Expedition 63 Mission Log

9 settembre 2020

I tre componenti della Expedition 63 si sono occupati dei loro doveri a bordo Stazione Spaziale Internazionale, grazie ai quali non solo si prolunga l’attuale occupazione ventennale dell’avamposto massimizzando la ricerca nello spazio, ma si rendono anche fattibili i viaggi dell’uomo nel sistema solare profondo.

Il Comandante Chris Cassidy è stato di nuovo nel laboratorio nipponico Kibo, perché ha proseguito la configurazione del Confocal Space Microscopy. Questo strumento offre diversi benefici rispetto ai convenzionali microscopi ottici, alcuni di questi riguardano la capacità di controllare la profondità di campo e di catturare sezioni ottiche progressive da spessi campioni biologici. Dopodiché, l’astronauta ha disconnesso e riposto il sequenziatore di biomolecole che è stato impiegato giusto il giorno precedente per lo studio Genes in Space 6.

Il Comandante della Stazione si è sottoposto agli esami ad ultrasuoni della vista, eseguiti dal cosmonauta Ivan Vagner il quale ha rivestito il ruolo di medico dell’equipaggio a circa 420 chilometri sopra la superficie terrestre. È ormai noto da tempo che i corpi dei membri dell’equipaggio cambiano in diversi modi durante il volo spaziale, e alcuni possono persino avere problemi alla vista. La raccolta dei dati su come cambia la salute degli occhi nel corso dei mesi di una missione, aiuterà a fornire informazioni ai ricercatori, e a chi pianifica le missioni, riguardo i prossimi viaggi che hanno bisogno più tempo nello spazio e all’esplorazione diverse destinazioni, come la Luna e Marte.

Ivan Vagner, con al suo fianco il collega Anatolij Ivanišin, hanno dedicato del tempo a stivare dei rifiuti nei due veicoli cargo attualmente attraccati alla Stazione, le Progress MS-14 e MS-15. Inoltre Anatolij Ivanišin ha pulito le superfici nel segmento russo e si è tolto l’elettrocardiogramma che ha monitorato per 24 ore la salute del suo cuore.

Northrop Grumman, uno dei fornitori di servizi della NASA, ha reso noto che intitolerà all’astronauta Kalpana Chawla il veicolo cargo Cygnus NG-14, che partirà il 29 settembre per rifornire la Stazione con provviste e nuove ricerche scientifiche. L’azienda è solita attribuire a ciascun Cygnus il nome di un individuo che ha svolto un ruolo fondamentale nel volo spaziale umano, e Kalpana Chawla è stata scelta in onore del suo posto di rilievo nella storia come prima donna di origine indiana ad andare nello spazio.

https://blogs.nasa.gov/spacestation/2020/09/09/scans-and-housekeeping-tasks-dominate-with-an-eye-for-the-future/

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Otorinolaringoiatra spaziale.

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10 settembre 2020

Nello stesso istante in cui i robot cubiformi fluttuanti, gli Astrobee, svolazzavano dentro la Stazione Spaziale Internazionale, l’equipaggio della Expedition 63 si è occupato della manutenzione e delle attività per il sostentamento degli esperimenti scientifici.

Gli Astrobee sono autonomi e di conseguenza non aggravano ulteriormente la ricca agenda del Comandante Chris Cassidy e dei cosmonauti russi Anatolij Ivanišin e Ivan Vagner. Ideati per essere d’aiuto agli equipaggi con le faccende quotidiane e per fornire ai controllori di missione un modo semplice per osservare l’interno della Stazione, i robot stanno girando in questo momento per acquisire ulteriori video e immagini per le successive analisi.

Chris Cassidy ha trascorso molto tempo nel laboratorio europeo Columbus, dove ha installato e preparato l’apparecchiatura chiamata Fluidics, in previsione nei cicli di test. L’esperimento stesso consiste in 3 piccole sfere trasparenti con una centrifuga per spostare un liquido al loro interno. I dati raccolti dalla ricerca miglioreranno un giorno le applicazioni nello spazio, ottimizzando i sistemi di alimentazione del carburante, così come sulla Terra, fornendo informazioni su come funzionano gli oceani e sul fenomeno delle “onde anomale”. Inoltre, Chris Cassidy ha sostituito i componenti nel bagno, il Waste and Hygiene Compartment, e ha eseguito la manutenzione dei sistemi del supporto vitale.

