Freccia negativa

Conosco diversi progetti di aerei con ali negative, Berkut e X-29 in primis.
C’è una speranza del ritorno in auge di questi progetti o i loro problemi strutturali sono insormontabili?

Anche la progettazione aeronautica, come tante attività umane risente delle “mode”.
Tra la fine degli anni '70 e la metà di quelli '80 del secolo scorso era appunto saltata fuori la “moda” dei caccia (e non solo, visto che anche gli aerei civili erano stati sfiorati da questo tipo di design) della cosidetta ala a “freccia inversa” (volgarmente detta negativa).

Le prime ricerche, invero, risalgono ai soliti progettisti tedeschi durante la seconda guerra mondiale con almeno un velivolo davvero collaudato ossia lo Junkers Ju 287, mentre in campo alleato gli americani avevano un aliante d’assalto a freccia inversa il Cornelius XFG-1.

L’ala freccia inversa presenta una serie di vantaggi, una migliore transizione dal regime transonico a quello supersonico, un miglior comportamento allo stallo ed una migliore efficienza (quindi un minor consumo), tale ala rende inoltre il velivolo intrinsecamente meno stabile, e quindi più manovrabile (secondo l’accezzione moderna di “stabilità rilassata”).

Il tutto si paga (c’è sempre un prezzo da pagare) però con una maggiore robustezza richiesta da tale ala e quindi con un peso strutturale più elevato, il che significa un minor carico utile a parità di potenza rispetto ad un velivolo con un’architettura più convenzionale.

Il boom dell’ala inversa degli anni '80 si spiega sopratutto con la ricerca di una migliore manovrabilità (tradottasi fisicamente nei due prototipi del Grumman X-29A), nel contempo però emersero delle tecniche che consentivano di ottenere gli stessi risultati su architetture più ortodosse (basti pensare al comportamento aerodinamico dei vari MiG 29, Su 27, Rafale A, F-22 e Eurofighter Typhoon) senza ricorrere all’ala inversa.

Gli stessi russi, che aveano dato vita al concetto di “manovrabiltià post-stallo” costruirono il Berkut al solo scopo di effettuare un “fly-off” con gli altri modelli (così come avevano già fatto gli americani con gli X-29) da cui emerse che le soluzioni utilizzate per i vari caccia russi di ultima generazione erano valide anche contro l’ala inversa. La prova definitiva è data dal fatto che i vari Sukhoj PAK- FA e F-35 non ne facciano alcun uso (senza contare il fatto che le loro architetture includono anche delle caratteristiche stealth).