La mia traduzione (rapida, sorry) della pagina del blog di NASA (grassetti miei).
Il team “Green Run” del razzo SLS ha esaminato una grande quantità di dati e completato delle ispezioni preliminari che hanno trovato l’hardware del razzo in condizioni eccellenti, in seguito al test che ha visto l’accensione di tutti i motori alle 23.37 CET presso lo Stennis Space Center di Bay St. Louis, Mississippi. Dopo aver analizzato i dati preliminari, il team ha concluso che lo spegnimento avvenuto dopo 67,2 secondi di accensione il 16 gennaio è stato causato da parametri di test intenzionalmente conservativi, allo scopo di assicurare la sicurezza del core stage durante la prova.
I valori di questi parametri pre-programmati sono stati ideati specificamente per le prove a terra dell’hardware che porterà in volo la missione Artemis I, per assicurarsi che il sistema di controllo del vettore di spinta (TVC - Thrust Vector Control) muova i propulsori in sicurezza. Ogni motore ha un sistema di controllo del vettore di spinta lo orienta, e ogni motore ha due attuatori che generano la forza necessaria per tali movimenti. Gli attuatori del sistema TVC sono alimentati da unità chiamate CAPU (Core stage Auxiliary Power Units - Unità di potenza ausiliaria del Core Stage). Come pianificato, il sistema TVC ha orientato i motori per simulare il modo in cui la spinta sarà indirizzata durante l’ascesa del razzo.
Durante questi movimenti, il sistema idraulico associato con la CAPU del Motore 2, matricola E2065, ha superato i limiti preimpostati per il test. Esattamente come sono stati programmati a fare, i computer di volo hanno immediatamente fermato la prova. Il programma che ha posto fine al test è specifico per le prove a terra, quando il core stage si trova saldamente ancorato allo stand B-2 dello Stennis. Se questo stesso scenario fosse occorso durante un vero lancio, il razzo avrebbe continuato a volare usando la potenza disponibile delle rimanenti CAPU per fornire energia al sistema TVC di tutti i motori.
Il test ha dimostrato la capacità di spegnere una delle CAPU e di trasferire la potenza proveniente dalle CAPU rimanenti. Il test di orientamento dei propulsori (gimbaling) che ha portato allo spegnimento della CAPU è stato un caso di stress sul sistema indotto volutamente, per dar prova delle capacità del sistema. I dati sono in corso di valutazione come parte del processo di finalizzazione dei valori preimpostati dei limiti da adottare durante i test, prima del prossimo utilizzo del core stage.
Nel corso dell’accensione, tutti e quattro i motori hanno funzionato come da attese. Anche se il test prevedeva l’accensione dei quattro motori per otto minuti, il team ha comunque centrato vari obiettivi nel corso della breve fase propulsa. È stata di fatto ripetuta la wet dress reharsal, riempiendo di nuovo i serbaoti con 700.000 galloni (2.649.789 litri) di propellenti tramite procedure modificate per assicurare la messa in temperatura corretta dei propulsori e si è completato il countdown. I serbatoi sono stati portati in pressione nel modo corretto e per la prima volta si sono accesi i propulsori.
I motori hanno raggiunto la potenza prevista del 109% producendo 1,6 milioni di libbre di spinta (725.748 kg), esattamente come faranno durante il lancio di Artemis I.
I dati iniziali indicano che il sensore i cui valori segnalavano un MCF (Major Component Failure - Guasto grave di un componente), ricevuti 1,5 secondi dopo l’accensione dei motori, non erano legati alle circostanze che hanno portato allo spegnimento anticipato. Erano invece dovuti alla perdita di uno dei rami ridondanti nell’elettronica del motore 4, avvenuta prima dello specifico T-0 di tale motore. I propulsori infatti si accendono a 120 millisecondi l’uno dall’altro.
Le condizioni del test di accensione erano state impostate in modo tale che, in questa circostanza particolare, il test potesse continuare comunque, in quanto il sistema dispone di una ridondanza sufficiente per garantire il funzionamento in sicurezza dei motori.
Il team ha in programma di studiare e risolvere il problema all’elettronica del motore 4 prima del prossimo utilizzo del core stage.
Gli ingegneri continuano anche a studiare il “flash” che è stato visto attorno ai motori. Un esame visuale delle coperte termiche che circondano i propulsori ha rivelato segni di bruciature esterne, comunque previste in quanto molto vicine agli esausti dei motori e delle CAPU. I sensori hanno indicato che le temperature nella zona motori del core stage erano normali. Le ispezioni confermano che le coperte termiche hanno fatto il loro lavoro, proteggendo il razzo dall’estremo calore generato dagli esausti di motori e CAPU.
L’analisi dei dati prosegue, per aiutare il team a capire se un secondo test di accensione sia necessario. Il team è in grado di apportare i necessari aggiustamenti al sistema TVC e ai relativi parametri di controllo, al fine di prevenire un nuovo spegnimento automatico nel caso si decidesse di procedere ad un nuovo test, mentre lo stadio si trova ancora montato sullo stand B-2.
- Edit: eliminati errori e aggiustata un po’ la leggibilità -