Ivan Vagner, nel frattempo, ha collaborato anche lui alla manutenzione dei sistemi del supporto vitale e ha revisionato un generatore russo di ossigeno. Con Anatolij Ivanišin al suo fianco, si sono occupati della pulizia dei condotti dell’aria e dei filtri anti-polvere, assicurandosi il regolare funzionamento dell’avamposto orbitante. Durante le pulizie sono stati anche cambiati i rilevatori di fumo presenti nel modulo Zarja.

I membri dell’equipaggio russi hanno dato il loro contributo all’eredità della Stazione Spaziale Internazionale come banco di prova in microgravità promuovendo gli obiettivi di ricerca. Anatolij Ivanišin ha monitorato e identificato gli eventi catastrofici grazie all’aiuto della fotografia terrestre. Ivan Vagner ha preso parte allo studio sulla salute del cuore, lo stesso che Anatolij Ivanišin aveva completato all’inizio della settimana, configurando il suo rilevatore portatile per l’analisi di 24 ore del suo elettrocardiogramma.

Alle 22:32 italiane del 10 settembre 2020, una correzione dell’orbita pianificata metterà nelle giuste condizioni il laboratorio orbitante sia per il lancio il 14 ottobre della Sojuz MS-17 con l’equipaggio della Expedition 64 sia per il rientro dell’attuale equipaggio il 21 ottobre.

https://blogs.nasa.gov/spacestation/2020/09/10/space-station-upkeep-a-priority-as-astrobee-sweeps-the-interior/

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11 settembre 2020

A bordo della Stazione Spaziale Internazionale si stanno svolgendo una valanga di studi scientifici, prima che l’equipaggio si rilassi per il fine settimana, svolgendo le vitali attività di manutenzione che assicureranno una lunga vita al laboratorio orbitante.

Il Comandante Chris Cassidy ha cancellato dalla lista alcune voci dalle faccende domestiche, come la sostituzione dei rilevatori di anidride carbonica della struttura Cell Biology Experiment Facility e lo stivaggio dell’attrezzatura della ricerca sui roditori, prima di riportarla sulla Terra con la prossima missione cargo di SpaceX. Oltre a ciò, l’astronauta ha concluso delle prove aggiuntive e la chiusura dell’esperimento Fluidics. Le navicelle spaziali del futuro e i loro sistemi di alimentazione del carburante riceveranno una spinta da questa ricerca, poiché utilizza la misurazione del trasferimento del liquido all’interno di una sfera per ottenere osservazioni sul comportamento dei fluidi all’interno di un serbatoio del carburante.

Chris Cassidy ha anche trascorso del tempo al lavoro sull’Advanced Plant Habitat montato in un armadietto EXPRESS per cogliere la rumorosità del laboratorio orbitante. L’ambiente stesso fornisce un ampio vano chiuso con rigorosi controlli ambientali, progettato per fornire alle ricerche commerciali e ad altri studi di bioscienza le condizioni adeguate per coltivare, nonostante l’ambiente ostile all’esterno della stazione: lo spazio.

Gli ingegneri di volo Anatolij Ivanišin e Ivan Vagner, due cosmonauti dell’agenzia spaziale russa Roskosmos, hanno lavorato insieme per completare le attività di manutenzione delle attrezzature del supporto vitale, come l’ispezione e l’inventario dell’apparecchiature. Anatolij Ivanišin è andato avanti con la lista delle faccende quotidiane, pulendo il sistema di ventilazione all’interno del modulo di servizio Zvezda e facendo anche un controllo dell’apparecchiatura di videoregistrazione russa.

Ivan Vagner ha concluso uno studio che ha monitorato per 24 ore la sua attività cardiaca con un elettrocardiogramma. Oltre ad aver approfondito le conseguenze sugli astronauti del volo spaziale di lunga durata, ha portato avanti l’osservazione del nostro pianeta sfruttando la fotografia della Terra. Mentre l’universo rimane l’ignoto per eccellenza, ci sono ancora fenomeni sulla Terra che gli scienziati non comprendono appieno. Per questi particolari misteri, le osservazioni dalla Stazione potrebbero rivelarsi estremamente utili.

https://blogs.nasa.gov/spacestation/2020/09/11/research-into-fluid-dynamics-astronaut-health-and-earth-wraps-up-science-centered-week/

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Salto Angel, Venezuela.

