E siamo a dieci anni:
Impressionante che osserva 3400 stelle al secondo…
E siamo a dieci anni:
Impressionante che osserva 3400 stelle al secondo…
Mappa di milioni di Quasar ricostruita con le osservazioni di Gaia:
Il buco in basso a destra nell’animazione di questa preview è dovuto alla capacità di osservazione dalla nostra posizione nella Via Lattea, che ci impedisce di osservare in direzione del piano galattico, non mancano quasar lì (quasi sicuramente), ma Gaia non le riesce a osservare.
Questa simulazione è bellissima, ignoro cosa sia tutto quel ferro che arriva da destra 8 miliardi di anni fa.
dovrebbe essere ferro disperso da tante esplosioni di supernove, innescate dalla violenta formazione stellare nelle galassie che si fondono. Bellissimo.
Un buco nero a 2000 anni luce da noi, mai visto prima:
Precedentemente ne era stato scoperto uno a 1500 yl, GaiaBH1
Per chi preferisse in italiano:
Ma l’età mia dovevano proprio scriverla?!?
@marcozambi c’è anche il tuo nome negli Acknowledgements
@Paky La Grande Lunette vale l’outing dell’età
Fantastico risultato!
Segnalo unì’ntervista di Fraser Cain / Universe Today a Berry Holl, uno dei ricercatori coinvolti nella scoperta di BH3, l’ultimo buco nero individuato attraverso i dati raccolti da Gaia.
L’intervista, oltre a soffermarsi su quest’ultima scoperta, spazia a 360° su Gaia, le sue potenzialità, i limiti e gli sviluppi futuri. Pare purtroppo che la missione scientifica terminerà all’inizio dell’anno prossimo (se ne parla al minuto 40:25).
How exactly does Gaia operate? What should we expect from it in the near future? When and why will it come to an end? And what comes after Gaia? Finding out the answers with Dr Berry Holl.
Per quanto riguarda BH3 segnalo anche questo intervento sempre di Hall a un seminario dell’università di Ginevra:
Gaia Black Hole 3 discovery seminar at the Department of astronomy Geneva
Se ne parlava già l’anno scorso, se finisce il gas per il puntamento fine, non può operare:
Oltre 10 anni invece dei 5 previsti, un eccellente risultato, direi!
@paki e gli altri che ci lavorano, ci sono proposte per missioni di follow-up di Gaia? Anche se so bene che ci sono dati da elaborare per i prossimi 50 anni
Il problema e’ che il sistema a micropropulsione e’ il solo attuatore in grado di far osservare a Gaia la scanning law, cioe’ la “danza” coordinata con la quale scansiona la sfera celeste. Le correzioni sono infinitesimali ma continue, e i normali thruster a idrazina (che hanno ancora tanto propellente nei serbatoi) sono troppo “bruschi” per rimpiazzare il sistema a micropropulsione. Vibrazioni eccessive indotte sul satellite in modo osservazione corromperebbero la bonta’ dei dati raccolti, e sarebbero anche percepiti dal software che li marcherebbe con un flag di qualita’ ridotta.
Non e’ detto che Gaia sia totalmente da buttare una volta finito il gas. Gli ex colleghi in ESOC stanno lavorando da tempo a qualche idea alternativa per non “buttare” tutto e dare una seconda vita a questa fantastica piattaforma.
una missione robotica di soccorso con una bomboletta di azoto…
C’è una proposta, si chiama GaiaNIR:
Si tratterebbe questa volta di osservare il cielo nel vicino infrarosso, in modo da poter osservare meglio le zone centrali della nostra galassia. Lancio previsto negli anni 2040. Se questa data sembra lontana, è anche dovuta a una questione scientifica: i dati di GaiaNIR potranno essere uniti a quelli di Gaia, permettendo di ricostruire il moto delle stelle nella nostra galassia con maggiore precisione se l’intervallo tra le due missioni è maggiore.
Gaia ha qualche problemino.
In Aprile un micrometeorite l’ha colpita con una velocità e un angolo tale da danneggiare la protezione della sonda. L’impatto ha creato un buchino tramite cui riesce a passare la luce, che occasionalmente manda in tilt alcuni sensori.
Non solo, mentre gli ingegneri stavano cercando una soluzione al problema, a maggio uno dei 106 sensori CCD della fotocamera si è rotto. Uno startracker mi pare di capire, “was vital for Gaia’s ability to confirm the detection of stars”. Gaia ha quindi iniziato a registrare centinaia di rilevazioni errate di stelle.
Poi c’è stata LA tempesta solare di maggio che non ha aiutato.
Gli ingegneri dicono che Gaia ad un certo punto ha superato abbondantemente i soliti 25 GB di dati inviati a terra giornalmente, perché il software di bordo non era più in grado di eliminare le false rilevazioni stellari, oberando di dati i sistemi di terra.
Ora vogliono modificare il software di bordo limitando le soglie alle quali identifica i punti luce come stelle e finora sono stati in grado di eliminare tantissimi falsi generati sia dalla luce diffusa del Sole che dal CCD fallato.
Nuovo articolo di Matteo Deguidi pubblicato su AstronautiNEWS.it.
Visto che queste notizie sono adesso pubbliche, vi do qualche dettaglio in più.
Il guasto all’elettronica viene attribuito alla tempesta solare, ma non siamo certi che sia la vera causa: il guasto è avvenuto qualche giorno dopo, e non durante la tempesta. Il risultato di questa avaria è che abbiamo dovuto spegnere tutta la “riga” di CCD interessata (la numero 3). Le altre 6 “righe” di CCD funzionano correttamente, inoltre ormai siamo agli ultimi 6 mesi di missione, quindi non è una grave perdita.
Luce diffusa: sembra che si sia aperto un buco nello schermo solare. La luce che attraversa questo foro riesce a infiltrarsi in una fessura della “tenda” (la copertura del satellite vero e proprio), tra il modulo di servizio e il modulo ottico, quando Gaia è orientata in un certo modo. Il risultato è che per circa 40 minuti ogni 6 ore abbiamo un sacco di luce su una parte dei CCD. Come detto nell’articolo, i colleghi hanno trovato il modo di ridurre il numero di false “detezioni” che questa luce causa.
Giusto una correzione all’articolo: non c’è stata alcuna interruzione delle attività scientifiche. Gaia ha continuato a osservare il cielo come d’abitudine, solo che dovremo “filtrare” un po’ di dati, che sono di bassa qualità a causa di questi problemi.
Paky, grazie per i dettagli, sempre interessanti.
Hai idea di quale sia il volume di dati raccolto da Gaia in 10 anni di missione?
Nell’infografica condivisa da ESA (reperibile anche nel nostro articolo) c’è scritto 126TB.
qui trovi i valori aggiornati ogni giorno:
siamo a 134,840 GB di telemetria per 255,878,759,964 osservazioni. L’archivio Gaia però sarà molto più grande: già nella DR4 si prevede di arrivare a più di 500TB…