Un mistero che non abbiano costruito altri modelli aggiornati alla tecnologia attuale.Non uno Shuttle "phase-2,ma più semplicemente una versione moderna del vecchio Orbiter,con nuovi materiali e tecnologia digitale.
Beh, Carmelo, considera che negli ultimi anni, a rotazione, gli shuttle sono stati sottoposti a importanti upgrade strumentali e a complete revisioni, per quanto l’avionica e i computer siano ancora quelli degli anni 70.
Non saprei stimare il prezzo della progettazione e della certificazione di nuovi strumenti, che dello shuttle originale avrebbero lasciato sostanzialmente solo il guscio, ma di sicuro dopo l’incidente del Columbia ed il fallito “breakthrough” di alcuni progetti di ricerca importanti come l’Orbital Space Plane e annessi, credo che per qualche decennio il momento degli spazioplani sia chiuso.
Beh, Carmelo, considera che negli ultimi anni, a rotazione, gli shuttle sono stati sottoposti a importanti upgrade strumentali e a complete revisioni, per quanto l'avionica e i computer siano ancora quelli degli anni 70.
Dai meandri della memoria giungono voci discordanti.
Dopo una breve ricerca ho trovato questo su wikipedia (qualcuno dei “nostri” magari confermerà):
Internamente lo Shuttle è rimasto in gran parte simile al progetto originale, con l’eccezione dei sistemi di avionica che vengono migliorati continuamente. I sistemi originali erano dei computer IBM modello 360 basati su processori Intel 8086, con sottosistemi di controllo video basati su microcontroller RCA 1802, collegati a monitor analogici posti nella cabina di pilotaggio, similmente agli attuali aerei di linea modello DC-10. Oggi la cabina di pilotaggio è basata su 5 computer APA-101S ridondanti basati su processori 80386, ed è dotata di sistemi a tutto display. Una curiosità: i cinque calcolatori di bordo usano complessivamente circa 2 Mb di memoria RAM a nuclei magnetici, che diversamente dalla normale RAM integrata a transistor è completamente immune alle radiazioni. I computer impiegano il linguaggio di programmazione HAL/S. Come nella tradizione del Progetto Apollo-Soyuz, anche delle calcolatrici programmabili vengono portate a bordo (originariamente si usava il modello Hewlett-Packard 41C).
....Oggi la cabina di pilotaggio è basata su 5 computer APA-101S ridondanti basati su processori 80386, ed è dotata di sistemi a tutto display. Una curiosità: i cinque calcolatori di bordo usano complessivamente circa 2 Mb di memoria RAM.....
Un 386 con 2 mega di RAM… non ci girava neanche windows 3.1 !!!
Un 386 con 2 mega di RAM..... non ci girava neanche windows 3.1 !!!!!
Per quanto possa sembrare paradossale, in campo spaziale, in tema di informatica sono molto (ma molto) conservativi. I processori qualficati per il volo sono sempre parecchie generazioni indietro rispetto a quelli di uso corrente, questo perché la certificazione al volo spaziale costa (e molto).
Ed anche perché i programmi che girano sulle piattaforme spaziali sono sostanzialmente meno “affamati” di RAM e memoria su disco rigido rispetto alle applicazioni che normalmente vengono utilizzate in un normale ufficio sulla Terra, senza parlare dei videogiochi che sono i veri “driver” per l’industria dell’hardware.
Ricordiamoci del minuscolo computer numerico (nemmeno alfanumerico) che consentiva all’Apollo di effettuare tutti i calcoli per il volo dalla Terra alla Luna e ritorno. Oppure il computer che ha equipaggiato le Soyuz T e TM che aveva una memoria così piccola da costringere l’equipaggio a “caricare” le varie parti del programma di volo registrato “a pezzi” su apposite cassette magnetiche (come le vecchie e monumentali “Stereo 8” per chi se le ricorda).
Per quanto possa sembrare paradossale, in campo spaziale, in tema di informatica sono molto (ma molto) conservativi. I processori qualficati per il volo sono sempre parecchie generazioni indietro rispetto a quelli di uso corrente, questo perché la certificazione al volo spaziale costa (e molto)......
Si si, la mia era solo una battuta. So abbastanza bene quanto siano spietati i processi di certificazione (è lo stesso motivo per cui una candela per un motore 4 tempi aeronautico costa 4 o 5 volte tanto di una per auto…).
E sicuramente anche le esigenze sono differenti: pensate ai nostri PC e liberateli da tutte le interfacce grafiche, multimediali e compagnia bella a cui siamo abituati; in pura potenza di calcolo sarebbero dei veri “mostri”.
Artax,
chiedo venia per l'errore che giustamente hai sottolineato. :flushed:
Hai ragione tu, anche l'avionica è stata sostituita. Peccato di superficialità.
Wow, un topic da informatici Ecco che mi sento tirato in causa!
