Non si sa ancora, ma probabilmente si tratterà comunque di operazioni simili a quelle di oggi.
Ho risistemato l’immagine della ISS in Safe Haven, ma con la postilla che è una situazione piùttosto fluida. La chisura dei moduli può essere “fluida” nel senso che può variare in base alle esigenze di un dato momento.
I problemi ci saranno sicuramente per circa un anno, ma a livello molto inferiore di oggi. I detriti ci sono e ci saranno per molto tempo. Ora non sono tracciati, il che aumenta il rischio per la ISS.
Quando saranno tracciati il comportamento sarà più prevedibile. Non tutti i detriti sono tracciabili, qualcuno più piccolo passerà inosservato, ma la ISS può resistere all’impatto.
Quindi la Russia ha lanciato un missile contro un suo satellite e il successivo sciame di detriti ha rischiato (e rischierà ancora) di incrociare la ISS.
Sull’impallamento da Nauka sembrerebbe di no, almeno stando ai dati che abbiamo ricevuto, ma li dobbiamo gaurdare bene. Un paio di settimane fa con l’attrice sono tornati 18 mesi di penne usb e stiamo processando tutto, ma in maniera sistematica, quindi ci vuole un mesetto per fare tutto. Il campo di vista e’ ±22 gradi, qualcosa di piu’ sulla diagonale, per cui sembrerebbe ok…
Oltre a quanto dice @Mike, alcuni moduli sono adibiti al ritrovo principale nelle emergenze in quanto, per come sono strutturati, permettono all’equipaggio di governare l’intera Stazione attraverso appositi terminali e al corpo umano di espletare le proprie funzioni vitali. Uno di questi è ad esempio Zvezda che, come ben sappiamo, funge da zona da pranzo, palestra, zona letto e centro di controllo. Senza dimenticare che possiede un bagno, una porta di attracco per una navetta (purtroppo non più destinata ad una Sojuz) e sistemi di supporto vitale supplementari.
In teoria se il compartimento posteriore fosse stato integro e la Sojuz MS-19 fosse stata ormeggiata lì, Zvezda sarebbe stato l’unico modulo del segmento russo a rimanere operativo. Cosa ben diversa nel segmento statunitense, dove più moduli sono essenziali al sostentamento degli astronauti
Premetto che questa volta non sono stato coinvolto direttamente nelle discussioni.
In passato, in linea di massima NASA tendeva ad isolare ogni modulo, in modo da poter isolare direttamente una perdita d’aria, dovunque essa capitasse. Le cose però sono cambiate da quando c’è Dragon Manned, perché ora c’è metà dell’equipaggio da una parte e metà dell’equipaggio dall’altra. Per questo motivo hanno cambiato un po’ la strategia e ora tendono ad isolare solo i moduli radiali, lasciando tutto il corridoio centrale aperto, in modo che se l’impatto o perdita d’aria dovessero avvenire nella Soyuz o nella Dragon, l’altra metà dell’equipaggio potrebbe velocemente correre da una parte all’altra della stazione per aiutare i compagni in difficoltà.
I russi hanno confermato, ma dicono che non hanno messo in pericolo la ISS. (Se aprite l’articolo con Chrome dovreste avere traduzione automatica in italiano).