Nuovo tweet di @RikyUnreal
Pervengono novità riguardo lo stop forzato delle attività extraveicolari inerenti l’attivazione del braccio robotico europeo (ERA), dopo un guasto riscontrato al perno di aggancio numero 3. Da due resoconti giornalieri condivisi da NASA, pubblicati il 21 e il 22 giugno, sappiamo che Sergej Korsakov ha analizzato la telemetria di ERA e condotto alcuni test. Inoltre ha cambiato l’assetto del braccio, avvicinando un’estremità al punto base 3 capriccioso. Il giorno successivo la mano robotica ha afferrato correttamente il perno, dunque finalmente ERA si trova nella configurazione stabile di “riposto” che assumerà quando non sarà operativo. Adesso i cosmonauti possono guardare al futuro, preparandosi pian piano a riprendere il lavoro in esterna interrotto il 28 aprile con l’attività extraveicolare russa VKD-53.
Qui il collegamento alla fonte del video tratto dal canale Telegram di Sergej Korsakov. FYI il filmato da me caricato è stato leggermente compresso per rientrare nel limite di 10 MB in upload. Il file originale era di poco più grande: 11.5 MB
Nuovo articolo di Luca Frigerio pubblicato su AstronautiNEWS.it.
Il nuovo tentativo sembra essere andato a buon fine.
Il tweet di Samantha al riguardo, insieme all’addio alla Cygnus.
Arrivederci cigno spaziale . Cygnus NG-17 ha lasciato la famiglia della Stazione dopo poco meno di 127 giorni a cavallo di Expedition 66-67, occupando il boccaporto inferiore di Unity dal 2022-02-21T12:02:00Z al 2022-06-28T07:55:00Z[1].
Fonte video rilascio Cygnus NG-17: canale Telegram di Oleg Artem’ev
Con la dovuta cognizione di causa, Piers Sellers (NG-17) è andato vicinissimo a soffiare il primato a Katherine Johnson (NG-15) di Cygnus attraccata per più tempo all’avamposto. Per entrambe manca l’indicazione precisa sul distacco della navicella da Unity, tuttavia in linea di massima la Cygnus dedicata a Katherine Johnson dovrebbe avere un margine di cinque ore:
- Cygnus NG-15. 127 giorni, un’ora e 14 minuti
- Cygnus NG-17: 126 giorni, 19 ore e 53 minuti
La prova dimostrativa della correzione dell’orbita della Stazione con il veicolo cargo Cygnus NG-17 si è svolta regolarmente. Le modalità del reboost sono state concordate con il Centro di Controllo Missione di Mosca, essendo questo che si occupa di modificare il moto dell’avamposto. Roskosmos ha ottenuto garanzie da parte di NASA che la “spintarella” di Cygnus non avesse ripercussioni negative sui parametri orbitali della Stazione visto che, per centrare la stretta finestra operativa per l’attracco veloce in 3-6 ore delle Sojuz, richiedono una minuziosa e lenta fasatura. Un ingegnere balistico di Roskosmos diceva che che sono necessari anche sei mesi di lavoro, affinché sia tutto in regola per l’arrivo lampo della prossima Sojuz.
Per il reboost la Stazione ha cambiato il suo assetto abituale, allineando il piccolo propulsore di Cygnus con direzione del moto, cosicché da spingere in modo efficace da dietro (come se fosse Zvezda) l’intero avamposto. Si tratta della stessa configurazione adottata nel primo test di reboost di una Cygnus OA-9 oppure negli attracchi/distacchi di navette russe collocate nella parte inferiore rivolta verso la Terra. Complessivamente il propulsore oscillante di Cygnus NG-17 ha lavorato per 301 secondi, alzando rispettivamente di 160 e 800 metri l’apogeo e il perigeo.
Per concludere un paio di numeri:
- 321o reboost da quando Zarja (il cuore della Stazione) è stato lanciato
- Il 94o effettuato da navette o moduli NON di bandiera russa
- 53 - Space Shuttle
- 39 - Automated Transfer Vehicle
- 2 - Cygnus
- L’ottavo eseguito nel 2022. Per confronto in tutto il 2021 sono stati 12
Non direi che sia stata una simulazione, è stato un reboost vero e proprio.
E con questo reboost direi che lo USOS ha aggiunto una capacità non indifferente, viste le recenti dichiarazioni di Rogozin…
Hai pienamente ragione[1], scritto di getto e non mi si è accesa la lampadina per definirlo in modo migliore. Adesso sì, corretto, spero che vada bene “prova dimostrativa”.
-
Un abbuono, una tantum, mi spetta, no? Hai fatto bene a farlo presente. Immagino ti servisse un’ancora per dire quello che hai scritto dopo
Sabato 2 luglio, la camera d’equilibrio Bishop costruita da Nanoracks darà per la prima una dimostrazione di una delle sue peculiarità: rilasciare dalla Stazione nello spazio rifiuti (o oggetti in disuso) che bruceranno poco dopo nell’atmosfera terrestre, senza che questi vengano imbarcati su un veicolo cargo in partenza. Negli ultimi giorni gli astronauti di Expedition 67 si sono fatti spazio nel modulo Tranquility e hanno liberato l’accesso a Bishop per configurarlo all’imminente debutto. Già è stato installato il dispositivo di rilascio ed entro il finire della settimana ultimeranno le diverse attività per il suo funzionamento.
https://blogs.nasa.gov/stationreport/2022/06/28/iss-daily-summary-report-6-28-2022/
@LuckyFive McDowell in un tweet indica circa 7:00 UTC come orario di unberthing. Il comunicato NASA, precedente all’evento, dice che avverrà alle 1:55 CST circa (cioè le 6:55 UTC). Tu che orario consideri?
Lasciamo stare che il fatto che ho commesso un errore di configurazione della data tramite la funzione di Discourse. Adesso l’ho sistemato.
Attento, non cascare anche tu. La conversione che hai scritto corrisponde da Central Daylight Time (CDT) a UTC: +5 ore. NASA riporta come riferimento Central Standard Time (CST), l’ora legale, che però non è vigore in gran parte degli stati centrali, dove è adottato il fuso CDT.
Per passare correttamente da CST a UTC vanno sommate 6 ore, non cinque come prima. Risponendo alla tua domanda: fidandomi ciecamente di ciò che riporta NASA, sebbene il fuso orario non è quello corrente, credo che l’ora plausibile del distacco siano le le 07:55 UTC. Non sono certo, ma non escludo che anche Jonathan McDowell possa aver avuto un dubbio se CST o CDT, magari credendo ad una svista degli autori di NASA
@LuckyFive sì hai ragione. Quindi 7:55 UTC l’orario stimato di distacco. @Buzz tu hai modo di chiedere a NASA l’orario preciso dell’unberthing?