ExoMars 2016 arriva su Marte, ma Schiaparelli è disperso

Non credo sia un problema di fortuna o no, di nazionalità di chi doveva fare test o altro ma ,IMHO, solo un problema di non aver rispettato delle basilari procedure di processo molto critiche in questi casi che includono test e verifiche varie, ma tutto questo ha un costo.
Questo fa parte dei rischi del risparmio e qualcuno avrà deciso se il “gioco valeva la candela”.

ok non è un problema della nazionalità
i giorni dopo dell’incidente ci si domandava se fosse stato testato qualcosa ?
bastava spiegare subito che quasi tutto è in simulazione e appalti in romania
non servono commissioni
poi vai scoprire le cause del mancato funzionamento non corretto saranno altre però insomma insomma

nb: dopo la saturazione dell’IMU e la stima errata

...Secondo tale stima l'altitudine è negativa, al di sotto della superficie cioè. Ovviamente questo è impossibile, ma il software di navigazione si è basato su questa informazione ed ha innescato il, prematuro, distacco del paracadute e del guscio protettivo, una breve accensione dei razzi di frenata ed il passaggio nello stato di 'atterrato' con l'attivazione degli strumenti per le analisi al suolo.

In realtà Schiaparelli si trovava a 3,7 km di altezza. Ne è seguita una caduta libera che è terminata con lo schianto del veicolo sulla superficie Marziana, come sappiamo bene.

Questo comportamento anomalo del lander è stato riprodotto nelle simulazioni al computer effettuate a Terra. E questo è un punto importante, in quanto è individuato un ben preciso caso in cui il software di bordo fallisce a seguito dell’elaborazione di un dato errato.

http://newsspazio.blogspot.it/2016/11/exomars2016-aggiornamento-sullanomalia.html

ripeto, la vulnerabilità del software è sicuramente una concausa dello schianto. Ricevere in input un altitudine negativa è un evento anomalo che può e deve essere gestito in modo diverso rispetto all’immediata attivazione degli strumenti per l’analisi del suolo come se fossi efefttivamente atterrato.

Poi si può ragionare sui perchè l’IMU è saturata, sui test mancati, sulle letture di altitudine bloccate eccetera risalendo fino all’errore iniziale, ma resta il fatto che un buon software tarato anche a gestire eccezioni improbabili nel miglior modo possibile avrebbe probabilmente evitato lo schianto.

Ergo ora gli mando un CV pure io :stuck_out_tongue_winking_eye:

Rilasciate le prime immagini dall’orbita di TGO e sono più che soddisfacenti.

http://www.esa.int/Our_Activities/Space_Science/ExoMars/First_views_of_Mars_show_potential_for_ESA_s_new_orbiter

…e anche gli spettri infrarossi e ultravioletti della atmosfera marziana dallo strumento NOMAD…

il video dell’INAF

infatti

Bellissime immagini

Testato con successo anche l’apparato di data relay: https://www.jpl.nasa.gov/news/news.php?feature=6685

Un promettente futuro per ExoMars.

Non sono uno specialista, ma non ha le ruotine troppo piccole per un fondo sabbioso?

Se ci fai caso, le ruotine sono degli ibridi delle TWEEL con pochi raggi: in queste condizioni la ruota si comporta come un cingolo, lasciando un’impronta a terra molto maggiore, da cui la minor necessità di sviluppo in diametro della ruota.
Un’idea sulla carta ottima, e spero che abbiano fatto dei rigorosi test, soprattutto pensando alle “fixed and pointy rocks” :wink:

Interessante, Paolo!
Non se ne vedono ancora in giro, non mi era venuto in mente che le potessero utilizzare per Marte. Spero che si comportino bene. :ok:

Io le avevo scoperte perchè dovevano montare sotto al rover lunare del programma Constellation, ovviamente più grandi e con disegno diverso, in forma di tweel pure.
Sulla rete trovi ogni sorta di immagine, la maggior parte sponsorizzate

Hanno contenuto pure l’escursione degli ammortizzatori, probabilmente perché le ruote fungono un pò pure da quelli.
Beh che dire, speriamo che i polimeri che le compongono (se sono polimeri, non si capisce) resistano alle temperature ed alle radiazioni solari non schermate senza infragilirsi; tests che faranno certamente


Animazione che mostra il percorso orbitale di TGO nel primo anno di operazioni attorno a Marte. All’inizio del 2018 verrà acquisita un’orbita circolare a 400 km di altezza che darà il via alla missione scientifica vera e propria.