Ferite nello spazio

Ci sono due casi che vorrei porvi, tutte inerenti alla “medicina”.

  1. Mettiamo caso che un’astronauta che sulla Terra si era procurato una ferita che si è poi rimarginata (naturalmente o tramite punti fa lo stesso). Se nello spazio la pelle si “dilata” e si distende, allora cosa succederà alla ferita rimarginata? Si potrebbe riaprire, o rimarrà stabile?
  2. E se durante un viaggio spaziale o una ricognizione su Marte mi ferissi, magari colpito da una scheggia o altro? Su lande di Marte sarei spacciato a causa delle problematiche esterne, ma se fossi in una navicella spaziale o magari in un rifugio?

Che implicazioni mediche avrebbero questi due casi? Il medico potrebbe operare tranquillamente o avrebbe delle difficoltà (magari a causa della gravità e della differenza dell’ambiente che agisce su entrambi i soggetti, oppure i problemi cardiovascolari e la circolazione del sangue che vengono alterati una volta nello spazio)?

Io so solo che il sangue è più lento a coagulare in microgravità.
Per il resto di piccole ferite nello spazio ce ne sono state ma che io sappia non hanno dato nessun problema al ritorno a terra.