Immagine della configurazione della ISS durante la fase finale della Expedition 63 (20 ottobre 2020). Immagine realizzata da @Raffaele_Di_Palma con il software NASA/JSC DOUG
Con le parole attracco e distacco, dall’inglese docking e undocking, s’intende che il veicolo effettua in autonomia la manovra.
Con le parole attracco assistito e distacco assistito, dall’inglese berthing e unberthing, s’intente che il veicolo ha effettuato la manovra con l’aiuto di un braccio robotico non essendo capace di eseguirla in autonomia.
Il prossimo 19 aprile alle 07:09 italiane i motori del modulo di servizio Zvezda correggeranno l’orbita della Stazione in previsione dell’attracco della Progress MS-14. La durata dell’accessione dei propulsori è di 58,5 secondi e avrà come effetto una riduzione di 1500 metri dell’altitudine (media) della Stazione rispetto alla Terra, portandola a circa 419 chilometri.
Era dall’ottobre 2018 che un astronauta USA non comandava la ISS. L’ultimo fu infatti Andrew Feustel nella Expedition 56.
Era dall’aprile 2017 che sulla ISS non si trovavano più russi che americani. Allora ci furono a bordo Shane Kimbrough e Peggy Whitson per gli USA e Andrey Borisienko, Sergey Ryzhikov e Oleg Novitskiy per la Russia.
L’emblema della Expedition 63 rappresenta l’incontro del passato e l’inizio di una “alba” nella storia dei voli spaziali umani mentre noi continuiamo ad abitare sulla Stazione Spaziale Internazionale, puntando verso il ritorno sulla Luna e pianificando un viaggio verso Marte.
Le tredici stelle brillanti nella parte superiore dell’emblema onorano la missione dell’Apollo 13, il cui 50esimo anniversario “cade” proprio durante l’Expedition 63. Lo sbaffo che traccia il numero “63” intorno alla Luna e alla Terra onora il Programma Apollo e le prossime missioni che andranno oltre l’orbita terrestre bassa.
L’atomo, in bella vista su un’alba brillante, è il codice di chiamata dell’equipaggio della Expedition 63 che incarna l’energia di ruotare, o di orbitare intorno al nucleo o nel loro caso, alla Terra. L’equipaggio internazionale continuerà a portare avanti l’importante missione di collaborazione, al fine di preservare la Stazione Spaziale Internazionale come laboratorio per la ricerca in microgravità e nell’ambiente dello spazio.
I tre membri dell’equipaggio della Expedition 63 hanno dato inizio alla loro prima vera settimana lavorativa e avviato le ricerche a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Il viavai da/per lo spazio proseguirà questa settimana, poiché la Russia si sta preparando a mandare in orbita la prossima navicella di rifornimento Progress alle prime ore del mattino italiano di sabato.
Al comando del laboratorio orbitante c’è Chris Cassidy, un astronauta della NASA alla sua terza missione nello spazio. I suoi due compagni, i cosmonauti di Roskosmos Anatolij Ivanišin e Ivan Vagner, resteranno con lui fino ad ottobre.
Nella giornata di lunedì Chris Cassidy ha lavorato ad uno studio di fisica, in particolare ha controllato la fornace a levitazione magnetica situata nel laboratorio giapponese Kibo. Essa riscalda i campioni a temperature elevatissime, così osservarne le proprietà termo-fisiche difficilmente misurabili con la gravità terrestre.
Anatolij Ivanišin e Ivan Vagner si stanno preparando alla consegna di una nuova spedizione spaziale, in arrivo sabato alle 07:23 italiane con la navicella cargo Progress MS-14. Essa decollerà sabato alle 03:51 e orbiterà due volte intorno alle Terra prima di attraccare automaticamente al portello posteriore del modulo di servizio Zvezda. Lunedì i due cosmonauti hanno controllato un dispositivo con cui, se è necessario, si può far attraccare la Progress da remoto.
I due cosmonauti hanno anche lavorato durante la giornata a diversi studi di ricerca russi, riguardo gli effetti della microgravità sulla sensibilità al dolore e sui tessuti ossei. Nel pomeriggio, hanno indagato su come i futuri “viaggiatori nello spazio” potranno pilotare una navicella spaziale durante le missioni planetarie.
NASA e SpaceX hanno annunciato che il 27 maggio partiranno i primi esseri umani dagli Stati Uniti dal 2011. Gli astronauti della NASA Robert Behnken e Douglas Hurley decolleranno alle 22:23 italiane dalla Florida a bordo della navicella Crew Dragon, al fine di testarne i suoi sistemi. Loro si uniranno il giorno seguente all’equipaggio della Expedition 63, dopo aver attraccato al portello anteriore del modulo Harmony (Nodo 2)-
Oggi Chris Cassidy, Comandante per l’Expedition 63 della NASA, ha proseguito i lavori su parecchie apparecchiature scientifiche sparse sulla Stazione Spaziale Internazionale. I suoi due colleghi hanno lavorato nel segmento russo della Stazione al loro programma di ricerca e di manutenzione.
Chris Cassidy ha iniziato la giornata nel laboratorio giapponese Kibo con la configurazione di un piccolo distributore di satelliti. I CubeSat sono collocati nel dispositivo, che è poi viene caricato nell’airlock presente nel modulo. Poi il distributore viene messo in posizione nel vuoto nello spazio, in modo da poter mettere in orbita terrestre i piccoli satelliti, grandi quanto una scatola di scarpe.
Nel pomeriggio, Chris Cassidy si è spostato nel laboratorio statunitense Destiny, dove ha sostituito alcune parti del computer dentro Fluids and Combustion Facility. Esso è composto da due refrigeratori grandi quanto un “armadietto di ricerca”, con cui si è in grado di osservare in sicurezza il comportamento dei fluidi e delle fiamme in microgravità. I ricercatori utilizzeranno i risultati per progettare sofisticati sistemi per il trasferimento del carburante, ma anche per prevenire maggiormente il rischio di un incendio.
Gli ingegneri di volo Anatolij Ivanišin e Ivan Vagner hanno registrato i loro pasti per comprendere come il volo spaziale influenza l’alimentazione e il metabolismo di un astronauta. I due hanno pure manutenuto durante il giorno il sistema per il supporto vitale, mentre continuano a prendere confidenza con la vita di bordo.
Il prossimo veicolo cargo russo per il rifornimento della Stazione è stato completamente assemblato presso il Cosmodromo di Bajkonur. La Progress MS-14 carica con diverse tonnellate di cibo, carburante e provviste, decollerà sabato alle 03:51 italiane. La navicella impiegherà due orbite, circa 3 ore e mezza, prima di attraccare autonomamente al portello posteriore del modulo di servizio Zvezda.
Se vi state chiedendo cosa stia facendo in questo momento Chris Cassidy sulla Stazione, beh posso dirvi che ha inserito nell’airlock del modulo Kibo altri CubeSat. Gli screenshot che vedete qui sotto vanno dalle 12:30 alle 14:15 circa.
Qui ha finito di collocare i CubeSat sul tavolo scorrevole dell’airlock e stava scattando alcune fotografie per controllori sulla Terra. Successivamente ha ricoperto il tutto con un telo protettivo bianco, dov’era presente la bandiera del Guatemala ( ). Forse, anzi con buona probabilità, un satellite è proprio di questo paese.
Adesso, si sta occupando degli AstroBee, assistenti robotici di forma cubica, arrivati sulla Stazione circa un anno fa. In futuro potrebbero aiutare gli astronauti a compiere tutte quelle operazioni ripetitive, come il carico/scarico delle navicelle cargo, risparmiando preziose ore lavorative dell’equipaggio.