Fusione fredda: poche le prove a Bologna
Una gran bella scoperta. Se fosse vera. Ma in assenza di verifiche, è necessario mantenere un atteggiamento prudente
"Dietro questo processo non c'è una base teorica: per quale motivo avvengono questi risultati lo abbiamo solo ipotizzato".
Perché capita che i teorici ipotizzino fenomeni che non possono essere ancora verificati in laboratorio, e in laboratorio escano fuori fenomeni che non sono mai stai ipotizzati?
Sinergia, ragazzi! Sinergia fra teorici e sperimentali!
Tempo fa erano usciti dei video sulla produzione di energia tramite reazioni piezoelettriche, presentati in modo assurdo, con pochissimi dati e con dietro un crocifisso e loro che dicevano “Siamo stati finanziati dalle forze armate italiane […], ringraziamo Dio se siamo ancora qui perché non sapevamo cosa poteva capitarci”
Ho dato un’occhiata alle bozze delle spiegazioni teoriche, parlavano di microgravità, distorsioni di campo gravitazionale a livello atomico. Poteva essere un passo avanti anche dal punto di vista teorico, invece ne ho sentito parlare da quel fronte Volevo proprio capirci qualosa, ma alla fine non son riuscita a trarre nessuna conclusione, anche se a pelle mi pareva una cazzata volevo provare a dar loro fiducia.
Io dico: quanto ci vuole a fare una raccolta dati decente e a piazzare qualche teorico del settore come ogni altro esperimento ben fatto?
Premetto che io un occhio aperto cerco di tenerlo sempre, sinceramente non sopporto ne i creduloni ne i debunkatori di professione.
Ognuno faccia il suo lavoro e spesso creduloni e debunkatori sono tutto tranne che tecnici o laureati in materie scientifiche.
Sulla fusione fredda ci sono da una parte personaggi di un certo rilievo: da Pons e Fleischmann a Preparata. Gente con un curriculum scientifico notevole ai quali non basta contrapporre tesi contro o pro derivate da siti internet.
Mi ricordo già nell’89 quando Pons e Fleishmann fecero l’annuncio della loro presunta scoperta che in molti laboratori in tutto il mondo, tra cui uno del cnr in Italia dissero di aver replicato l’esperimento … poi pare che a controlli ed esperimenti più approfonditi la replica dell’esperimento non sia riuscita quasi mai.
Per me in sostanza siamo ancora nel campo delle teorie, delle ipotesi e del potrebbe anche essere, quindi perchè negare a priori.
La vicenda di Bologna però mi puzza. Sarà il nome dell’ing. Andrea Rossi … e mi spiego meglio.
Io non so se è lo stesso Andrea Rossi di cui vado a parlare ma negli anni '70 un suo omonimo diceva di riuscire a trasformare rifiuti in petrolio, applicando lo stesso procedimento naturale che sottoponendo materiale organico ad elevate pressioni e temperature nel corso di milioni di anni produce appunto il petrolio. Andrea Rossi sosteneva di essere riuscito a velocizzare il processo naturale.
Il sistema era molto più semplice , lucroso… e truffaldino: la sua società si faceva pagare per smaltire la materia prima, cioè i rifiuti… e li buttavano nei campi dell’hinterland milanese. Il petrolio che magicamente compariva dall’impianto “di produzione” era importato illegalmente senza pagare dazi e tasse su di esso … quando la finanza lo arrestò la gente era indignata per l’arresto a causa della campagna mediatica che i giornali avevano svolto considerando il Rossi un genio italiano …
(ho modificato il post per rendere più chiara l’ultima frase )
per parlare di progresso ed evoluzione della scienza con un minimo di logica è sempre stata valida la regola della riproducibilità ovvero della certezza assoluta che un fenomeno teorizzato è comunque sempre ripetibile ovunque e da chiunque altrimenti si resta bloccati nel campo delle mere ipotesi e delle opinioni più o meno logiche.
certamente non sempre gli scienziati teorici sono allo stesso tempo anche coloro che sperimentano ed è per questo motivo che un’ ideale ricerca scientifica su di un qualsiasi fenonemo teorizzato dovrebbe essere svolta a ben ampio raggio di sperimentazione possibile ed immaginabile ed avvalendosi della massima tecnologia disponibile dell’ epoca in cui avviene.
La faccenda della fusione fredda è davvero strana. Ho qui gli atti di un incontro tenuto a Genova, nell’Aula Magna della facoltà di Ingegneria, il 14 novembre 2002. In quell’occasione, presente Marti Fleischmann, vennero presentato lo stato dell’arte delle ricerche (Validazione sperimentale della ‘Cold Fusion’). In particolare, si parlò di una ricerca dell’ENEA a Frascati, il famoso rapporto 41. Vedete http://it.wikipedia.org/wiki/Fusione_nucleare_fredda#2001-2002:rapporto_tecnico_ENEA_RT2002.2F41.28Rapporto_41.29
Il rapporto completo è disponibile in http://www.box.net/embed/plnyisfsl7ybuq8.swf
Se non volete leggerlo tutto, lo scopo della ricerca era la misura di possibile produzione di He4 da parte di un film di palladio sottoposto ad elettrolisi. L’elio venne trovato, e in quantità proporzionale alla durata dell’elettrolisi (anzi, alla carica elettrica passata nella soluzione). In più, come testimoniano le foto, si trovarono delle “bruciature” del film di Pd, non imputabili a riscaldamento elettrico date le bassissime correnti in gioco.
A me sembrò un esperimento davvero molto ben fatto, gli sperimentatori (presenti a Genova) misero una cura estrema per accertare di non avere contaminazioni da sorgenti esterne di elio, e risposero in modo convincente alle molte domande.