…ma nemmeno troppo perche’ non ne so un granche’.
E’ vero che per la maggior parte dei task fondamentali necessari a “governare” lo shuttle (computer di avionica, diagnostica e controllo sistemi primari) si usano computer relativamente vecchi.
E’ anche vero che sia la ISS che lo shuttle contegono parecchi laptop sicuramente meno “certificati”, ma più moderni (IBM Thinkpad, sembra che si vedano solo quelli ;)), con cui controllano piu’ “visivamente” certi sistemi, con i programmi di tracking grafici guardano dove sono :), sicuramente si faranno i loro tornei di campo minato e scambiano posta con la terra e fanno l’uplink delle immagini ad esempio.
Con gli 8086 degli anni 80 per avere le fantastiche foto che abbiamo OGGI delle EVA relative a uno shuttle che deve ancora atterrare, bisognava aspettare che arrivassero a terra, riavvolgessero il rullino e il resto lo faceva il negozietto sviluppo e stampa in un’ora
Certo e’ una tristezza vedere certe foto con schermate di Windows XP in bella vista
Ricordo di aver letto in una daily schedule che una delle operazioni del pomeriggio era il reboot a rotazione di un certo numero di pc.
Può anche avere a che fare con il dover compensare l’accumulo di cariche nelle capacita’ parassite dei transistor, dovute alle lunghe esposizioni a livelli non elevati, ma non terrestri, di radiazioni di vario tipo.
So per certo pero’ che ci sono (o forse ci sono solo stati ) pc con Linux.
In particolare sapevo di un 486 per la registrazione di parametri relativi a un esperimento biologico…avevo un link ma l’ultima volta che l’ho controllato era 404. Faceva parte della mole di documentazione che avevo guardato per scrivere la mia tesina delle superiori: “sistemi informatici nello spazio: progettazione e implementazione”.
Un titolo altisonante, per una enorme quantita di blah blah senza troppa cognizione di causa…per questo evito di tirarmela piu’ di tanto e non lo posto
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Faceva parte della mole di documentazione che avevo guardato per scrivere la mia tesina delle superiori: "sistemi informatici nello spazio: progettazione e implementazione".
Un titolo altisonante, per una enorme quantita di blah blah senza troppa cognizione di causa...per questo evito di tirarmela piu' di tanto e non lo posto ;)
E fai male!
Dai dai, ora ci hai messo la pulce nell’orecchio…
Magari farebbe la sua bella figura nel forum per studenti
Con gli 8086 degli anni 80 per avere le fantastiche foto che abbiamo OGGI delle EVA relative a uno shuttle che deve ancora atterrare, bisognava aspettare che arrivassero a terra, riavvolgessero il rullino e il resto lo faceva il negozietto sviluppo e stampa in un'ora :smiley:
Il mio mitico Philips NMS 9100 con processore Intel 8088 e coprocessore matematico installato faceva “girare” Autocad … i tempi di latenza erano dovuti alla scheda grafica e l’HD da 20 mega …
Ovviamente il sistema operativo era un DOS 3.3 altro che ctrl-alt-canc …
Ah, ora la IBM è stata acquistata dalla Lenovo … azienda Cinese …
Ciao a tutti! E scusate se mi faccio sentire poco!
A proposito di linguaggi di programmazione (si diceva di un esperimento che faceva girare Linux etc etc…) immagino che per i payload scientifici sugli shuttle funzioni un poco come con la ISS: il committente dell’esperimento da compiere in microgravità (università, azienda, …) deve fornire un assembly relativamente semplice all’equipaggio, e sopratutto che lo occupi il meno tempo possibile nel suo funzionamento (provate a calcolare il costo di un’ora di lavoro di un’astronauta!!). Quindi con il passare degli anni gli esperimenti sono sempre più “autonomi” o gestiti in telescienza direttamente da terra: data tale “peculiarià” propria di ogni payload, il committente gestisce anche il linguaggio di programmazione, come meglio crede! e quindi troviamo linux, C, …
Se ho detto quialche fesseria segnalatelo pure!
Saluti a tutti!
Diego
Io non mi riferivo ai linguaggi di programmazione, ma ai sistemi operativi.
Linux e’ un SO, C e’ un linguaggio di programmazione…
E no, non credo proprio che gli astronauti debbano programmare a “basso livello” nulla…sicuramente non in assembly. ma neppure altro…
Non ho esempi da portare e mi baso su supposizioni, ma se un esperimento necessita di un controllore su personal computer, sara’ cura del committente trovare il modo di controllarlo in modo efficiente da parte dell’equipaggio…
Ma dicendo questo penso a un’interfaccia grafica, o a un basilare sistema di scripting, niente di piu’.
Il mio discorso era piu’ a livello implementativo che di utilizzo finale da parte degli astronauti.
Spero di aver espresso le stesse cose che volevi dire, solo un po’ piu’ distinte…