I costi per il sistema di navigazione satellitare europeo Galileo "straripano"

olo per la fase di avvio sarebbero lievitati da 1,1 a 1,4 milioni di euro: lo afferma l’autorevole quotidiano tedesco Die Welt in una notizia pubblicata online, citando il direttore dell’Agenzia spaziale tedesca (DLR) Sigmar Wittig (nella foto a sinistra) «I processi decisionali tra i Paesi coinvolti sono più complessi del previsto», spiega il capo della DLR, aggiungendo che «ad esempio, le frequenze di Galileo devono essere concordate in modo che il sistema possa in futuro funzionare senza errori».
Di conseguenza, ritiene Wittig, il piano originario che prevedeva il completamento della costellazione di 30 satelliti in orbita e l’inizio dell’operatività nel 2008 slitteranno nella migliore delle ipotesi al 2010.
Galileo, ricorda Die Welt, è la risposta europea al sistema militare statunitense GPS; con 3,8 miliardi di fondi complessivi, sostenuto da 17 Stati, è uno dei maggiori progetti infrastrutturali dell’Unione europea. Per Wittig, sono prima di tutto i processi decisionali tra UE ed ESA (Agenzia Spaziale Europea) a non essere ottimali e ad aver bisogno di essere migliorati. «Si sarebbero dovute dare fin da principio alla Joint Undertaking maggiori competenze e una struttura direttiva più forte», ha dichiarato Wittig chiedendo che strutture e processi decisionali nell’ESA siano ripensati per quando il numero degli Stati rappresentati nell’Agenzia spaziale europea salirà da 17 a 25 o più: «Allora - afferma - non potrà più valere la vecchia regola “uno Stato, un voto”».
Infine, Wittig pone la questione della sottorappresentanza tedescanel personale dell’Agenzia Spaziale Europea perché «i tedeschi contribuiscono col 23% circa al bilancio dell’ESA, contro un 19% di personale tedesco». Invece, secondo Die Welt, il nostro Paese è sovrarappresentato: «L’ Italia - sostiene Wittig - contribuisce solo col 14% al bilancio ESA, ma rappresenta il 17-18 % del personale».
Per Wittig non è invece possibile stabilire che impatto avranno slittamenti e aumenti sul costo complessivo del sistema, valutato in 3,8 miliardi di euro.

da dedalonews