ESA: una capsula manned entro il 2020

Pare che la scadenza del 2020 sia molto in voga tra gli operatori delle agenzie spaziali.
Un progetto di sviluppo del valore di 300 milioni di €, della durata di 3 anni, avrebbe come oggetto una versione avanzata di ATV, denominata Advanced Return Vehicle, che porterebbe successivamente ad un nuovo veicolo per il trasporto di personale entro la fatidica data scelta dalla Nasa per il ritorno sulla Luna.
La proposta avverrebbe durante la prossima riunione Ministeriale di novembre.

Il piano dell’ESA e’ di sviluppare l’ATV in un sistema avanzato, l’ARV, appunto, da lanciarsi con il vettore EADS Astrium Ariane 5. L’ARV sarebbe progettato specificamente per essere idoneo al volo umano in un prossimo futuro. La versione cargo di ATV sara’ circa 5mila kg piu’ leggera del massimo carico sostenibile da Ariane per un inserimento in LEO, onde consentire la futura installazione di una torre-razzo per lancio abortito.

L’ARV, con una capacita’ di carico di 1500 Kg., dovrebbe essere operativo entro il 2015, il che lascia presumere la volonta’ di far proseguire le attivita’ dell’ISS oltre la scadenza attuale del 2016, come affermato dai responsabili delle agenzie costituenti l’ESA.

Il modulo di rientro dell’ARV sostituirebbe la sezione trasporto dell’ATV, conservandone pero’ il medesimo modulo propulsivo. Nel nuovo veicolo troverebbero impiego le tecnologie sviluppate nel 1998 con il “dimostratore” di rientro atmosferico.
Poiche’ allla futura capsula “manned” non verrebbe richiesto di innalzare l’orbita dell’ISS, il suo apparato propulsivo potrebbe anche essere piu’ piccolo di quello dell’ATV/ARV.

Marco Caporicci, a capo della sezione Infrastrutture e Trasporti Futuri dell’ESA nega che un ARV “manned” sia una alternativa al sistema CSTS, al momento allo studio con l’agenzia spaziale russa: “Vogliamo trovare sinergie con CSTS. Quest’ultimo avra’ da subito un equipaggio e volera’ con un vettore russo. Ha requisiti differenti.”

L’ARV si basera’ anche su alcuni studi del 2004 relativi ad un grosso sistema di trasporto carichi, che prevedeva la compatibilita’ con il portello d’attracco americano dell’ISS, di maggior diametro, permettendo il trasferimento di articoli piu’ grossi rispetto ad ATV.

Caporicci ha aggiunto che spera che ulteriori sinergie per ARV derivino dai miglioramenti ad Ariane 5, mentre le future missioni ATV fungeranno da banco di prova per il nuovo mezzo idoneo al volo umano.

Il progetto ARV prevedera’ anche una modalita’ di aborto del lancio da Kourou con la capsula in rientro che passerebbe sopra l’Europa occidentale e centrale.

E’ senza alcun dubbio una buona notizia, sopratutto l’idea di utilizzare i sistemi di aggancio tipo Americano, per poter giust’appunto trasportare e trasbordare anche carichi di grosse dimensioni.

ormai siamo in piena ATVmania :stuck_out_tongue_winking_eye:
ARV è l’ultimo dei possibili veicoli cargo che l’ESA ha pensato di sviluppare partendo da ATV
e per le missioni manned a quanto pare punta su 3 progetti: questo dell’ARV, quello della EADS Astrium e ACTS (o CSTS) con i russi…

Sicuro non sia ARV? Da quel che ho letto mi sembra di aver capito questa idea:
ATV → ARV versione cargo per il ritorno di materiale → ARV Manned

Esattamente: in questo passaggio “versione cargo” stava per “ARV”. Non so perche’ abbiano usato questa locuzione.
(oppure non ho capito io cosa intendevi? :flushed:)

Mi spiego meglio: in quella frase c’è scritto “versione cargo di ATV” (che poi è già cargo), per cui ho pensato ad un errore di battitura (magari non tuo ma dell’articolo originale) per “versione cargo di ARV”, cioé un mezzo solo cargo che consenta il ritorno di materiale dall’orbita, step intermedio per un mezzo manned derivato da ATV. Altrimenti la frase, letta con ATV non avrebbe (per me) molto senso.

in effetti la frase e’ un po’ oscura. Comunque l’evoluzione e’ (come hai detto tu) da ATV ad ARV (differenza: il secondo rientra intero); poi da ARV sara’ derivato un veicolo idoneo al volo umano.

