Expedition 66 Mission Log

Cambio della guardia, forse è il caso di dire del “comandante”, alla Stazione Spaziale Internazionale fra il rientrante Thomas Pesquet e Anton Škaplerov. Come fatto per precedente avvicendamento che vi invito a leggere per completezza, lì ci sono informazioni che non ripeterò qui, vi illustro delle curiosità statistiche emerse durante il mandato di Thomas Pesquet, con un occhio su quello di Anton Škaplerov che sta per iniziare. Al solito, per comodità, esaminerò tre gruppi: individuale, per nazione e per agenzia.

Individuale

A cavallo tra due Expedition, la 65ª e la 66ª, l’astronauta francese Thomas Pesquet ha guidato l’avamposto orbitante per un totale di 33 giorni, dal 4 ottobre al 6 novembre 2021, così ripartiti: tredici durante la prima e i rimanenti venti sotto la seconda tuttora in corso. Essendo il suo mandato avvenuto in prossimità del rientro era facile aspettarsi che non avrebbe scalato molte posizioni in classifica. Infatti il francese si posiziona al penultimo posto (il 52º su 53) davanti a Shannon Walker - fanalino di coda - e dietro Frank De Winne, rispettivamente con un margine di 21 e 12 giorni.

Il grafico sottostante mostra il quadro complessivo, con i valori aggiornati a 2021-11-05T23:00:00Z. Nota: se il comandante è stato in carica formalmente per due (o più) Expedition consecutive, allora i giorni sono raggruppati nello stesso incarico, cioè si conta l’effettivo passaggio di consegne tra due persone. In tutto si è verificato quattro volte: Gennadij Padalka, Oleg Kononenko e Scott Kelly, per il loro secondo mandato, e Thomas Pesquet, per il primo.

Due parole sul neo comandante Anton Škaplerov, alla seconda esperienza alla guida Stazione dopo quella del 2018 con l’Expedition 55 durata 95 giorni. Da qui a fine missione, prevista per il 2022-03-27T22:00:00Z, Škaplerov farà un grandissimo passo in avanti in termini di giorni al comando, passando dall’attuale 38º posto al potenziale sesto nello scenario migliore, settimo nel peggiore. La “sfida” a distanza con Peggy Whitson, che oggi occupa la sesta piazza assoluta, sarà sul filo dei giorni e alquanto serrata, un pareggio non è un’ipotesi poi così remota.

A 49 anni e 272 giorni è la terza persona a diventare comandante nel proprio quarantanovesimo anno d’età, gli altri due stati lo statunitense Robert Shane Kimbrough - oggi in orbita nonché compagno d’equipaggio di Pesquet - e il russo Valerij Korzun, entrambi più giovani al momento del loro insediamento. Restando in tema età all’inizio del mandato, Škaplerov è perfettamente nella media, ad oggi poco superiore di 49 anni.

Si ferma a 866 giorni la striscia di giorni consecutivi con un astronauta/cosmonauta alla sua primissima esperienza da comandante. Questo dato è il secondo più grande di sempre iniziato il 15 marzo 2019, quando Oleg Kononenko (Exp. 59) lasciava il testimone a Aleksej Ovčinin (Exp. 60). Il record di 993 giorni spetta alle 11 persone che guidarono la Stazione fra i due mandati Gennadij Padalka, partendo da Frank De Winne (Exp. 21) e Oleg Kononenko (Exp. 31).

Nazioni

Grazie a Thomas Pesquet, la Francia s’iscrive del gruppo delle nazioni che possono vantare un proprio rappresentante alla guida della Stazione. Anche per i cugini d’Oltralpe vale un discorso simile a quello fatto pocanzi per l’astronauta francese dell’Agenzia Spaziale Europea, infatti non mi dilungo oltre e mi limito a mostrarvi una fotografia di come sono ripartiti i giorni al comando dell’avamposto tra gli otto paesi. In testa, seppur con un margine risicato, la Russia, poi Stati Uniti e via via gli altri.

Agenzie

Anche per quanto concerne le agenzie non si registra nessun travolgimento, tranne per il fatto che l’ESA porta a 56 giorni il margine sulla sua diretta inseguitrice, la JAXA, e consolida la sua terza posizione dietro alle irraggiungibili Roskosmos e NASA.

Particolarmente lunga l’attesa tra la nomina di due comandanti di Roskosmos, che in passato è avvenuta con più frequenza. Sono infatti trascorsi 205 giorni fra Sergej Ryžikov e Anton Škaplerov, il sesto intervallo più grande di sempre per l’agenzia spaziale russa, un dato così grande non lo si vedeva da quattro anni, cioè quando vi furono 216 giorni a separare Anatolij Ivanišin (Exp. 49) e Fëdor Jurčichin (Exp.52).

Visti i pochi dati per l’ESA è difficile tracciare una tendenza. Aspettando nel 2022 Samantha Cristoforetti, da segnalare comunque che tra Luca Parmitano e Thomas Pesquet sono passati “appena” 607 giorni, in pratica un quinto del tempo intercorso fra Frank De Winne e Alexander Gerst, ma poco più del doppio fra quest’ultimo e l’astronauta italiano.

Nel grafico sottostante riassume la situazione per le cinque agenzie: NASA in grigio, Roskosmos in azzurro, ESA in verde, CSA-ASC in giallo e JAXA in viola. Le frecce rosse indicano che il valore riportato è NON definitivo, ma crescente giorno per giorno, poiché manca il secondo comandante (TBD) che chiude la coppia. L’istogramma non riporta quei casi in cui la differenza è zero: comandante della stessa agenzia, uguale o due diversi, in carica per Expedition consecutive.

Ormai è questione di mesi affinché l’agenzia spaziale canadese scavalchi definitivamente il 21 marzo 2022 l’ESA. Infatti, e mi spiace sottolinearlo, difficilmente un canadese si troverà per quella data quantomeno sulla ISS.

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