E´ scomparso Alan Bean

Carmelo parliamo di persone nate negli anni 20/30 , quindi che hanno 80/90 anni è la natura umana :cry:

Tornando in topic, due foto tratte dalla mia visita al Johnson Space Center a Houston di qualche anno fa:


Alan Bean suit, Johnson Space Center, Houston


Alan Bean jet pack, Johnson Space Center, Houston

Nel 2018 i decessi sono 5: John Young 5 gennaio
Leonid Kadenyuk 31 gennaio
Vladimir Lyakhov 19 aprile
Alan Bean 26 maggio
Don Peterson 27 maggio

Urca! Nessuno ha dato notizia qui sul forum della morte dei due ulteriori astronauti? Oppure mi sono fumato i post? Ormai sono forum dipendente per le info spaziali.

Bruce McCandless è morto a Dicembre.
Si,lo so,è 2017,ma sono solo cinque mesi fa.

Beh, Carmelo, come diceva Moon, non mi pare ci sia niente di strano. Purtroppo mi aspetto solo che questo numero aumenti nel tempo nei prossimi mesi e anni:
1 - Il numero degli astronauti è aumentato enormemente nel tempo
2 - Gli astronauti, come tutti, invecchiano e non ringiovaniscono

…quindi il numero di morti sarà, tristemente, solo destinato ad aumentare…

:roll_eyes: Beh,mi potrà dispiacere?
Scherzi a parte,guardate che c’è anche un sacco di gente che arriva a più di novant’anni,non stiamo parlando di centenari.

Il problema è nell’esposizione ad agenti (radiazioni) che sicuramente non fanno bene e che provocano un precoce invecchiamento delle cellule. Anche qui ci sono quelli che sono più (un probabile esempio su tutti, Alan Shepard) e quelli che sono meno sensibili, ma sicuramente l’essere stati nello spazio per quanto “glorioso” comporta probabilmente dei rischi per la salute maggiori di chi è sempre rimasto al suolo.

Ci ho pensato anch’io,considerando e ribadendo che in generale pur essendo un età avanzata,la soglia degli ottant’anni è oggi spessissimo ampiamente e felicemente superata ( nel nostro Paese ci sono uomini politici e delle istituzioni ultraottantenni,con verosimilmente anni di carriera ancora davanti, e in questi giorni al centro della polemica politica c’è stato un possibile ministro di…81 anni).
Un altro dubbio mi è venuto osservando come parecchi Astronauti sembrano invecchiati precocemente e male.

Però non ho elementi o conoscenze specifiche per dire se una mortalità frequente in età non avanzatissima ed un precoce invecchiamento siano davvero causati dall’essere stati esposti a radiazioni durante i viaggi nello spazio.
Non so se ci sono studi specifici sulle classi di Astronauti più anziani,ed in caso positivo a quali risultati abbiano portato.
Però,si,confesso che ci ho pensato.

Penso però che questi astronauti sono stati pochi giorni nello spazio molti decenni fa(anche se alcuni di questi fuori dal orbitta terrestre bassa) e secondo gli scienziati una missione Apollo porta nel corpo umano lo stesso numero di radiazioni di qualche normale radiografia , il discorso sarebbe interessante per i nuovi astronauti che sono stati mesi/anni in orbita, comunque se siamo fortunati potrebbero passare solo 5/10 anni dal ultimo uomo sulla Luna che passa a miglior vita a nuovi astronauti che vanno sulla Luna.

Ci si stupisce che qualcuno consideri “normale” che una persona muoia a 86 anni?

Giusto per dare dei numeri alla affermazione di Moon sul fatto che una missione apollo è comparabile a “qualche normale radiografia”…

Dosi ricevute dall’equipaggio delle missioni apollo oltre LEO: https://lsda.jsc.nasa.gov/Dataset/dataset_detail_result/JMAPAP003_245
Link a caso con stima di dosi per esami radiologici: https://www.radiologyinfo.org/en/pdf/safety-xray.pdf

considerando 100 rad = 1 mSv sembra che l’ordine di grandezza sia quello.

Ma confrontare irraggiamenti è sempre una questione spinosa. I dati apollo sono per “skin level radiation”. Le radiazioni ricevute in radiologia sono focalizzate. Non so se fa differenza.

I dati postati da Michael sono importanti perchè ci aiutano a fare chiarezza su questo punto.
Circa l’età, come dicevamo è relativa.
Si è molto innalzata,e arrivare a superare il traguardo sopracitato in relativamente buona salute non è infrequente.
Poi, oh,potrebbero anche averne 106,dispiace sempre.