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14 settembre 2020

L’equipaggio della Expedition 63 ha dato avvio alla settimana lavorativa con il controllo delle attrezzature che supportano gli studi sulla scienza della vita, sulla combustione e l’osservazione della Terra. Ma questo non è tutto: le apparecchiature in disuso sono state inserite nella stiva di un veicolo cargo russo attraccato alla Stazione Spaziale Internazionale, in previsione del loro smaltimento verso la fine dell’anno.

Ogni giorno, dentro il laboratorio orbitante, si svolgono parecchie ricerche in microgravità che richiedono un costante controllo e attenzione da parte dell’equipaggio o dei ricercatori sulla Terra. Gli studi in corso in questo momento promuovono le applicazioni innovative e le conoscenze a beneficio della Terra e del settore spaziale.

Quest’oggi, il Comandante Chris Cassidy ha manutenuto un sofisticato microscopio spaziale e ha sostituito le componenti per permettere che gli studi sulle fiamme proseguano in sicurezza. Innanzitutto l’astronauta ha configurato il Light Microscopy Module, che fa parte dell’armadietto Fluids Integrated Rack, che supporta gli studi di fisica e di biologia elementare. Poi, l’esperto astronauta della NASA, ha inserito un nuovo bruciatore e accenditore nell’armadietto Combustion Integrated Rack, che sostiene le ricerche sui carburanti e sulle fiamme.

Nel segmento russo della stazione spaziale, i due cosmonauti si sono focalizzati sulla loro lista di studi spaziali e di attività di manutenzione.

L’esperto ingegnere di volo di Roskosmos Anatolij Ivanišin ha misurato la temperatura delle batterie e controllato le connessioni elettriche, per poi svolgere una sessione di corsa di 90 minuti sul tapis roulant del modulo di servizio Zvezda. Nel pomeriggio, il cosmonauta ha sostituito i filtri anti-polvere e in seguito ha acceso il dispositivo che analizza con lo spettro luminoso ultravioletto l’atmosfera terrestre nell’orbita notturna.

Il cosmonauta Ivan Vagner, il quale concluderà tra 5 settimane la sua prima missione nello spazio, ha assistito il collega durante l’ispezione mattutina delle batterie. Dopo aver fatto ciò, ha caricato la stiva della Progress MS-14, attraccata al portello posteriore di Zvezda, con le vecchie attrezzature in disuso, che saranno poi smaltite all’inizio di dicembre.

https://blogs.nasa.gov/spacestation/2020/09/14/crew-sets-up-advanced-science-gear-loads-cargo-ship-with-trash/

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Indovina il luogo.

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15 settembre 2020

L’equipaggio della Expedition 63 ha trascorso la giornata di martedì prendendosi cura di una serie di attrezzature da laboratorio, nello specifico hanno revisionato e aggiornato il software che fa funzionare questi sofisticati strumenti di ricerca. Infine la tabella di marcia odierna della Stazione Spaziale Internazionale è stata completata con un test di resistenza fisica e la manutenzione dei laboratori.

Tre strutture di ricerca che supportano gli studi di fisica e di biologia hanno ricevuto l’attenzione da parte dell’equipaggio durante il giorno. Per prima cosa, il Comandante Chris Cassidy ha collegato un portatile alla Fornace a Levitazione Elettrostatica e ha aggiornato il software che lo gestisce.

Poi, l’esperto astronauta della NASA, ha configurato il microscopio Confocal Space Microscope, grazie al quale è possibile osservare le funzioni cellulari e tissutali tramite tecniche di fluorescenza e di filtraggio spaziale. Infine, Chris Cassidy ha inserito dei nuovi filtri all’interno del Life Science Glovebox, il quale permette a due persone in contemporanea di condurre studi di biologia e di tecnologia.

La Fornace a Levitazione Elettrostatica, insieme a tante altre strutture di ricerca, trovano spazione nel modulo europeo Columbus, invece il particolare microscopio confocale ad ampio campo visivo e il Life Science Glovebox si trovano nel laboratorio nipponico Kibo. Il Columbus fa parte del laboratorio orbitante dal febbraio 2008, mentre Kibo è stato assemblato in 3 pezzi nel periodo compreso tra marzo e luglio 2008.

