Dubbio sull'atmosfera nelle capsule Apollo

Ho letto che una delle purtroppo tante cause del terribile incendio dell’Apollo 1, fu l’atmosfera di Ossigeno puro, che permise alle fiamme di svilupparsi con una rapiditàincredibile, senza lasciare scampo ai tre astronauti. A seguito di ciò, l’atmosfera dell’Apollo venne cambiata, utilizzando un’atmosfera normale (correggetemi se sbaglio qualche termine), ossia composta da Ossigeno e Azoto, simile a quella terrestre.
Però, ho anche letto che uno dei vari problemi della missione Apollo - Soyuz, fu che, mentre le Soyuz avevano atmosfera normale, le Apollo avevano atmosfera ad Ossigeno puro.

Ma allora…che tipo di atmosfera avevano le capsule Apollo?!? :kissing_heart: :kissing_heart:

Ossigeno puro :smiley:

Se da qualche parte leggi che dopo Apollo 1 l’atmosfera delle capsule Apollo venne modificata, chi lo ha scritto sbaglia.
Appena con lo shuttle si passò alla miscela azoto-ossigeno che invece i russi usavano fin dalle Vostok.
Per ovviare ai problemi di incendio, tra le altre cose, si svilupparono materiali ignifughi come il beta cloth per gli indumenti.

Per la missione ASTP il docking module aveva anche la funzione di camera di compensazione, non era possibile passare liberamente da una nave all’altra come invece avviene tra Space Shuttle, ISS e Soyuz.

Della modifica dell’atmosfera dell’Apollo l’ho letto anche io più volte…
Strano.

Eppure da più parti (quindi non può trattarsi di un singolo abbaglio) ho letto che l’atmosfera dei primi minuti del lancio era un misto ossigeno e azoto per poi tornare al solo ossigeno.

Si anch’io l’ho letto più volte ma in definitiva da quello che ho capito credo sia vero che non fu mai modificata la composizione dell’atmosfera all’interno dell’Apollo ma sono stati sviluppati i vari sistemi di sicurezza elencati da starlite e rese più sicure le procedure a terra che causarono il disastro dell’Apollo 1.Tutto sommato inoltre non si è mai sentito che gli astronauti Apollo si dovessero de-azotare per le uscite EVA.

Sicuramente all’ingresso degli astronauti nella capsula vi era la stessa atmosfera che c’era all’esterno,poi una volta isolata si immetteva ossigeno puro.

Neppure io trovo riscontro di questa procedura, potresti cortesemente citare qualche fonte ?
Ad esempio, sul sito di Apollo Maniacs, si trova scritto:
“The cabin is filled with pure oxygen at about 1/3 sea-level atmospheric pressure, and a temperature of 21-24 degrees Celsius” e “Two nitrogen gas bottles and cylinders are installed into the cabin’s hatch. When an emergency occurs during launch, one of the bottles is used for explosively opening the hatch. After a normal launch, the contents of this bottle are vented into space”.
Sembra quindi che l’azoto scaricato subito dopo il lancio non fosse quello dell’atmosfera interna, bensì della bombola di apertura d’emergenza del portello.

La spiegazione più semplice l’ho sentita nel documentario degli Angela sulla conquista della Luna.

Apollo 1 aveva l’atmosfera di Ossigeno puro, ma con pressione di +1 bar relativa verso l’atmosfera esterna, quindi 2 bar assoluti. A quella pressione d’Ossigeno l’alluminio che componeva la struttura interna del modulo brucia ed è stata sufficiente una scintilla per innescare l’incendio. Una volta iniziato ha devastato tutto quello che c’era all’interno.
L’alta pressione era stata utilizzata per verificare anche la tenuta del modulo di comando durante le operazioni di ingresso e pre-lancio…

In seguito si è sempre utilizzata una miscela simil-atmosferica a terra, mentre durante la missione la pressione diminuiva e passava ad Ossigeno puro.

Si è quello che mi ricordavo anch’io,essenzialmente il problema era attuare delle procedure che non mettessero a rischio la vita dell’equipaggio in maniera inutile,quindi procedure a terra senza l’ossigeno puro e soprattutto non combinando ossigeno puro a pressioni tali da rendere anche l’alluminio infiammabile.

Rammento con la memoria di questa notizia letta dai libri presi da varie biblioteche negli scorsi anni e non dal web. Avendoli poi dovuti restituire sono in questo momento sprovvisto di materiale, vedrò di recuperare qualcosa nei prossimi giorni. Potrebbe anche darsi che riportavano (visto che in molti qua sostengono una tesi contraria) un informazione sbagliata.

da qualche parte devo aver letto che fecero anche esperimenti per un’ atmosfera artificiale a base di ossigeno ed elio che tra l’ altro questa miscela causava il curioso effetto di alterare le tonalità della voce umana rendendole molto acute. in pratica si otteneva la stessa voce che ha Paperino nei cartoni animati.

Questa ricetta viene ancora oggi dai palombari durante la manutenzione dei cavi marini a grosse profondità. Per non risalire e quindi ogni volta decomprimersi, rimangono giorni sott’acqua in appositi moduli.

Quindi se ho ben capito, a terra era atmosfera normale, mentre a mano a mano che la missione procedeva diventava di Ossigeno puro.
Vero è, comunque, che in Apollo 1 la pressione interna della capsula fosse maggiore di quella esterna (a terra ovviamente), tant’è che per il tipo di apertura del portello - verso l’interno, per impedire che potesse aprirsi durante la missione, un po’ come i primi liner jet - non riuscirono ad aprirlo, restando inesorabilmente intrappolati dentro. Questa fu un’altra delle cose che vennero cambiate: dopo Apollo 1 il portello si aprì verso l’esterno - come sui moderni liner jet, di modo da favorirne l’apertura in caso d’emergenza.

Stando a quanto detto, per Apollo Soyuz dovevano quindi chiudersi prima dentro il modulo adattatore/camera di compensazione, calibrare l’atmosfera, e quindi passare all’altra navetta?

Esatto e questo era proprio lo scopo per cui era stato costruito il modulo adattatore… :wink:

L’attuazzione della missione Apollo/soyuz fu un dedalo di problemi e di difficili compromessi tecnici.
Quello atmosferico fu uno dei più “spinosi” e delicati…

nonostante in linea di principio le due capsule funzionassero sugli stessi profili le differenze tecniche in pratica erano notevoli, ed ovviamente la prospettiva di “Cedere” ad un compromesso non era cosa visto molto bene da entrambe le parti.

Per questo anche sull ASTP, anche dal punto di vista atmosferico si dovette ricorrrere ad un “ibrido” tra le due.

In pratica si doveva riprogettare una delle due capsule: l’Apollo era oramai a fine di vita operativa ed in ogni caso gli americani volevano utilizzare il surplus del programma lunare, mentre i russi non erano disposti (ovviamente) a sviluppare una versione “tutto ossigeno” ad hoc della Soyuz.

In più mettici che gli americani, con lo sviluppo del modulo d’interfaccia, hanno dato un pò di lavoro alla propria industria aerospaziale (proprio in quegli anni alquanto agonizzante) ed il gioco è fatto…