Firmato accordo ENAC-FAA per la regolamentazione del volo spaziale commerciale

Questa mi ha colto un po’ di sorpresa. Un accordo normativo che anticipa di parecchio la tecnologia. Non si sa neanche che tipo di velivoli potrebbero esistere…
Interessante, tuttavia.

Per percorrere la distanza fra i due continenti servono prestazioni da ICBM per un payload di poche tonellate, che nel settore commerciale attuale forse solo SpaceX è in grado di ottenere.

In effetti mettere le basi per una legislazione senza un precisa idea di come si svilupperà la tecnologia mi pare un po’ azzardato…

Beh non concordo, in realtà non è esattamente così…
Certo, parlare di spazioplani che da un giorno all’altro debbano trasportare persone da un capo all’altro del pianeta è sicuramente azzardato, ma la necessità di porre oggi le basi per la regolamentazione a tal riguardo non è sicuramente avanti con i tempi o troppo prematura. Se oggi un’azienda volesse effettuare test suborbitali per mezzi abitati, sul suolo europeo, non avrebbe una legislazione o un regolamento cui riferirsi per quanto riguarda i requisiti di progettazione, i requisiti di sicurezza e quelli operativi.
E la necessità non è davvero così remota visto che ci sono già almeno un paio di aziende europee (EADS e S3) che hanno pubblicamente annunciato di star lavorando a progetti di questo tipo.
Ad oggi, queste aziende hanno addirittura iniziato a progettare un mezzo prima che le normative che lo regolamenteranno siano state redatte, e questo si che è sicuramente “anomalo”.
Tale operazione, che parte dall’Italia ma ha respiro Europeo, è quindi, probabilmente, già in ritardo per chi ha già iniziato a progettare e testare…

Albyz il tuo ragionamento fila (in effetti qualcuno dovrebbe anche aver scritto qualcosa sui programmi Airbus/EADS… :stuck_out_tongue: ) però come si fa a impostare una normativa senza avere idea della tecnologia che verrà utilizzata e dei requisiti richiesti da questo tipo di operazioni? Non si rischia di mettere vincoli troppo stretti? Insomma non c’è il rischio, secondo te, di legare troppo le mani?

No beh, è piuttosto il contrario, come si fa a progettare senza sapere quali saranno i requisiti normativi cui si dovrà sottostare?
Parlando all’atto pratico, con un parallelo al mondo dell’aviazione, come faccio a progettare un aereo passeggeri senza sapere quante uscite di sicurezza dovranno esserci, senza sapere quale ridondanza sarà richiesta per gli equipaggiamenti di navigazione, quale sarà il margine strutturale di sicurezza richiesto… ?
La normativa non deve indirizzare la ricerca e la progettazione verso una strada piuttosto che un’altra, deve definire i paletti all’interno dei quali i progetti devono mantenersi.

Ok, adesso mi è più chiaro! Grazie

A me non sembra tanto anomala la tempistica. Magari e’ un approccio “filosofico” differente, ma le normative (e quindi i paletti) derivano da considerazioni di tipo tecnico. Successivamente la progettazione deve seguire quelle normative, che evitano di rifare le analisi/considerazioni da cui quelle normative derivano.
Vista in questa maniera la normativa evolve man mano che evolve la tecnica, fermo restando che la normativa deve essere pronta per l’inizio delle operazioni. Rimanendo in campo dell’aviazione, il margine strutturale richiesto deriva (in parte) dalle “raffinate” tecniche di calcolo utilizzate che han permesso di usare un margine di contingenza di 1.5 rispetto al 6 o 10 che si usano in campo meccanico. Probabilmente chi ha scritto quella normativa ha verificato che il margine di 1.5 era in grado di coprire sufficientemente l’incertezza dei carichi, dei materiali, dei calcoli, ecc.
Quindi la normativa nasce dall’esigenza delle aziende di inquadrare un loro prodotto e permettere di renderlo operativo, e non mi stupirebbe che la normativa venisse scritta in collaborazione con le aziende stesse.
Mi sembrerebbe anomalo invece che un ente legiferasse su qualcosa che non esiste neppure sulla carta.

Partendo dalla fine, non è assolutamente vero che “queste cose” non esistono, nemmeno su carta. La progettazione di mezzi che rientrerebbero sotto questa categoria è in fase molto avanzata, anche in Europa:
https://www.astronautinews.it/2014/03/13/fissato-per-maggio-un-test-per-il-prototipo-di-spazioplano-commerciale-europeo/
E forse, uno dei motivi per cui si è deciso di testarlo a Singapore e non all’interno dei confini europei è proprio perché attualmente non c’è una normativa che regola il volo di questi mezzi da noi…

Diciamo che se non è in ritardo, questa iniziativa non è nemmeno in anticipo ecco…
Ricordiamoci inoltre che proprio negli USA l’FAA ha legiferato a riguardo molto prima che le varie SpaceX, Scaled Comp., SNC ecc abbiano cominciato i propri test in volo, proprio per permettere a queste aziende di sviluppare i propri mezzi ben a conoscenza delle normative che avrebbero dovuto rispettare…

A seguire ecco l’accordo di ENAC con l’Aeronautica Militare sullo stesso argomento.
http://www.ilvolo.it/index.php/2014031811896/Enti-Istituzioni-Organizzazioni/ENAC.html

E’ molto interessante e mette in evidenza quanto già detto da voi, il seguente passo:

L’accordo, siglato dal presidente dell'ENAC, Vito Riggio, e dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Pasquale Preziosa, prevede la costituzione di un osservatorio che avrà il compito, tra l’altro, di elaborare un accordo tecnico finalizzato a definire le procedure e promuovere le necessarie normative per consentire lo svolgimento di attività sperimentali propedeutiche allo sviluppo delle tecnologie aerospaziali. ENAC e AM collaboreranno quindi per definire quali regolamentazioni debbano applicarsi a questo nuovo “aerospazio”, che tipo di sperimentazione possa essere condotta ed insieme si interfacceranno con FAA, dando così un supporto nazionale duale per definire questo nuovo ambiente operativo.