Fahrenheit 451 - Ray Bradbury, 1953

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Montag fa il pompiere in un mondo dove gli incendi, anziché essere spenti, vengono appiccati. Armati di lunghi lanciafiamme, i militi irrompono nelle case dei sovversivi che conservano libri o altra carta stampata e li bruciano: così vuole la legge. Ma Montag non è felice della sua esistenza alienata, tra giganteschi schermi televisivi e slogan, con una moglie indifferente e passiva e un lavoro che svolge per pura e semplice routine. Finché un giorno, dall’incontro con una donna sconosciuta, nasce un sentimento impensabile, e per Montag il pompiere, inizia la scoperta di un mondo diverso da quello in cui è sempre vissuto, un universo di luce non ancora offuscata dalle tenebre della società tecnologica imperante. Scritto nel lontano 1953, “Fahrenheit 451”, romanzo prediletto di artisti del calibro di Aldous Huxley e François Truffaut, attesta ancora oggi Bradbury tra i massimi scrittori di fantascienza di tutti i tempi.

http://www.amicigg.it/libri/libro.php?id=15

"C’è qualcosa di profetico, in questo libro che descrive un corpo di vigili del fuoco, addetti alla distruzione dei libri, incendiandoli.

Quando il potere comincia a bruciare i libri si cominciano a mettere delle limitazioni alla libertà, e niente vieterà poi al potere stesso di passare dal bruciare volumi di carta all’ incenerire esseri umani."

…Il titolo del romanzo, “Fahrenheit 451”, è riferibile proprio alla temperatura a cui la carta brucia…

… In questo futuro alternativo tutte le case sono costruite con tecnologie che le rendono ignifughe e quindi il solo compito dei vigili del fuoco è quello di eliminare i libri e i loro possessori. Sono pompieri al rovescio: invece di spegnere gli incendi li accendono e questi incendi assomigliano tanto ai roghi dei libri, tentazione di ogni dittatura.

…I libri vengono quindi distrutti per far spazio alla televisione: pervasiva, ossessiva, manipolativa questo efficacissimo strumento di comunicazione di massa rappresenta l’eticità dello stato e serve al governo per definire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

http://www.romasette.it/modules/news/article.php?storyid=2297

Io pur essendo un accanito lettore anni fà non riuscii ad andare oltre i primi capitoli del romanzo.
Mi consigliate di proseguire, in seguito migliora nella sua globalità oppure devo cercare con il lanternino una sola buona massima sperduta in una cornucopia di pagine?

personalmente non sono d’ accordo,
cmq se a te il libro ha fatto quest’ impressione probabilmente continuare a leggerlo sarà puro masochismo.

Nemo, la prima metà del libro è impossibile definirla SF, ma la seconda… Bradbury non è solo uno scrittore di SF, in Inghilterra è uno scrittore “impegnato” e serio, di quelli che piacciono a coloro che sostengono che la SF è solo roba per bambini. Poi ti esce con questo libro e tanti altri, SF pura e godibilissima. A differenza di altri dediti solo alla SF, lui spazia e sconfina senza ritegno. non a caso è considerato uno dei “grandi” della SF.
Ti consiglio di riprenderlo dal principio e di forzarti a proseguire. Nel 1953 aveva già descritto la nostra società. E’ stato profetico. Ma non ti dico altro o finisco per raccontarti il finale, ammesso che tu non lo conosca già.

Due parole sul termine ‘fantascienza’.
Non lo amo affatto, è solo una semplificazione buona per bibliotecari.
Di base c’é il concetto di ‘racconto fantastico’, coniugato come si vuole con la scienza, l’epica, l’ucronia, etc etc.
Gli anglosassoni lo sanno da sempre, e parafrasando Wilde dividono le opere fra quelle ‘scritte bene’ e quelle ‘scritte male’.
Il fantastico accompagna l’umanità dalla nascita, ed è nel nostro DNA.
Peraltro sottolineo la grande ipocrisia della letteratura ‘verista’, così amata dalla ns cultura crociana.
La verità è quantistica… pertanto la sua corretta rappresentazione in letteratura è ossimorica.
Mi fa ridere il fatto che alla base della nostra cultura ci siano i viaggi fantastici di Dante Alighieri…
Sull’argomento prima o poi tornerò con calma (a dire il vero avevo appena scritto una specie di mini trattato esaustivo, da alcune cartelle…
ma al momento dell’invio il mio collegamento è caduto… ed ho perso tutto; non avete sentito le urla ?).

