Elementare, Watson !!!
Era sufficiente la decelerazione generata dal TDU per ricreare condizioni favorevoli alla stabilizzazione della fiamma ??
Elementare, Watson !!!
Era sufficiente la decelerazione generata dal TDU per ricreare condizioni favorevoli alla stabilizzazione della fiamma ??
Non saprei, non è così semplice. Un satellite che rientra non è una capsula progettata per rientrare in assetto controllato. Molto probabilmente il satellite, prima che si rompa in pezzi, rotola intorno ai tre assi, e in maniera non prevedibile a priori. La vedo dura riuscire a prevedere che effetto potrebbe avere sullo svilupparsi delle fiamme…
Le Zenit erano progettate per rientrare in maniera controllata, in modo da poter recuperare le pellicole con le fotografie.
Altri tempi
Beh il sistema in quel caso era però inutile in caso di volontà di distruzione in orbita… per mnaccia esterna o altro… sarebbe molto limitante… probabilmente funzionava anche in micro-G.
Non ho alcuna prova a sostegno, ma fossi stato io il progettista avrei usato una semplice resistenza alimentata dalle batterie. Non serve un incendio per fondere le pellicole, ma forse sarebbe bastato un contenitore metallico “surriscaldabile” in caso di necessità.
Avete preso in considerazione un contenitore con dell’acido “aperto” da un relais elettrico (alimentato da una batteria) semplicemente per “sciogliere” le pellicole senza bruciare niente?
Probabilmente avevano la necessità di distruggere anche tutto l’hardware della capsula, per motivi di trasferimento di tecnologie, considerata la preziosità delle apparecchiature imbarcate.
Ma allora perchè non una carica esplosiva?
Già, anzi ancora più semplice: bastava far detonare i bulloni esplosivi del portello di accesso (lo stesso della Vostok, e che serviva a liberare il sedile eiettabile con il cosmonauta prima dell’atterraggio).
La decompressione, esplosiva, risultante avrebbe mandato in mille pezzi (letteralmente) il modulo di rientro sferico (charik).