Gravity - Alfonso Cuarón, 2013

Non è la prima volta che capita Paolo.
Ad esempio anche Avatar, che è 5/5 realizzato al computer, ha vinto l’oscar per la fotografia.
O anche la Vita di Pi.

“Fotografia” credo che significhi in questo caso “impatto visivo”. Non ci trovo nulla di sbagliato, anche se andasse ad un cartone animato.

Cady Coleman si congratula con il cast e la produzione di Gravity:

http://www.youtube.com/watch?v=i9LIV5vHRqM#ws

Le congratulazioni di Mike Hopkins, Rick Mastracchio e Koichi Wakata dalla ISS:

http://www.youtube.com/watch?v=_3ZhJP8q-Ts#ws

Si concordo.
Inoltre gli scenari in CGI di questo film sono stati giudicati anche da chi nello spazio c’è andato per davvero,assolutamente straordinari per realismo e spettacolarità.

AstronautiCAST 7x17 teaser: fonti attendibili riferiscono che Nonno Apollo parlerà ancora di Gravity, ovviamente in un contesto storico.

Il sito io9 ha pubblicato una serie di bozzetti poi scartati realizzati dell’agenzia a cui la produzione di Gravity aveva commissionato il poster del film.

Non ho letto tutti i commenti, magari qualcuno lo ha già messo prima di me, però vi segnalo un cortometraggio di 7 minuti prodotto dal figlio di Alfonso Cuaron.

Video più qualche informazione

Visto ieri sera in DVD noleggiato (i Blu Ray erano tutti fuori :badmood:) .
Pur se visto sulla tv di casa e in 2D lo spettacolo è fantastico.
La riproduzione dei mezzi e delle stazioni spaziali mi ha fatto quasi venire voglia di andarlo a vedere al cine in 3D, casomai tornasse nelle sale.
Purtroppo il resto del film mi lascia un po’ di amaro in bocca alla fine, come un senso di incompiuto…
Come già detto da altri, la sensazione che ha prevalso in me, è stata che ci fossero tutti i presupposti per avere un capolavoro assoluto della fantascienza e si sia sciupata l’occasione con una trama ed una sceneggiatura inadeguate. Peccato !!

Non so se siano stati affrontati questi argomenti (17 pagine di post sono un pò lunghe da leggere), ma io ho tre curiosità:

  1. quando lei si addormenta nella capsula e sogna Clooney che entra nella Soyuz e le dice di usare i retrorazzi di atterraggio come spinta per muovere la nave, questo nella realtà sarebbe possibile? Più in generale la mia domanda è: la breve o brevissima (diciamo pochi secondi) esposizione al vuoto spaziale sarebbe sostenibile da un corpo umano senza adeguate protezioni?

  2. quando rientra sulla Terra la capsula non ha bisogno di un’orbita di rientro (cosa che nel film non sembra essere stata impostata)?
    Ovvero può cadere come un corpo morto senza bruciare o essere rimbalzata?
    Chiede questo perchè tempo fa ho letto che volevano creare una sorta di palla nella quale mettere l’astronauta per dei rientri di emergenza; ma in questo caso queste possono cadere come un corpo morto senza bruciare? O devono essere pilotate secondo orbite precise?

  3. quando la protagonista rientra sulla terra e rischia di affogare riesce a liberarsi dalla tuta russa velocemente (così come prima l’aveva indossata altrettanto velocemente); avendo visto la complessità per indossare le tute della NASA, le russe sono più facili (anche se non credo a quei livelli)?

Una brevissima esposizione al vuoto non è letale, come ha dimostrato l’esperienza di un tecnico che, nel corso del test di una tuta pressurizzata in una camera a vuoto a terra, sopravvisse a una depressurizzazione di una decina di secondi, se non ricordo male.

Uno scenario come quello di Gravity pone però almeno due seri problemi. Il primo è che aprire un portello abbastanza grande da lasciare passare una persona creerebbe una depressurizzazione talmente violenta e intensa da rendere impossibile richiuderlo. Il secondo problema è che l’astronauta perderebbe quasi immediatamente conoscenza come accadde al tecnico delle tute, e non riuscirebbe in alcun modo a richiudere il portello anche avendone l’opportunità.

Sì, è necessario un angolo di rientro preciso perché il veicolo sopravviva senza bruciare nell’atmosfera.

