Le pile al litio sopportano bene la bassa pressione. Se le metti separate dall’elettronica, in un contenitore plastico separato, al massimo avrai una piccola perdita quando vent (come si dice? spurgare?). Le batterie hanno una caratteristica di capacita’ che dipende pesantemente dalla temperatura, ma anche in questo caso il periodo in cui saranno sottoposte a basse temperature (inferiori ai -20C tanto per dare un;idea) sara’ al massimo di qualche ora.
Per il recupero, se c’e’ un beacon a bordo, comunque bisogna seguirlo con il telescopio per capire piu’ o meno dove finisce. E le batterie devono fornire energia per qualche giorno. Per limitare l;ascesa e quindi la distanza tra punto di lancio e punto di atterraggio il metodo piu’ semplice e’ un timer, e se vuoi essere sofisticato usi un interruttore a pressione. Il tutto collegato ad una piccola resistenza applicata al pallone. Quando il meccanismo scatta, la resistenza indebolisce il pallone in un punto specifico e scoppia. I palloni che ho usato io hanno questo sistema integrato ma ilprincipio e’ lo stesso.
dico la mia sulle batterie: per i microsatelliti universitari, si usa fare una colata di resina sull’intero pacco batterie in modo da far fuoriuscire solo i contatti. In questo modo la pressione esterna alle batterie rimane quella alla quale è stata fatta la colata per un bel po’ di tempo. in questo modo non si hanno nemmeno problemi di temperatura poichè la resina è un buon isolante.
Potting ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi. l principale problema e’ l’outgassing e quando ci sono ottiche nelle vicinanze a me vengono i brividi. Io non vedo molto la necessita di potting in un lancio con pallone. Potting e’ indicato quando devi immobilizzare parti per prevenire problemi durante il lancio.
La pressione non credo proprio sia un problema (a parte il fatto di aver gia’ provato le AA al litio a pressioni equivalenti a 100Km di altezza nella camera a vuoto quia JPL) la pressione atmosferica dell’area cargo di un aereo di linea quando e’ in quota a 37.000 piedi e’ grossomodo 1/100 di quella alla superfice. Se e baterie sopavvivono quello, non credo gli faccia molta differenza andare un ordine di grandezza in meno
Paolo
Potting: tecnica in cui si immerge un componente o una struttura in resina che ingloba tutte le parti mobili.
Outgassing: quando materiale plastico o poroso viene sottoposto a basse pressioni, le componenti volatili
all’interno del materiale fuoriescono ed hanno la brutta proprieta’ di aderire a varie superfici. Solitamente
si depositano sulle superfici piu’ pulite ](*,)
Veramente interessante l’idea di lanciare palloni sonda amatoriali. Visto che da settembre nessuno scrive più niente chiedo se l’idea sta andando avanti, questo perché la cosa mi incuriosisce molto, anche se devo dire che le mie conoscenze tecniche nel campo del aereomodellismo sono quasi nulle e quindi almeno per ora non saprei come aiutarvi.
Diciamo che recentemente c’e’ stata una importantissima riunione che possiamo descrivere come “dichiarazione di intenti” tra me e Paolo Amoroso, mentre Maxi si faceva trascinare in giro per un negozio da Lady
Il progetto non e’ morto ma le risorse (sostanzialmente temporali, unico grosso problema) sono scarse.
Hai fatto benissimo a soffiare sulle braci comunque.
Per la primavera si potrebbe pensare di realizzare l’elettronica e fare qualche simulazione di ricerca, per vedere quanto saremmo in grado di ritrovare il payload in caso di smarrimento.
Poi magari cercare di assistere a un lancio di un altro pallone e prendere dimestichezza con la predizione della posizione in base ai profili dei venti.
Ho ricevuto una importante offerta di collaborazione alla vigilia della partenza per la Florida e non ho avuto tempo di approfondire in quel periodo frenetico, ma riferirò al più presto.
Non è che per effettuare queste attività servano dei permessi?
Non è come lanciare razzi…ma se un pallone finisce in una rotta aerea?
Tutti mi dicono che sono un pessimista, ma meglio aver paura che… #-o
Essendo da poco membro del forum, ho letto solo ieri del fantastico progetto. Da più di vent’anni mi diverto a lanciare piccoli (50 mc.!) aerostati ad aria calda (allego foto) durante una festa estiva e conosco come e dove chiedere il permesso alle competenti autorità aeronautiche in base alle attuali normative ICAO. In sostanza, tutto è finalizzato alla richiesta di un Notam (una restrizione dello spazio aereo) e quindi (aspetto assai complicato) per la richiesta (da presentare di norma con 30 giorni di anticipo!) bisogna conoscere con precisione luogo, data e ora del lancio. Vista la quota da raggiungere, se ricordo bene, credo sia necessario curare anche la riflettività radar. Sono a vostra disposizione per inviarvi la normativa e i recapiti da contattare, ma (credetemi), in questo campo in confronto con la burocrazia e il classico “conflitto di competenze” è impegnativo quanto l’aspetto costruttivo del pallone!!!
Ho paura tu abbia ragione al 110%… per quel poco che ho avuto a che fare fino ad ora con ENAC/ENAV e compagnia bella… penso che ci si debba dedicare molte risorse anche a questo… ma non sarà mica il primo problema a fermarci no?
Solo ora vedo questo 3ad!! Teneteci aggiornati!!
