impatto di Marte.

Sosno stati considerati le più recenti osservazioni delle sonde Mars Global Surveyor e del Mars Reconnaissance Orbiter; esaminando di crepe all’interno di 266 bacini di impatto su tutta la superficie di Marte, tali crateri avevano un diametro medio compreso tra 70 e 140 metri, con la larghezza delle fessure effettivi compresi tra 1 e 10 metri.

Lo studio in questione ha simulato vari fattori ambientali nella denesi di tali strutture, il dato comune che emerge dalle simulazioni e che considerando esclusivamente la contrazione da sbalzo termico il diametro massimo del poligono non supera i 65 metri. Viceversa considerando l’evaporazione e la dissecazione idrica si ottengono dati sovrapponibili a quelli rilevati dalle sonde orbitali.
L’effetto è quello che si ottiene sulla Terra quando il fango è totalmente disidratato.

Le conclusioni di tale studio ipotizzerebbero che fra 4,6 e 3,8 miliardi di anni fa, Marte possedeva una significativa quantità di acqua, che fluendo o da intense piogge o in veri fiumi si sarebbe raccolta all’interno dei bacini dei crateri da impatto, cosi creando dei laghi che poi completamente evaporati avrebbero creato le strutture oggi evidenziate dalle Sonde orbitanti.

Invece le stesse strutture rilevate nell’emisfero nord, si pensa essere più recenti.
Lo schema ipotizzato vedrebbe l’impatto di un meteorite il cui calore può sciogliere il ghiaccio rimasto intrappolato sotto la crosta marziana e creando un sistema idrotermale. E l’acqua contenuta in questo sistema può essere evaporata quindi in tempi più recenti.

Ma oggi è un vero proliferare di interessantissime teorie scientifiche!
Mi sto inebriando a leggere queste notizie!

E tutte molto acquose!

La recente notizia dell’osservazione di MRO, si interseca bene colle deduzioni dei dati computerizzati su citati, a sostegno d’acqua nelle regioni peri polari marziane

4,6 e 3,8 miliardi di anni fa equivale a quale era geologica terrestre?

Precambriano, periodo Adeano (Il periodo di tempo che va da quando si è formato l’ammasso gassoso da cui ha avuto origine la Terra alla sua trasformazione in un corpo solido)

…se i miei ricordi non mi tradiscono direi l’archeano (periodo molto molto antecedente l’“esplosione” biologica del Cambriano). Sono di quel periodo scudi cristallini dei quali conserviamo traccia in groenlandia e, mi pare, australia…

Il periodo geologico terrestre corrisponde al Precambiano-Proterizoico; periodo geologico terrestre che ha il suo corripettivo nel Noarchiano di Marte.

e che temperature c’erano nel Precambriano? Magari 100° sulla Terra e 20° su Marte?..

secondo le ricostruzioni attuali si presume che nel Precambriano la temperatura variava fra 80° e 110°; nel Noachiano di Marte invece si presuma che la temperatura al suolo era di crca 25-35°

25-30°… direi ottima come temperatura

E la pressione? Perchè è questo che non capisco…
L’atmosfera su marte è enormemente meno densa che sulla terra, e questo credo sia dovuto alla bassa gravità unita a un periodo di rotazione simile a quello terrestre… Se questo è vero allora anche 5 miliardi di anni fa la densità era così bassa, e allora non mi spiego come potesse esserci acqua liquida a 30 degC…

Non è detto che anche 5 miliardi di anni fa la pressione fosse così bassa:l’attuale campo magnetico di marte non è di intensità apprezzabile (5 nTesla) e probabilmente è rimasto tale anche nel passato per molto tempo,questo fatto unito alla bassa gravità (velocità di fuga 5 Km/s) ha determinato un’evaporazione dell’atmosfera per via del vento solare.