Dopo quell’incontro, e dopo aver ristudiato i dettagli dell’esperimento, mi è rimasta la convinzione che qualcosa ci sia, lì sotto; il fatto che non si riesca a riprodurlo a comando vuol forse dire che dopo vent’anni non abbiamo ancora capito la fisica del fenomeno. E comunque i fisici di Frascati asserivano che il loro esperimento era perfettamente riproducibile, e anzi di averlo eseguito più volte.
Just my 2 cents…
Vado off topic riagganciandomi al “Rossi”. Faceva il petrolio stoccando schifezze in grossi serbatoi posti in due paesi dell’hinterland milanese, uno dei quali era dove abitavo io. Non erano raffinerie, solo serbatoi. La benzina, questo faceva lui, la allungava con un poco di schifezze ed il gioco era fatto.
Quanto ai serbatoi, dopo anni di battaglie legali il comune dove abitavo è riuscito ad ottenere i finanziamenti per la rimozione e la messa in sicurezza dell’area, dopo che si era scoperto che i serbatoi perdevano ed avevano reso imbevibile l’acqua della falda sottostante. A casa mia c’era un pozzo che mio suocero usava per estrarre acqua potabile. Quando iniziò lo sversamento di liquami in quei serbatoi fu costretto ad abbandonare il pozzo perché l’acqua era cattivissima.
Me lo ricordo questo “Rossi” in TV…
Quanto alla fusione fredda, non ho molte parole. Ho la netta sensazione che si tratti di una bufala. Studi di qui, studi di là. Nessuna certezza. Spero di sbagliarmi.
Quanto alla fusione calda, anche lì, la speranza del 2000, energia pulita quasi gratis… ricordo esperimenti dove per pochi istanti si è riusciti a tenere acceso il reattore, poi? Qui ho l’impressione che la nostra tecnologia non sia ancora adatta a gestire questo genere d’energia, salvo per le bombe H, ma lì è tutto più semplice.
da wikipedia
"Tra i vari progetti di ricerca il più ambizioso attualmente è il progetto internazionale ITER. Il progetto ITER punta a sviluppare un reattore sperimentale in grado di sostenere una reazione di fusione nucleare per diversi minuti. Il progetto ITER ha un budget di 10 miliardi di Euro[3] e va sottolineato che non mira a produrre direttamente energia elettrica ma punta a dimostrare la capacità dell’impianto di sostenere una reazione nucleare controllata basata sulla fusione nucleare che produca più energia di quanta ne consumi[4].
Oggi è in corso la costruzione in scala 1:1 del primo reattore per la fusione del progetto ITER nel sito scelto di Cadarache in Francia è prevista la produzione del primo plasma [ primo feedback di processo ] entro il 2019.
La produzione di energia elettrica verrà demandata al progetto successivo chiamato DEMO. DEMO si avvantaggerà dell’esperienza derivata dal progetto ITER e integrerà il reattore con tutte le infrastrutture necessarie alla produzione di energia elettrica in modo efficiente. Per ottenere una buona resa energetica il reattore del progetto DEMO dovrà essere necessariamente più grande del reattore ITER anche se le dimensioni definitive sono ancora oggetto di studio.
Dopo lo sviluppo del progetto DEMO si potrà progettare delle centrali nucleari a fusione per uso industriali che quindi tengano in debita considerazione anche gli aspetti economici legati alla realizzazione delle suddette centrali e che quindi siano convenienti anche dal punto di vista economico. La denominazione provvisoria in ambito europeo del progetto successivo a DEMO è PROTO"
Il problema della fusione a caldo (ITER e confinamento inerziale, scelto dagli USA e altri, vedere http://en.wikipedia.org/wiki/Inertial_confinement_fusion e poi cercate National Ignition Facility) è che ogni 20 anni il traguardo si sposta in avanti di 20 anni, e questo da molto tempo. Il problema è difficilissimo, e richiede investimenti pazzeschi; gli ostacoli tecnologici sono davvero enormi. Direi proprio che le notizie su questi progetti non mancano, basta cercarle; di sicuro non bucano le prime pagine dei giornali.
I critici dicono che se si fosse investito nello studio dei fenomeni di fusione a bassa energia l’1 per mille degli investimenti di ITER e NIF forse si sarebbe capito qualcosa di più. Come già scritto, avendo parlato con diverse persone che operano (tuttora, sebbene a fatica) nella ricerca sulla fusione fredda, non mi sento di considerarla una totale bufala; secondo me bisogna mantenere il dubbio, finchè la cosa non sia completamente esclusa, il che significa trovare spiegazioni alternative ai fenomeni osservati, ovvero spiegazioni che ricadano nella fisica e chimica classica. Naturalmente per un ricercatore c’è una grossa difficoltà a pubblicare articoli di peer review su argomenti “eretici”, e quindi la cosa va avanti un pò nell’ombra, con poca visibilità.
ma più che altro mi chiedo se alla fine, dalla fusione calda si otterrà davvero energia a basso costo o se i costi delle centrali ( stimati in decine di miliardi per ognuna), non renderanno tutto inutile…
sicuramente mi sbaglio ma avevo avuto l’ impressione che di solito sui giornali popolari a differenza ovviamente del mondo accademico emergessero più facilmente notizie sulla fusione fredda
secondo le leggi della fisica la fusione nucleare dovrebbe dare risultati più vantaggiosi, das tutti i punti di vista, a differenza di quanto si possa ottenere dalle fonti di energia più rudimentali rispetto ad essa ma il grosso problema da superare sarebbe di quale tipo di tecnologia sia necessario e come svilupparla per ottenere anche gli stessi vantaggi pratici.
negativamente interessante questa vicenda però ci sarebbe da chiedersi chi negli ambienti scientifici dell’ epoca desse davvero credibilità a una cosa di quel genere