ET-126 al KSC sabato e preparazione STS-123

L’ET richiesto per la LON alla missione STS-122 e poi all’utilizzo nominale nella STS-123 arriverà al KSC sabato prossimo.
Questo era l’ultimo ET modificato dopo tutte le vicende sui distacchi di schiuma, dal prossimo saranno tutti costruiti seguendo già le raccomandazioni necessarie alla riduzione di frammenti separabili al decollo.
Il giorno dopo il suo arrivo verrà subito sollevato e preparato per il lancio. In questa missione il tempo massimo per la partenza della missione di soccorso sono 66 giorni.
Intanto anche sull’Endeavour i lavori procedono senza grossi imprevisti per la sua prossima missione di Febbraio.
Verrà a giorni montato il braccio robotizzato OBSS che è appena stato smontato dal Discovery dopo la STS-120, missione in cui è stato utilizzato ai limiti di progetto. Esclusi anche i danni a tutto il set di sensori installati alla sua estremità e quindi approvati per un nuovo volo.
Si appresterà ad un altra “missione speciale” proprio lo stesso braccio, visto che verrà portato in orbita con la STS-123 per venir lasciato sulla ISS fino alla STS-124 di Aprile, missione che porterà in orbita Kibo e che non avrà spazio per portare anche l’OBSS nella propria stiva.
Per questo il braccio verrà “ospitato” sulla ISS fra una missione e l’altra e poi riportato a terra proprio con la STS-124.
Per poter fare questo MacDonald, Dettwiler e Associates Ltd. (i partner canadesi del braccio) hanno studiato un alloggiamento speciale che possa permettere la sopravvivenza del sistema per tutto questo tempo, fornendo alimentazione per riscaldare gli strumenti installati.
Per la STS-123 si prevedono 4 EVA con la possibilità di ri-aggiungerne una quinta per testare il T-RAD e le procedure di riparazione non eseguite durante la STS-120.
In fase di definizione anche l’estensione della STS-123 di alcuni giorni, visto l’ottimo funzionamento del sistema di trasferimento energetico dalla ISS allo Shuttle.
In questi giorni aggiuntivi si prevedono di effettuare oltre alla quinta possibile EVA alcuni task precedentemente programmati per essere eseguiti dopo l’undocking, come il trasferimento di nuovi rack e l’attivazione e riconfigurazione del primo modulo di Kibo.
Con i due giorni aggiuntivi si porteranno in orbita cinque nuovi payload, scientifici e per manutenzione: SSRMS Yaw Joint (ricambi per l’SSRMS), DCSU (ricambio), BCDU (ricambio), Misse 6 (scientifico), RIGEX (scientifico).
Confermato anche il cambio alla Exp.16 fra Leopold Eyharts che scende e Garrett Reisman che sale.

Ottima la notizia che , con il prossimo volo Shuttle, verrà lasciato sulla stazione il braccio OBSS.
Quello che non capisco è perchè , avendo nella stiva il modulo KIBO, non c’è spazio per il braccio roboto; ma non hanno sempre le stesse dimensioni i moduli?
Dato che è già previsto di lasciare il braccio OBSS sulla ISS, perchè non lasciarlo definitivamente?
Questo eviterebbe , allo Shuttle, di avere peso superfluo a bordo ma sopratutto potrebbe risultare molto utile anche durante le eva sulla ISS stessa.

Penso abbia qualche sporgenza di troppo… l’OBSS è stato aggiunto solo nel post-Columbia, con i moduli già pronti.

Dato che è già previsto di lasciare il braccio OBSS sulla ISS, perchè non lasciarlo definitivamente?

Penso perchè non sia possibile fare i controlli con lo Shuttle agganciato alla ISS, STS-123 li farà prima di agganciarsi e STS-124 dopo il distacco… se fosse lasciato sulla ISS non potrebbero fare gli stessi controlli che fanno ora.

Questo è vero, ma i controlli si potrebbero fare utilizzando direttamente il braccio della ISS.

Non penso possa utilizzare il set di sensori e dubito possa “aggirare” per intero uno shuttle dal punto più anteriore disponibile della ISS.
L’RMS dello shuttle è lungo 15m con 6 snodi + l’OBSS sono in tutto 30 metri di braccio.
L’SSRMS sono 17m con 6 snodi + mezzo OBSS sono in tutto 25m.

Non so se sia raggiungibile tutta la navetta, senza considerare che ora come ora non può utilizzare il set di sensori per l’analisi dello scudo…

Cosa sono LON e T-RAD?

LON => Launch On Need, e sta a significare la missione eventuale d’emergenza se ci fossero dubbi sulla capacità di rientro della prima navetta a causa di impatti sullo scudo termico o altro.
T-RAD onestamente l’acronimo non lo so, è comunque una nuova sostanza sviluppata per riparare lo scudo termico in caso di danni superficiali. E’ una specie di silicone termoresistente da sparare con un bidone pressurizzato che assomiglia ad una aspirapolvere… sulla zona danneggiata spalmando poi la pasta che ne esce.

Ma se è così allora devono prepararsi all’eventualità che a missione terminata la navetta potrebbe essere danneggiata ed allungare la missione?Se così fosse per riparare 1 eventuale danno prima del rientro ci sarebbe bisogno di riattaccare l’orbiter alla iss?

Si esatto, ma già il controllo che viene fatto ora, prima del rientro, viene eseguito a pochi km dalla ISS il giorno successivo al docking, di solito una 70ina…

Utilizzando l’SSRMS della ISS, sarebbe possibile visionare tutta la pancia e i bordi ala della navetta poichè le operazioni non avrebbero nessun ostacolo.
Non dimentichiamo che il braccio robot della ISS è in grado di spostarsi anche lungo i moduli senza dover , obbligatoriamente, far uso del traliccio .

Si ma il braccio al massimo si può installare su Harmony, che è comunque più distante della stiva dello shuttle cui è agganciato l’RMS, in più è sensibilmente più corto…

Siamo sicuri che non si possa spostare anche sul NODO 2?

Si appunto, su Harmony=Nodo2 :smiley:
Ma oltre questo il problema penso sia nell’impossibilità di usare il set di sensori sulla ISS e sul braccio della ISS.

Giusto!