Oggi è stato il turno di Ivan Vagner di condurre il test di resistenza di 90 minuti sul tapis roulant del modulo di servizio Zvezda. A cadenza mensile, i ricercatori ricevono i dati raccolti dai sensori collegati a un membro dell’equipaggio durante l’esercizio di 90 minuti. Ivan Vagner ha anche studiato i modi in cui i cosmonauti potrebbero pilotare veicoli spaziali e robot nelle future missioni planetarie.

Il cosmonauta Anatolij Ivanišin ha spento il dispositivo che osservava l’atmosfera notturna della Terra a lunghezze d’onda quasi ultraviolette. Dopo aver fatto ciò, Anatolij Ivanišin ha trascorso il resto della giornata a ispezionare l’equipaggiamento russo del supporto vitale.

https://blogs.nasa.gov/spacestation/2020/09/15/biology-physics-hardware-and-software-updates-during-pilot-studies/

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Un bellissimo timelapse condiviso da Ivan Vagner, con le immagini riprese dal modulo Pirs. All’inizio del video si scorge anche una parte dello stivale italiano e della Sicilia. Beh il contrasto col buio e la Cupola illuminata è fantastico!

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Un altro leak.
Stavolta di ammoniaca.
Ma il problema è sulla parte esterna della ISS.

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16 settembre 2020

Anche oggi sulla Stazione Spaziale Internazionale si procede con la revisione dei sofisticati sistemi per la ricerca in microgravità, assicurando risultati innovativi e scoperte a beneficio sia degli esseri umani sulla Terra sia a quelli lontani da essa.

Il laboratorio Kibo della JAXA (l’agenzia spaziale giapponese) possiede una camera di equilibrio (airlock), che viene utilizzata per portare fuori, nel vuoto dello spazio, gli esperimenti scientifici. Questa mattina Chris Cassidy, Comandante della Expedition 63, ha installato una serie di componenti e collegato i cavi elettrici che fanno funzionare l’airlock e che controllano la pressione.

Il braccio robotico della JAXA afferra e sposta gli esperimenti dall’airlock a una piattaforma esterna, e viceversa. La camera di equilibrio viene di volta in volta pressurizzata, o depressurizzata, quando le ricerche devo essere installate all’esterno di Kibo oppure recuperate per le analisi.

Chris Cassidy ha anche controllato la scheda di memoria del computer portatile che fa funzionare il tapis roulant, situato nel modulo Tranquility (il Nodo-3). Successivamente l’astronauta della NASA ha fotografato il display sul pannello anteriore di un freezer scientifico GLACIER, in modo che gli ingegneri sulla Terra possano controllarlo. Infine, ha aspirato la polvere e i detriti dentro il server che supporta la piattaforma MUSES Earth-imaging platform.

I cosmonauti Anatolij Ivanisin e Ivan Vagner hanno passato una buona parte del mercoledì a verificare i connettori elettrici russi e la temperatura delle batterie. Anatolij Ivanišin ha poi fatto delle ricerche per migliorare l’interazione tra gli equipaggi sulla Stazione e i responsabili di missione, sparsi nel mondo. Ivan Vagner si è anche occupato di controllare i fluidi e le pressioni dentro la navicella cargo Progress MS-15, attualmente agganciata al modulo Pirs.

https://blogs.nasa.gov/spacestation/2020/09/16/science-hardware-upkeep-all-day-on-station/

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Montserrat, Spagna.

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Astrobee.

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Tramonti spaziali.

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Satelliti in formazione.

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Rjazan, Russia.

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La Stazione Spaziale Internazionale è quasi pronta ad accogliere il 14 ottobre la Sojuz MS-17. La Progress MS-14 effettuerà un ultimo ritocco dell’orbita della Stazione, in modo da ottenere le giuste condizioni balistiche per il lancio e l’attracco della Sojuz MS-17. il 2020-10-07T10:29:00Z è stata programmata un’accessione di 103,5 secondi dei propulsori della Progress MS-14 e come effetto si avrà un aumento di 400 metri dell’altitudine media della Stazione, portandola a circa 419,8 km sopra la superficie terrestre.

Ho inserito il tweet soprattutto per il contrasto cromatico della fotografia :blush:. Vi anticipo che la foto è di repertorio e lo si può capire per un “dettaglio”. Aguzzate la vista!

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Lavoro di cucito.

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Aurora e Venere.

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