Generatore termico a idrogeno atomico

Scusa ma…

  1. L’energia in entrata nel sistema è solamente quella elettrica fornita al laser (tra l’altro come? usi le batterie del laser? o hai in mente di connetterlo alla rete?)
  2. L’energia in uscita dal sistema è quella termica al fluido nello scambiatore di calore

L’efficienza del tuo sistema è <1 (concordi su questo, vero?) :nerd:

Quindi perchè non scaldi l’acqua direttamente con una resistenza elettrica (energia elettrica–>energia termica) senza dover passare dall’idrogeno? (energia elettrica–>energia chimica–>energia termica). Il sistema sarebbe molto più efficiente! Potresti brevettarlo con un bel nome commerciale, tipo… boiler?

:smiley:

A questo punto, veramente, sarebbe meglio ascoltare Marco:

…ma ce l’hai detto tu che vorresti usare un laser a luce UV ! :astonished:

A questo proposito avrei qualche obiezione tipo…per interagire con la materia (le molecole di H2) occorre che il mezzo con il quale interagisci (il laser) abbia una lunghezza d’onda appropriata…almeno nell’ordine di grandezza del legame che unisce i due atomi. La distanza di legame H-H è di 0.074 nm, mentre gli UV, nella migliore delle ipotesi, 10 nm. Sei sicuro di riuscire a rompere un legame covalente con una lunghezza d’onda tanto maggiore ? IMHO con un laser di tal fatta riesci solo a riscaldare il gas e nulla più…

i laser cinesi da 10 euro oltretutto sono rossi, al massimo verdi, di UV non ne ho ancora visti… ah giá… gli uv non si vedono :stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye:

…oh cacchio ecco perchè non funziona! :stuck_out_tongue_winking_eye:

Io continuo ad amare quest’uomo… dice sempre esattamente quello che vorrei dire io :wink:

OK, visto che tutta la nomenklatura del forum mi ha accolto benevolente,
vi farò un regalo:
lo stesso principio può essere usato per scindere la CO2, sostanza negletta,
in carbonio (combustibile) e ossigeno:


Ma n’è meglio una bella elettrolisi allora, che a bruciare il carbonio atomico si fa puzza? :slight_smile:

Nessuno se la prende con i princìpi, solo che nessuna di queste soluzioni (e delle altre che hai proposto in passato) sono in grado di PRODURRE energia (o più correttamente di liberarne più di quanta ne fornisci al sistema).

Sulla ISS si usa quotidianamente (o quasi) l’elettrolisi per produrre ossigeno a partire dall’acqua…e si butta l’idrogeno (sbaglio, Buzz?)
Ma anche ipotizzando di recuperare l’idrogeno e di bruciarlo (o di scinderlo con un laser :/) il bilancio energetico non sarà mai positivo.

Perchè l’elettrolisi ha senso e quello che dici tu no? (anticipo la domanda, se ci fosse)
Perchè è diverso l’obiettivo. Tu vuoi produrre energia mentre sulla ISS si accetta di spenderla per produrre ossigeno.

E non vorrei sminuire il tuo lavoro, ma i dettagli del tuo disegno sono gli stessi dello spacca idrogeno con le lettere cambiate e un tubicino di uscita :slight_smile:

Ma se usiamo un laser pointer verde da una parte ed un laser pointer rosso dall altra otteniamo un laser pointer giallo?

Invece sì: se intrappoli il laser in una gabbia di specchi, esso aumenterà la propria energia senza bisogno che tu gliene fornisca altra! Se ho capito bene è questo il segreto: un laser pointer da 10mW (quelli cinesi sono circa così) si riflette tantissime volte fino a generare 3KW…tutto il resto alla fine è solo un modo come un altro per sfruttare questa miracolosa esplosione di energia!
Stasera lavoro a un progetto simile: accendo una lampadina in una scatola con le pareti interne completamente rivestite di specchi, se domani ho una supernova in casa vi faccio sapere :sunglasses:

E io che diventavo matto a cambiar lampadine/gruppi ottici allo scooter per vedere dove andavo…
Un bel tubo in inox lucidato, un led al fondo et voilà ecco un proiettore antiaereo! :stuck_out_tongue_winking_eye:
magari per potenziarlo ancora potrei mettere un foglio di stagnola in punta e forarlo con uno spillo.
Se poi ci soffio un pò di idrogeno dentro ecco un ottimo retrorazzo per frenate brusche :beer:

Ed ora arrivera´ un…

Il mio maestro mi diceva sempre: non dare le perle ai porci…
Io sono un discepolo perverso e penso che bisogna pur dare una possibilità a tutti
Queste macchine, prima di sputarci sopra, vanno costruite…

Certo che con le vostre mirabilissime teste pensanti l’astronautica mondiale ha raggiunto livelli stellari!!!
Mi sono stancato di combattere da solo contro la stupidità umana e “spaziale”

:stuck_out_tongue_winking_eye: citazione, Febbraio 2012
ve la siete cercata!!!

Non proprio. Il Sabatier ha bisogno di idrogeno in eccesso, perchè non facendo la pirolisi del metano non si riesce a chiudere il ciclo dell’idrogeno.
Il che in pratica significa che si ricicla solo metà della CO2 prodotta dagli astronauti, e in più si butta via il metano.

Ma non inquiniamo questo meraviglioso post con scienza seria, rimaniamo sul troll che è molto più divertente :stuck_out_tongue_winking_eye:

PS: ecco Michael, adesso mi hai obbligato a rispondere a questo topic, così mi spunterà per sempre quando clicco su “Risposte ai tuoi topic” :wastebasket:

Secondo me l’ha fatto di proposito… :wink:

Quasi.
Il solo farmi ripescare questo topic (http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=14237.0 - spuntato da google mentre mi informavo sul ciclo Sabatier) ha dato un senso al thread.
Grazie, Franco52.

Visto che ti spunterà il topic, tanto vale chiederlo qui.

Durante la vita della ISS, come ci si è regolati con l’azoto?
E’ stato solo aggiunto al crescere del volume abitabile? Ora è costante? C’è una riserva da usare per ripressurizzare (con ossigeno) in seguito ad eventuali depressurizzazioni lente, individuate e fermate?
Potrebbero essere domande sceme, ma non me le ero mai poste.

(pongo oziose domande, ma googlo pure. E appena ho un attimo mi leggo questo
http://ntrs.nasa.gov/archive/nasa/casi.ntrs.nasa.gov/20110012004_2011012270.pdf )

Ribadisco l’iconcina :wastebasket: :beer:

Cmq ogni modulo ha una perdita fisiologica. Non è pensabile fare una cosa a tenuta stagna completamente, e la perdita fisiologica viene recuperata con azoto che sta in dei serbatoi. E i serbaoti vengono ricaricati di tanto in tanto… Il sottosistema che se ne occupa è l’ACS, Atmosphere Control and Supply (sotto-sottosistema, visto che fa parte dell’ECLSS).

Tieni anche presente che il Sabatier e l’OGA sono stati aggiunti in un secondo tempo. Inizialmente c’era solo rimozione di CO2 con il CDRA, ma questa CO2 veniva buttata via, e l’ACS si preoccupava di immettere nuovo azoto e nuovo ossigeno a seconda delle necessità…