Chiedo scusa per la domanda : ma 10 anni non sono un po’ troppi per progettare, costruire e lanciare i primi europei con un mezzo proprio?

Gli Americani dal 1959 al 1969 hanno costruito la mercury, la gemini e hanno mandato l’uomo sulla luna ( forse nel sistema imperiale 10 anni sono più lunghi :smile:)

C’è qualcosa che non mi convince :thinking:

Non hai torto. Pero’ gli americani del 1960 avevano tre vantaggi: il primo, un budget Nasa equivalente a 10/15 volte l’attuale budget ESA, grosso modo. Secondo, il sostegno politico, economico e sociale di un paese intero. Terzo, un gioviale esule tedesco che di nome faceva Wernher, di professione Genio dell’Astronautica. :stuck_out_tongue_winking_eye: :wink:

Perchè in Europa manca tutto quello che hai detto ?

Se si vuole, sono problemi che si possono risolvere.

Wernher si potrebbe clonare. Grazie alla pecora Dolly, almeno in questo campo abbiamo battuto gli americani. :smile:

Ci manca l’entusiasmo… :point_up: Siamo un continente di vecchi dentro e fuori
(secondo me i cloni di Wernher ci sono gia’, e parecchi frequentano questo forum… :wink: - a quanto pare io invece derivo parte del mio patrimonio genetico direttamente da Groucho Marx :clown_face:)

Non sono molti 10 anni, i tempi delle spese virtualmente infinite per la ricerca spaziale e per battere il “nemico” (per fortuna) sono finiti, oggi se si decidesse di fare qualche cosa lo si farebbe con un obiettivo ben definito e non solo per “essere i primi” (che non saremmo), e la realizzazione di un mezzo spaziale interamente nuovo richiede un periodo simile, vedi Orion o Shuttle (ovvero gli unici mezzi post-escalation spaziale e relativamente moderni) considerando anche che per l’Europa costruire un mezzo manned (il primo) consiste anche nella realizzazione di tutte le infrastrutture, i sistemi, il personale e le procedure a terra, cosa forse più complessa del mezzo singolo.
Per fare un paragone sono gli stessi tempi di sviluppo di un moderno aereo civile (e credo anche militare), vedi i vari A380, 787, A350… e credo che come complessità siamo a livelli simili, per cui non credo siano tempi così fuori dal concepibile.

Quoto in toto.
Pensa che anche per l’industria civile terrena (nel senso che non vola :stuck_out_tongue_winking_eye: ) per introdurre sul mercato un modello interamente nuovo di macchina/attrezzatura autocarrata, i tempi totali di realizzo tra: ricerca, sviluppo e analisi FEM, ingegnerizzazione, prove e collaudo, industrializzazione, manualistica, formazione del personale, impostazione della ricambistica … non sono di 10 anni, ma un paio d’anni abbondanti se li porta via tutti. E sono solo macchine, pur avendo una loro complessità, con i “stabilizzatori” ben piantati a terra :ok_hand:

Non c’è un po’ troppa carne al fuoco?

No perchè ci sarà una selezione, non sarà fatto tutto e ARV e il progetto di EADS sono in pratica la stessa cosa. Se si vorrà realizzare qualche cosa di manned si dovrà scegliere fra CSTS e ATV manned.

Buona notizia, spero che alla ministeriale ci si convinca della necessità di un mezzo manned, ARV o altro!
PS: ovviamente 10 non sono troppi, anzi con l’attuale budget ESA speriamo non diventino pochi :stuck_out_tongue_winking_eye:

speriamo :roll_eyes:

Un aggiornamento sul fronte manned “made in Europe”:

qualche cosa comincia a vedere in Europa! :beer:

Bene pian pianino si va avanti :beer: