I pesci spaziali, un acquario nel modulo giapponese Kibo

Grazie Pilgrim, molto chiaro e interessante. Stavo aspettando un tuo intervento :slight_smile:

grazie :slight_smile:

Buzz e Pilgrim, grazie per le risposte estremamente competenti, non avevo considerato diversi aspetti perchè sono abituata a ragionare sulla Terra…
Ma, considerando un ciclo ecologico, si può fare a meno degli organismi decompositori? E se no, come gestirli?

OT: la mia sfiducia nella trasponibilità degli esperimenti nasce anche un po’ dal fatto che sono anni che si studia il cancro su topi, maiali, primati e chissà quanti altri animali, e ancora non si è quagliato…

Non capisco bene cosa intendi. Se vogliamo fare un ciclo chiuso, dobbiamo decomporre tutto e trasformalo in qualcosa di utile. Altrimenti il ciclo rimarrà sempre parzialmente aperto.
All’interno del Waste Management System, c’è ad esempio chi studia i microrganismi decompositori e cerca di produrre dei bioreattori da utilizzare in missioni spaziali, in modo da convertire le sostanze in qualcosa di utile (ad esempio fertilizzanti). Ma lo stomaco e la digestione degli animali potrebbero essere un’alternativa.

Ne sei proprio sicura? Guarda la percentuale di cancri curati con successo al giorno d’oggi e confrontala con quella di 30 anni fa…

Risposta OT

oramai non esite un cancro, ma diversi cancri a seconda del diverso paziente. il danno genetico alla base del processo neoplastico non è univoco, ma “personalizzato”.

Ora però stimao andando troppo lontano :slight_smile:

Era per evitare l’eccessivo allontanamento che mi ero limitato a 4 parole sulla formaldeide.