Diciamo che dirigere il corpo Astronauti non era nelle sue corde (anche se è stato “utile” per farsi assegnare due storiche missioni Shuttle,che sarebbero state tre se non fosse intervenuto il disastro del Challenger),
Tuttavia Young è l’Astronauta,su questo non si discute.
Ma è anche un mistero avvolto in un enigma:
Pensateci bene…
sei missioni,due volte in orbita lunare,una volta a passeggio sulla luna,il test flight dello Shuttle,il primo volo dello spacelab,alla NASA per quasi quarant’anni,e…
e…su tutti i libri che trattano di argomenti spaziali è quasi soltanto un nome appena citato.
Non c’è ne “se il sole muore”,è più che fugacemente presente nelle varie biografie degli Astronauti (Cernan ,Chunningham,Slayton,ecc).
A gente come Conrad,Lovell Borman,Schirra,Armstrong,Cernan,Shepard (e molti altri) sono stati dedicati ampi ritratti,lui invece è come se rimanesse sullo sfondo.
Davvero strano.
Che bello vedere la foto del primo e dell’ultimo equipaggio shuttle. I “vecchi” John Young e Robert Crippen con i quattro di STS 135. MI sono commosso pensando a com’ero e a come mi sentivo il dodici aprile 1981, dopo tre anni di attesa, a vedere finalmente decollare questa fantastica macchina. John Young poi è il mio mito e vederlo oggi ottantenne mi fa un certo effetto, mi pare il nonno lontano, sicuro, saggio e su cui fare sempre affidamento. Certo, un po’ distratto lo è sempre stato, il cervello sempre immerso in mille pensieri, mentre oggi sembra l’arzillo vecchietto che parrebbe giusto buono a guardare i bisnipotini e potrebbe invece prendere la supermoto o il caccia per fare un giretto. Meno male che ci sono ancora dei vecchi astronauti in giro…