Torniamo al thread.

No, non amo affatto Bradbury.
Lessi Fahrenheit secoli fà, e mi entusiasmò.
Poi ho continuato a leggere altro del buon Ray… senza dubbio persona intelligente, lucida, di grande cultura.
Ma poco a poco mi sono fatto un’altra idea.
Non è un libertario, è un equivoco pensarlo.
Ray Bradbury è, casomai, un revanscista, un luddista… forse un vandeano.
In Italia mi ricorda un pò Guareschi… ugualmente piacevole da leggere, ugualmente discutibile.
Bradbury ama l’ancient regime (americano), è convinto che l’unica democrazia possibile sia il sistema liberale statunitense.
Non ama le novità. Lo impauriscono.
Crede in un regime classista e verticistico.
Appoggia incondizionatamente ogni amministrazione repubblicana, ed è intimo con la famiglia Bush.
E’ convinto che l’american way of life debba essere esportata nel mondo, anche con la forza se serve.
Ma l’avete mai lette le sue interviste ? Fatelo, sono molto interessanti…
Chi è l’anti Bradbury ? Forse una LeGuin ? Od uno scrittore britannico della ‘New wave’ degli anni '60?
No di certo… secondo me è il mitico Robert Anson Heinlein.
Si, quello comunemente accusato di ultra fascismo…
RAH era un VERO libertario. RAH non aveva paura del futuro e delle nuove tecnologie, RAH era di certo quanto di più distante
possa esserci dal comunismo, ed ugualmente odiava ogni forma di stato ingombrante e verticista… anche (e soprattutto) statunitense.
Heinlein pensava che i ‘valori’ indiscutibili fossero pochi, e tutto il resto non andava giudicato.
Heinlein pensava che gli uomini non sono bambini da guidare, ma esseri autonomi da rispettare.
Heinlein credeva nell’homo faber, pensava che ognuno fosse padrone del proprio destino: l’unica necessità
stava nel dare la possibilità di scegliere.
Heinlein riteneva fosse giusto anche imbracciare le armi per difendere il proprio pensiero, ma MAI per
imporlo agli altri.
TANSTAAFL cari amici, non esistono pasti gratis…

Salute e Latinum per tutti !

Come non sottoscrivere in pieno il pensiero dell’amico Kruaxi!!!

Io ADORO RAH che viene prima e meglio di tutti, seguto (solo di molto) dal grande Asimov, amore della mia giovinezza.
Nella maturità ho amato e apprezzato Heinlein per tutte le ragioni, e non solo quelle, espresse da Kruaxi.

Per quanto riguarda Bradbury mi sono limitato a leggere “Le Cronache Marziane”, l’ho trovato poetico, fantasioso, melenso e ottocentesco ma non fantascientifico, la Fantascienza (quella con la F maiuscola) la usa come pretesto e queso a me non piace.
Di Farenheit 451 ho visto il film di Truffault (se ricordo bene) e l’ho trovato noioso, osannato solo dalla critica dell’epoca.

Mi sono imbattuto tante volte in questo titolo ed in questa trama ma ne ho sempre rimandato la lettura!

Interessante la riflessione di Kruaxi…

Ricordo che sul fumetto “Dylan Dog” questo testo spesso veniva ripreso o citato.

Eppure ribadisco che F. 451 deve essere letto. Sono d’accordo, anch’io ho letto l’uomo illustrato e Cronache marziane, non è che mi hanno preso troppo, ma la SF è fatta da tante sfumature e non necessariamente devon piacere tutte. F. 451 è del 1953, ma potrebbe essere attualissimo. Pensate che allera era SF, oggi potrebbe essere un romanzo “normale”, quasi senza nulla di SF.
Penso che se si vuole una cultura di SF a 360°, non può mancare, poi i gusti son gusti, chiaramente.
Ciao.

Infatti l’ho letto e lo conosco bene… Fortunatamente, come spesso accade, è un opera che cammina sulle proprie gambe, e da tempo ha abbandonato l’autore. Fate una ricerca in rete, e leggete come lo intepreta l’autore ‘oggi’…
Per fortuna, prima o poi, i figli rinnegano i padri… E’ una legge di natura !

Salute e Latinum per tutti !

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Paolo Amoroso

Pure cronache marziane non sono riuscito a terminarlo [-(. Sta nascendo in me un dubbio :kissing_heart:, avrò completato qualcosa di Bradbury :stuck_out_tongue_winking_eye: ?