Formation Flying

Purtroppo il costo di un testbed con campo antigravitazionale era troppo elevato per cui si l’SST e’ a 1G invece di 0.37G. Fortunatamente solo in alcune rare occasioni abbiamo avuto difficolta’ con questo fattore non replicato correttamente. Ma in generale i comportamenti che abbiamo rilevato in ISIL erano molto vicini a quelli su Marte. Comunque abbiamo anche un SSTB-lite, in cui alcuni componenti sono rimossi ed il peso totale in un campo gravitazionale 1G e’ simile al peso di un rover completo a 0.37G. SSTB-lite viene usato raramente ed al momento e’ imbucato in un angolo di ISIL. Qui c’e’ una foto di SSTB-lite:
http://marsrovers.nasa.gov/spotlight/opportunity/images/b20_Mobility_Test_040302045313_br.jpg

Le difficolta’ che ho incontrato sono per’ dovute al tipo di terreno. Per ovvi motivi c’e’ solo un tipo di terreno in ISIL (ghiaia di circa 5mm) il quale non sempre replica il tipo di terreno su Marte. In occasione dei test per Purgatory abbiamo sostituito parte del terreno con una miscela particolare (sabbia, argilla e terra diomatocea). Pero’ anche questo tipo di terreno non riusciva a mantenere le caratteristiche volute per molto tempo. Dopo un’ora o poco piu’ si impaccava fortemente e dovevamo (a braccia) smuoverla per ridurre la forza di coesione interna.

Paolo

ROTFL :stuck_out_tongue_winking_eye:

Non si stava parlando di Formation Flying??

Oops, scusate. Mi sono lasciato trascinare in un argomento che mi sta a cuore. Dunque la situazione di FF a JPL non e’ ben certa. Conosco alcuni degli ingegneri che ci lavorano. Non mi e’ ben chiaro lo stato dei finanziamenti e comunque e’ considerato uno dei progetti “hot”. Quando c’e’ un VIP che fa il tour delle nostre facilities, il FF testbed e’ uno dei punti d’obbligo.

Riguardo al tuo quesito in privato, credo che possa interessare anche ad altri qui sul forum. AccaIAS chiedeva se era possibile fare un dottorato a JPL. La risposta e’ si, ma ci sono due gorssi ostacoli:

  1. immigrazione: la cosa piu’ semplice e’ iscriversi ad una scuola in USA. Io vedo molti di Caltech (ovvio) e di CMU (perche’ sono nel campo della robotica)

  2. Dal prossimo Ottobre, NASA richiede che ogniuno che abbia accesso ai laboratori ottenga l’equivalente di un top secret clearance, la quale richiede informazioni dettagliate su chi sei, cosa hai fatto, informazioni mediche e finanziarie, una investigazione piuttosto dettagliata). A parte il vespaio che la cosa sta generando, questo tipo di investigazione non prevede ancora come vengano gestiti gli studenti, e men che meno gli stranieri. Per cui al momento non so come verranno gestiti e se sara’ possibile ancora offrire questa possibilita’. Tra qualche mese forse la situazione verra’ chiarita.

Paolo

Paranoia o cosa?

Mi sono espresso un po’ male…più che altro mi chiedevo coem veniva considerata questa nuova tecnologia e tu mi hai confermato quanto mi era stato detto. Per quanto riguarda un dottorato al JPL ho avuto anche in questo caso la conferma delle difficoltà legate alla permanenza negli States. A me è stata proposta la possibilità di un dottorato in Italia con la possibilità di fare un anno al MIT (dove lavorano con SPHERES) visto che il mio Prof lavora anche là, però il tutto con la borsa di studio italiana, che è da fame, e non avendo molte possibilità economiche…

Cmq immagino che l’ambiente e il modo di lavorare li da te sia completamente diverso che qui in Italia, o sbaglio?
Mah vediamo se in settembre qualche anima pia mi vorrà!! [-o<

Non si sa bene da cosa viene. E’ l’interpretazione che Griffin ha dato della HSPD-12. Come risultato parecchie personalita’ importanti scientificamente stanno per lasciare JPL…

Paolo

HSPD-12 = Homeland Security Presidential Directive #12 http://www.whitehouse.gov/news/releases/2004/08/20040827-8.html

Il mio parere e’ di parte (ho lavorato con Tommy Poggio) ma se riesci a fare il dottorato a MIT, sarebbe un colpaccio. Cambridge e’ un bel posto dove stare e il clima di MIT e’ molto interessante. Ti auguro buona fortuna.

