Hayabusa in difficoltà nel ritorno verso casa

Le speranze di far rientrare a Terra la sonda asteroidale Giapponese Hayabusa si stanno riducendo al lumicino.
La sonda dopo essersi posata sull’ asteroide Itokawa nel Novembre 2005, presumibilmente asportando un campione di suolo, ha intrapreso la strada verso la Terra immettendosi in un’orbita eliocentrica.
Dotata di quattro motori ionici per le correzioni di rotta, essa ha subito in seguito il fallimento di due di essi, ma i tecnici della JAXA contavano di riuscire nell’intento di controllare convenientemente la sonda.
Purtruppo Mercoledì scorso si è guastato anche un terzo motore, per cui ora con un solo propulsore funzionante si fa sempre più difficile completare con successo la missione, anche perchè quest’ultimo motore, designato “Thruster C” ha già dato segni di danneggiamento.
Hayabusa fu lanciato da Kagoshima nel Maggio 2003 e raggiuse l’asteroide Itokawa nel’Agosto 2003, avvicinandosi sempre più alla superficie e raccogliendo migliaia di foto, nonchè una grossa quantità di dati.
Il 25 Novembre 2003 essa ha toccato il suolo, facendo entrare in azione un braccio raccoglitore di campioni e ripartendo dopo una mezz’ora per il previsto ritorno a Terra.
Comunque la certezza che effettivamente i campioni siano stati effettivamente raccolti si avrà solo in caso di effettivo recupero del modulo di rientro, previsto in calendario per il Giugno 2010.

Speriamo riescano nell’impresa di controllarla anche con solo un motore!
Sarebbe un risultato eccezionale avere un campione di asteroide riportato a terra!
Sarebbe possibile una sorta di aggancio al volo in orbita terrestre?
Oppure con un solo motore sarebbe ancora più complicata l’inserzione in orbita?

facendo i debiti TT affinchè il “falco pellegrino” possa tornare a casa allego

l’asteroide Itokawa (credit JAXA)

e un’articolo sul sistema di propulsione di Hayabusa


sarebbe un peccato perderlo

Che voi sappiate era stato studiata la possibilità di gestile il profilo di volo anche con un solo motore per quanto riguarda la fase di rientro? siamo sempre stati capaci nello spazio di rimediare a gravi problemi accorsi alle sonde nei limiti possibili (a parte cavolate come il polar lander marziano…ma vabbè li c’è da esser ciucchi…) vorrei credere che anche per hayabusa ci siano ancora speranze (TT)

Effettivamente varrebbe la pena di provare a parcheggiarla da qualche parte per poi andarla a prendere con comodo.

Penso anch’io che potrebbe (se possibile) essere una buona idea parcheggiarla in qualche orbita e poi andarla a prendere e riportarla sulla Terra!

I tecnici della JAXA hanno dichiarato che il motore C riceve tensione ma non riesce ad accendersi; contano di studiare un modo alternativo per rimettrlo in funzione così da ripristinare una spinta con due motori.

Nell’immagine (Credit JAXA) lo schema dei propulsori.


hayabusa_2.jpg

Speriamo
TT

Mi associo anch’io
Single Double Triple TT

In un comunicato stampa la JAXA ha annunciato che i tecnici Giapponesi contano di utilizzare due propulsori ionici attualmente fuori servizio su Hayabusa in una combinazione che potrebbe salvare il rientro della sonda a Terra.
Si tratta del Thruster-A e del Thruster-B, entrambi inutilizzati da tempo…
I Giapponesi ritengono di utilizzare il neutralizzatore del primo motore, combinandolo colla sorgente ionica del secondo per ottenere una spinta sufficiente a guidare la sonda.
Il rientro a terra dovrebbe avvenire nel Giugno 2010.

Questa missione sta diventando a dir poco epica.
Dopotutto i giapponesi sono celebri per la loro tenacia e forza di volontà…
I propulsori ionici a griglia elettrostatica come quelli di Hayabusa usano gas di xeno, che non ha normalmente carica e viene ionizzato bombardandolo con elettroni. Questo bombardamento crea ioni carichi positivamente a causa della perdita di un elettrone da parte degli atomi di gas. Gli ioni positivi entrano nella zona di differenza di potenziale posta tra una griglia positiva e una negativa (anodo e catodo rispettivamente). Questa differenza di potenziale accelera gli ioni a velocità elevata, i quali, attraversando la griglia negativa, generano la spinta.
Un altro catodo nella parte esterna del motore emette altri elettroni che si combinano con gli ioni per neutralizzarli. Questo per evitare che il raggio di ioni ritorni di nuovo verso la griglia negativa (cioè verso il veicolo spaziale) annullando di fatto la spinta.

Da qui la combinazione d’uso dei due motori descritta da Faustod…


Grazie per la spiegazione tecnica, io ho solo riportato la dichiarazione dei responsabili JAXA :ok:

Cos’è, una puntata di Star Trek? Li hanno riallineati i cristalli di dilitio?

Scherzo, quelli di Hayabusa sono già i miei miti, spero davvero che portino a casa il giocattolo.

Ah ecco,è un po’ che rimuginavo chiedendomi che diavolo fosse 'sto “neutralizzatore”.
Conoscevo il principio di funzionamento di questo elemento ed il suo scopo,ma non sapevo come lo avessero chiamato,adesso lo so. :wink:

Mamma mia, che storia: se riescono a riportarla a casa, sono davvero dei fenomeni!!! :astonished: :clap:

Concordo al 100%

Se quella sonda torna a terra…bisogna farne un monumento!