Genzai bakudan ?

Propongo un enigma, visto che ci stiamo specializzando in ‘misteri’… :roll_eyes:
Trovo da tempo riferimenti ad una fantomatica bomba atomica nipponica della seconda guerra mondiale (detta 'Genzai bakudan).
Penso che molti sappiano quanto sono sensibile a questo argomento.
Da quanto si trova in rete, e da scarni riferimenti in pubblicazioni USA (dall’attendibilità alquanto dubbia) i giapponesi avrebbero fatto esplodere un ordigno nucleare di ‘modesta’ potenza soltanto pochi giorni dopo Nagasaki, in mare aperto, in prossimità della città coreana di Konan.
Francamente trovo questa notizia alquanto improbabile, ancor meno credibile dell’atomica da tre kilotoni che i nazisti avrebbero fatto esplodere in una isoletta del baltico nel 1945.
Sottolineo che il periodico dell’Associazione Arma Aeronautica dell’aprile 2007 ha dedicato un articolo di due pagine riguardo l’argomento ma, a parte la citazione di una improbabile seconda arma atomica sganciata su Nagasaki e non esplosa (ergo studiata dai nipponici !!!), il nome dell’articolista (tale… Giuseppe Pesce) mi ha fatto pensare che quanto leggevo altro non fosse che una boutade.
La domanda è: qualcuno ha informazioni riguardo questa presunta bomba atomica del Sol Levante ? Nel caso potrebbe condividerle con me ?

Grazie ragazzi.

Salute e Latinum per tutti !

:scream:
stra-interessante!
le tecnologie atomiche e il loro sviluppo hanno sempre interessato parecchio (per quanto mi lascino parecchio inquieto)…
però quella giapponese non l’avevo mai affrontata :kissing_heart:

wikipedia dice che:

Dopo la resa del Giappone, gli americani ritrovarono 5 ciclotroni (che erano apparecchi destinati alla produzione di combustibile nucleare) i quali furono demoliti e i pezzi furono gettati nella baia di Tokyo. Da tener presente che, siccome furono i sovietici ad arrivare per primi nella Corea del nord non fu possibile per gli statunitensi avere dati certi sulle ricerche effettuate a Hungnam.

ma non so quanto sia attendibile, mentre qui
http://www.reformation.org/atlanta-constitution.html (un sito un po’ bislacco, per la verità) affermano

]In 1940 the Nisina Laboratory of the Institute of Physical and Chemical Research in Tokyo had built one of the largest cyclotrons in the world. (Cyclotrons found in Tokyo by the invading Yanks were destroyed).

e riportano questa foto con la didascalia “Japanese cyclotron”:

(potrebbe essere benissimo qualsiasi cosa però)

:kissing_heart: argomento che merita attenzione…

ps: apropos di atomiche… ce l’hai la raccolta delle puntine di tutti i test nucleari per Google Earth, vero? è un must per gli “appassionati”: :wink:
http://bbs.keyhole.com/ubb/showthreaded.php?Number=34290

Quando esplosero le atomiche sul Giappone, gli scienziati andarono dall’imperatore a dirgli che loro non avrebbero saputo creare una bomba tanto potente e si complimentarono poi con gli americani.
Quella tedesca è ormai accertata, ma aveva delle grosse limitazioni. Sono stati trovati i siti della lavorazione dell’uranio &C., poi ad un esperimento assistette un ufficiale italiano mentre di altri ci sono testimonianze di persone che abitavano accanto al poligono di prova. Dalle descrizioni si capisce che l’atomica nazista non era dirompente ma termica. Realizzata e provata alla fine della guerra, non avrebbe mai potuto essere usata perché a quel tempo la Lutfwaffe non esisteva più e non aveva nemmeno un aereo capace di portarla sul bersaglio. La prima prova, quella a cui assistette l’italiano, bruciò tutte le cavie, delle capre, le altre, testimoni la popolazione locale, bruciarono prigionieri russi.
Ho appreso queste informazioni in un documentario su RAI 3 ed ho saputo che c’è in giro un libro sull’argomento, pubblicato anche in italiano. Una bufala? Non credo. Le zone dove l’atomica nazista fu realizzata e provata finirono nella zona d’influenza russa e questo può spiegare il silenzio per tanti anni. Per altro si capisce che i tedeschi s’approcciarono all’atomica in modo diverso dagli USA, arrivando a realizzare un’arma diversa.

Avevo sentito anch’io parlare di questa storia. Mi pare di ricordare pero’ che quando dei ricercatori sono andati sul luogo dei presunti test, non hanno trovato tracce di radiattivita’ al di sopra della norma nel terreno.

No, la radioattività c’era nei siti di lavorazione. I primi test furono condotti in zone impervie dove la vegetazione ha già ricoperto tutto da tempo. L’ufficiale italiano ed i testimoni tedeschi, civili, parlano di calore. L’italiano di grande calore, i civili di nubi infuocate. Ma potrebbe anche trattarsi di bombe tipo la Pave Blue, quella a vapori di benzina. Non dimentichiamoci poi che i tedeschi non avevano acqua pesante, forse hanno usato isotopi meno irradianti ma capaci di generare comunque un calore intenso. Se da qualche archivio impolverato non ne uscirà qualche scartoffia, dubito ne sapremo di più.