Le tute russe, sia la pressurizzata Sokol che la Orlan per EVA, sono in generale più facili da indossare e togliere di quelle americane, ma non abbastanza da poterlo fare in acqua.

Samantha Cristoforetti ha raccontato che i cosmonauti russi vengono addestrati a indossare la Sokol nel tempo richiesto per una parabola su un aereo a zero-g, quindi una ventina di secondi.

  1. No, sarebbe uno shock troppo forte.
  2. Il rientro può essere o non essere distruttivo a seconda della velocità e dell’inclinazione di rientro. (ad altri le precisazioni più tecniche). Fondamentalmente è caduta secondo un orbita, è impossibile che la sua velocità tangenziale fosse nulla e che quindi fosse caduta secondo la congiungente dei due punti di massa.
  3. Era una tuta Sokol, quindi ben diversa dalle EMU americane che forse hai preso a riferimento e dalle Orlan russe, per le EVA.
    In genere comunque le tute russe sono più veloci da indossare di quelle americane, perchè spesso e volentieri sono più semplici e questo lo si vede un po’ in tutto il programma spaziale russo (con pro e contro)

Paolo e Dave, siete sicuri di questo? Credo che un rientro incontrollato possa causare al peggio un rientro balistico, con decelerazioni più forti per la capsula ma che non credo siano sufficienti per bruciarla. Stiamo sempre parlando di un rientro da orbita LEO, quindi la velocità iniziale non è molto alta (cosa molto diversa da un rientro incontrollato di una capsula che torna da una traiettoria interplanetaria)

PS: Boschini nel suo libro, parlando delle Vostok, dice che questa cosa della distruzione in caso di rientro incontrollato è una leggenda metropolitana. Secondo me la stessa cosa vale per le Soyuz

Ma allora gli astronauti sulle soyuz lavorano l’angolo solo per evitare forti decellerazioni e non solo per non rischiare di rimbalzare o bruciare. Perchè ho sempre sentito parlare di quello? Perché il rischio durante Apollo 13 era proprio quello?
Non sono sicuro, riferisco in parte quello che credo di aver imparato, spero di aver capito correttamente

No, non sono sicuro. Mi baso per esempio sull’interpretazione di quanto dice Samantha nel punto #15 della sua recensione di Gravity.

Credo che nel caso di Apollo 13 il problema fosse la velocità di rientro, perchè rientrando dallo spazio profondo la velocità di rientro è più elevata di quella puramente orbitale e quindi centrare l’angolo giusto per rientrare sulla Terra sia ancora più determinante che non da un volo orbitale.

Tuttavia per quanto riguarda il rientro, a sostegno di quello che dice Buzz, mi viene da pensare ai due salti della pulce di Shepard e Grissom che sono stati voli balistici e dunque non credo prevedessero un angolo di rientro ma solo una caduta dopo aver esaurito la fase di ascensione.

Allora il rientro da qualsiasi LEO non è mai fatale? Mi chiedo allora perchè e parlassero.

Credo che questa discussione riguardi l’integrità del veicolo al rientro più che la sopravvivenza dell’equipaggio.

Esattamente. Per rientrare dalla Luna bisognava dissipare un’energia doppia rispetto a un rientro da LEO, quindi se l’angolo di rientro era troppo alto c’era un concreto rischio.
Invece per le Soyuz e per i rientri da LEO, credo che il problema non sia di quel tipo, ma piuttosto di accelerazioni troppo brusche per l’equipaggio e di precisione nell’atterraggio (scrivo “credo” perché non ne sono sicuro al 100%)

Il rientro balistico è molto duro per l’equipaggio. Quando qualche anno fa hanno avuto i problemi relativi allo sganciamento del modulo di servizio, che ha portato a una serie di rientri balistici, gli astronauti hanno preso delle belle botte, che in effetti hanno messo a rischio la loro vita. Se non sbaglio uno di questi rientri fu quello di Peggy Whitson, che si fece piuttosto male

In gravity la stazione cinese era già in contatto con i primi strati di atmosfera quindi era anche più bassa della normale leo, non so se questo ha reso il rientro piu agevole. Anche a me comunque quel rientro fatto così a caso non mi sembra molto fattibile nella realtà.

Aspetta, io non stavo neanche considerando Gravity, niente di quello che succede in quel film è lontanamente fattibile nella realtà. Ma a occhio il rientro con la Shenzou mi sembra la cosa più plausibile di tutte le due ore di film…