Fa, eccome che fa differenza. Ci sono strutture che possono sostenere dosi anche elevate senza per questo avere problematiche al resto del corpo. Oggigiorno in radioterapia sono usuali dosi di 70-80 gray (70-80 sievert , 7000-8000 rem) solo che sono localizzate e concentrate nella zona del tumore. Fossero date a tutto il corpo la sopravvivenza sarebbe tra i 10 e i 2-3 giorni (vedi il punto “da 10 a 50 Sv (da 1.000 a 5.000 rem)” e “più di 50 Sv (>5.000 rem)”.

E’ anche vero che fino ad un certo punto,tute e paratie avevano una qualche schermatura.
Poi possono esserci soggetti più o meno sensibili alle radiazioni.
Bisognerebbe poi andare a vedere le cause di morte naturale dei vari Astronauti.
E’ chiaro che se uno muore ad 85 anni per complicazioni di una polmonite,in assenza di altre patologie è un conto,se aveva un tumore è un altro conto.
Bisognerebbe vedere quali malattie che hanno portato al decesso sarebbero compatibili con un elevato assorbimento di radiazioni,ed in questo caso se l’insorgere del male rientra in una tempistica che possa far sospettare un legame o meno.
Bisognerebbe poi considerare anche altri fattori legati allo stile di vita,sia individuale sia della società in cui si vive.
Poi, per carità, gli ottanta e passa anni sono un età elevata,nessuno lo nega.
Però da sola questa età,in assenza di malattie e fattori di rischio non va considerata una “data di scadenza” perentoria.

Comunque se un astronauta muore nel 2018 a 80/90 anni per un tumore è più probabile che c’entri l’inquinamento atmosferico che le radiazioni prese per qualche giorno nello spazio negli anni 60/70, comunque non paragoniamo il tasso di radiazione assorbite per una cura contro il cancro con una semplice radiografia, dato che come dicevo prima in una missione Apollo gli astronauti prendevano una dose di radiazione simile a quella di qualche radiografia , oltretutto vorrei ricordare che non sono molto gli essere umani a superare i 95 anni o comunque a diventare centenari ,oltretutto la nazione con più centenari se non sbaglio è il Giappone non certo gli USA.Carmelo è normalissimo e giusto che tu ti dispiaccia forse è meno normale che ti stupisca perchè una astronauta muoia a 80/90 anni, aggiungo che ci metterei la firma per arrivare a quella eta , poi se per questo mi viene in mente un ex-cecchino che durante la guerra aveva subito una grave ferita alla bocca(gli avevano sparato)lasciandolo deforme ma che però era vissuto fino alla veneranda età di 96 anni (Simo Häyhä)

Attenzione, io non parlavo di tumori. Il danno da radiazione non si manifesta solo con i tumori (di qualsiasi tipo siano, non ci sono solo i tumori solidi, ma anche quelli del sangue) ma anche con un cattivo invecchiamento generale del corpo. In sostanza secondo gli ultimi studi sembra che le cellule del corpo umano siano programmate per duplicarsi fino ad un certo punto, e poi basta. Questo comporta che non esisterà l’uomo che vive all’infinito, c’è comunque un limite nella vita, un’età oltre la quale il corpo semplicemente “si spegne” perché le cellule si rifiutano di duplicarsi. Sembra (sempre dagli ultimi studi) che questa “età limite” sia di circa 125-130 anni, ed infatti non si hanno notizie certe di centenari che siano mai arrivati oltre l’età di 125 anni (la donna più longeva ne ha avuti 122, l’uomo più longevo 116). Molto semplicemente sembrerebbe che l’esposizione a radiazioni porti alla riduzione generale del numero di cellule attive che riescono a duplicarsi, riducendo di fatto la durata della vita. Ancora più semplicemente si può dire che un astronauta che muore a 86 anni molto probabilmente conducendo una vita identica a quella che ha svolto ma senza essere stato nello spazio sarebbe vissuto più a lungo. Quanto? Questo è impossibile da stabilirsi, ma certamente l’esposizione alle radiazioni cosmiche gli ha accorciato un po’ la vita.

Tutto interessantissimo, senza ironia, ma pensate che idea magnifica sarebbe stata trasformare questo thread in un vero ricordo affettuoso di Alan Bean e delle sue imprese di quando era in vita…

Beh,questo è molto difficile da dire,magari si può ipotizzarlo,ma è difficile affermarlo con certezza.
Io posso solo dire che guardando le foto di molti astronauti mi è capitato di sorprendermi per quanto male fossero invecchiati (a paragone con altri loro coetanei).
Quanto questo sia legato all’assorbimento di raziazioni (ed alle loro predisposizioni in tal senso) o quanto magari ad un certo stile di vita Americano,questo in tutta sincerità non saprei dirlo.

Hai ragione,ci siamo lasciati prendere la mano come al solito.
Beh,questo è il mio modo di salutare “fagiolino” (“Beano”):

Mi scuso del Off Topic, non era voluto. Se lo ritieni si può sempre staccare in due topic.
Il ricordo di Alan Bean io lo ho fatto un po’ di post più su con le due foto delle sue tute.