Certo lavorare in USA e’ diverso, ma non per questo meglio. Ci sono diversi aspetti positivi, ma anche parecchi negativi. Ci vorrebbe un thread a parte per entrare nei dettagli, e qui siamo andati gia’ troppo fuori tema per discuterne oltre.

Paolo

Eh magari fosse un dottorato al MIT! Il dottorato sarebbe in Italia con un periodo all’estero… Cmq grazie mille delle preziose informazioni di un addetto ai lavori :wink:

Perchè non ne aprite uno apposito nella sezione dedicata agli studenti?
Potrebbe essere un thread davvero interessante per altri studenti che sono utenti del forum o che lo saranno.

Ciao, scusate se per un pò non ho partecipato, ma sono sommerso di impegni…cerco di dire brevemente la mia:

  1. attitude si può tradurre tranquillamente come assetto (in gergo aeronautico et navale) o più “semplicemente” come orientamento di un sistema di riferimento locale rispetto ad un sistema di riferimento desiderato…direi che è decisamente migliore “assetto”.

  2. si è parlato di test bed di FF…carino quello del JPL…lo conosco bene…ma ce ne sono anche altri come la Spacecraft Proximity Operation Facility del NPS

http://www.aa.nps.navy.mil/~mromano/SRL_public.htm

e i vari sistemi dell’Aerospace Robotics Lab di stanford…(Prof. J.P.How, ora al MIT)

Secondo me il limite di questi sistemi è che riescono a riprodurre le condizioni operative solo in 2D.

Come molti di voi sapranno ed hanno accennato, il problema principale del controllo di una formazione in LEO è l’effetto delle oscillazioni “lungo traccia” indotte dal J2. questo fenomeno non è riproducibile con i testbed citati sin d’ora…sarebbe invece interessante conoscere qualke dettaglio in più sul simulatore che stanno studiando a padova…aspetto vostri commenti…grazie e ciao

In realtà a padova non c’è alcun simulatore, bensì il simulatore che ho citato è oggetto di discussione della mia tesi di laurea. In questi giorni probabile che senta il mio relatore che prima dell’estate mi aveva fatto capire che avrebbe cercato fondi di finanziamento per la costruzione dall’ESA e dall’Alenia. Al momento lui stesso non si è fatto vivo, per cui penso che ad oggi non sia stato stabilito alcun finanziamento in merito.

In realtà il J2 diventa il disturbo principale in orbita LEO nelle formazioni di satelliti per così dire “naturali” (intendendo una formazione di 3 o 4 satelliti ciascuno disposto su una propria orbita studiata appositamente per mantenere una formazione a geometria variabile periodicamente), ma se vuoi mantenere una formazione a geometria fissa intorno alla terra allora la cosa è un po’ diversa, e il disturbo principale tra i satelliti è dovuta al gradiente gravitazionale, che tende a far avvicinare \ allontanare (dipende da che piano di riferimento s’intende) i vari satelliti.

La cosa può essere ben simulata mediante un tavolo a inclinazione variabile funzione della distanza relativa dei satelliti.
Se interessa potrei postare qualche disegno.

Il fatto del limite del 2D non è propriamente un limite, in quanto in orbita i satelliti sono disposti su un piano virtuale per cui il controllo su questo piano è più importante rispetto a quello fuori piano. Inoltre le simulazioni in laboratorio sono enormemente più economiche rispetto al lancio di dimostratori in orbita e inoltre c’è maggiore accessibilità per cui è più facile studiare il fenomeno.