Qui in USA FAA richiede che tu dia comunicazione e richieda il permesso di volo per payload superiori a circa 2 Kg. Non so in Italia quale sia l’ente competente, ma io partirei da li.
L’altro fattore da tenere presente sono la direzione dei venti. Qui in USA dove io fatto i miei tre lanci da ft Sumner New Mexico, eravamo limitati ad un massimo di 15 nodi alla superfice ma la limitazione dipendeva
dal fatto che si voleva assicurare che il nostro payload arrivasse in quota prima di poter raggiungere qualsiasi struttura circostante. Con un payload di un kilo non credo sia un grosso problema.
E’ necessario anche monitorare i venti in quota i quali possono avere velocita’ e direzione totalmente diversi.
Un po’ di googling mi ha dato questo URL dove ci sono diversi palloni meteo, ed il piu’ grosso con lift di 5 Kg
costa $425 http://www.scientificsales.com/category-s/25.htm?gclid=CPK1mov0vY4CFSbtYAodY3almw
Per la sorgente di energia io consiglio batterie AA al litio messe in gruppi fino ad ottenere la tensione desiderata. Le batterie al litio hanno una caratteristica di scarica molto buona, resistono al caldo/freddo e alla bassa pressione atmosferica. Consiglio anche di inserire uno steering diode (non so il nome in italiano) in modo da poter alimentare il payload a terra in fase di pre-launch check e di lanciare il payload acceso e gia’ in fase operativa.
Nel caso di data logging, e’ necessario utilizzare memoria flash, in quanto un hard drive non avrebbe aria sufficiente per far levitare le testine sopra i piatti. Questo e’ un argomento un po’ inutile in qualto sia le unita’ GPS che la macchina fotografica utilizzano gia’ questo supporto.
Il Payload e’ bene venga impacchettato in polistorolo, il quale ha la caratteristica di isolante termico, assorbira’ gli urti, e’ poco costoso ed e’ facile da lavorare. Il payload dovrebbe essere il piu’ possibile a prova di acqua. Basta atterrare non dico in mare, od in un fiume. Basta anche una fontana e sei fritto.
Esistono buste in plastica con finetra in plicarbonato dove infili la macchina digitale ed hanno una zip.
Sull’esterno del payload sarebbe opportuno avere delle scritte in cui si indica una procedura minima per il recupero del payload. Come disattivare la sorgente di energia, come valutare se e’ OK avvicinarsi al payload, ecc. Per aumentare le chances di recuperare i dati dal payload, inserite una busta preaffrancata e preindirizzatadove chi ritrova il pallone puo’ inserire le flash cards ed inviarvi il tutto. Non necessariamente si riesce a rintracciare il payload, ma il valore dei dati e’ superiore al costo del payload stesso.
Al momento non mi viene in mente altro, ma provero’ a spremermi le meningi, sono passati tre anni dai miei lanci.
Paolo