Deorbitare l’ISS: cambiano le procedure

E invece sì! Si tratta per ora solo di concept di pannelli solari per sonde interplanetarie oltre l’orbita di Giove, dove serviranno pannelli solari molto più grandi rispetto a quelli che equipaggiano la sonda Juno. Lo leggevo l’altra sera su un approfondimento della NASA riguardante proprio Juno, ma ora non riesco a ritrovare il link.
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Cavolo non lo sapevo, grazie! :slight_smile:

Per la ISS 2.0 (eventuale) si possono spedire in orbita moduli considerevolmente più grandi usando SLS. Se poi gli espandibili Bigelow si rivelassero efficaci ne potrebbe venir fuori una stazione veramente grande.

Sarebbe possibile deorbitare la ISS modulo dopo modulo?

No, solo Zarja e Zvezda hanno una capacità di manovrare autonomamente, per gli altri moduli ci vorebbe un veivolo che gli deorbiti uno ad uno costruito ad hoc per ogni modulo

Una mega enorme stazione spaziale gonfiabile. :stuck_out_tongue_winking_eye:

Per la Mir è successo che si è arrivati a un punto in cui il tempo speso per la manutenzione era troppo alto, a causa dell’invecchiamento.
È un po’ come con le automobili, quando vai oltre ai 10/15 anni di vita la macchina ancora va, ma la manutenzione cominciano a diventare sempre più costosa. Non significa che l’auto vada buttata, ma ci vuole la volontà “politica” di tenerla in vita :wink:

“Dual axis burn”
Perchè mi viene in mente che vogliano attraccare due Progress dallo stesso lato, e usarne i motori in contemporanea per ottenere più spinta?
Da profano, mi sembra quantomeno complicato :scream:

Ma tu Buzz hai avuto la percezione di hardware “obsoleto” circa la ISS? Perché il lascito tecnologico é e sarà certamente enorme, e dovrebbe permettere la costruzione di una ISS 2.0 molto più evoluta, non solo con sezioni gonfiabili come dice Mike ma anche con razionalizzazioni sul fronte degli impianti, e probabilmente ad una frazione del costo di costruzione della prima. Un pò come é stata la differenza tra il primo skylab o la MIR e la ISS.

Come ho scritto molte volte, non si progetta la cosa migliore possibile, ma si progetta secondo i requisiti. Se il requisito è di funzionare per 15 anni, non si progettano sistemi che ne durano 30 :wink:

In genere le anomalie sono molte all’inizio (si rompono le cose “difettose” o che hanno subito danni durante il lancio o le prime fasi di missione), poi il numero scende e rimane basso per un po’, e poi in teoria ricomincia a salire per via dell’obsolescenza. Columbus non è ancora arrivato a quel punto (sono passati solo 8 anni dal lancio), ma da qui al 2028 passeranno altri 12 anni. E va considerato che Nodo 1 e US Lab sono in orbita da 10 anni prima di Columbus…

Buzz mi hai fatto ricordare una cosa bruttissima … il mio esame Impianti :stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye:
https://en.wikipedia.org/wiki/Bathtub_curve

beh ma anche gli attuali pannelli della ISS mica li avevano portati su interi come li vediamo oggi…ogni “braccio” è più lungo dell’intero orbiter!

lo shuttle più che per la stiva mancherà per l’incredibile supporto che forniva alle EVA e in generale alle attività in LEO… un vettore in grado di portare su i moduli non manca, ma assemblare una stazione spaziale da una capsula…

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Basta portare su quello che ti serve col primo modulo (braccio e tutto il resto). Con SLS serviranno pochi lanci e quindi pochi pezzi da assemblare, insomma tutta un altra storia.