Doug Ellison, fondatore di unmannedspaceflight.com e ora coinvolto in progetti con il JPL, ha appena “dumpato” su twitter una serie di tweet che rimandano a vari documenti tecnici sul funzionamento dei Mars Exploration Rover (la “classe” di Spirit e Opportunity).
Il thread è questo: (questo tweet + le auto-risposte)
Ho sfogliato l’ultimo e mi sono imbattuto in un dettaglio a cui non avevo mai pensato: per comunicare in due direzioni con un oggetto nello spazio profondo… il puntamento non è per nulla banale.
Si può puntare a marte ed ascoltare cosa dice la nostra sonda…ma per poter inviare comandi bisogna puntare da un’altra parte, a causa del movimento di marte durante il tempo luce di andata e ritorno (RTLT, round trip light time).
Non l’ho ancora sfogliato, ma è così. Dipende dalla larghezza di fascio dell’antenna. In quei venti minuti la Terra gira di 5°, e con un fascio di una frazione di grado bisogna fare i conti bene
In teoria è un problema di chi trasmette non di chi ascolta quindi se non erro è il rover che deve “puntare bene” a meno di un “fascio” più largo su cui contare
Per ascoltare no… nel senso che per noi la “posizione calcolata” di un corpo celeste è dove noi vediamo il corpo proiettato sulla sfera celeste, non dove si trova il corpo ora per cui basta puntare lì. Invece per trasmettere devi puntare dove il corpo sarà nel momento in cui il segnale arriverà al punto. I rover non hanno problemi di puntamento in quanto non hanno antenne così direttive.