Identificato il guasto alla tuta di Luca Parmitano

Ma sei sicuro che il guasto sia stato identificato? E quale sarebbe? Dall’articolo non si capisce.
A me è sembrato di capire che hanno escluso qualcuna delle cause considerate possibili finora, ma non hanno ancora identificato con certezza dove è la failure e neanche che cosa l’ha provocata, e molto probabilmente ci sarà ancora bisogno di troubleshooting a bordo…

la nostra fonte parla di un “water separator pilot tube” bloccato o intasato, oppure di una valvola di sfogo dell’acqua di condensa bloccata, oppure ancora di un blocco nei dotti dell’acqua di condensa. Una o piu’ di queste cause farebbe si’ che il circuito di separazione dell’acqua immetta troppo liquido nel circuito di ventilazione.
Immagino che abbiano deciso di intervenire su tutti questi sottosistemi, con una attività di R&R (che in questo caso non credo stia per “rest and recreation”… :nerd: :stuck_out_tongue_winking_eye:) che era pianificata entro agosto. Su questo la fonte e’ piuttosto chiara, arrivando, appunto, ad ipotizzare il rientro dei pezzi difettosi con la Soyuz dell’11 settembre.
Da qui in avanti, pero’, sicuramente sei piu’ aggiornato tu: io personalmente non ho trovato in giro l’esito della R&R prevista per il 31 agosto.

Senza andare nel dettaglio (visto che le fonti pubbliche che leggi tu non ne parlano), però mi è sembrato di capire che dopo l’attività dello scorso weekend il problema persiste e che quindi ci vorranno altre analisi e probabilmente altre attività a bordo.

Questo è il brutto (o il bello :slight_smile: ) di fare troubleshooting su qualcosa a 400 km di distanza: si fanno ipotesi sulla base dell’esperienza ingegneristica, ma è sempre possibile che tutte le ipotesi fatte siano sbagliate. E non ci si può mettere le mani direttamente sopra per verificare, bisogna sviluppare procedure adatte, che richiedono tempo e lavoro aggiuntivo, e cercare di minimizzare il tempo che si fa “perdere” all’equipaggio (e dico “perdere” perchè ogni ora spesa a fare troubleshooting è un’ora di scienza persa).

andrebbe progettata una tuta dotata di una specie di computer di bordo onde sapere in tempo
reale tutte le eventuali anomalie che si verifichino.

Neanche i moduli stessi della ISS hanno dei computer in grado di sapere identificare in tempo realte tutte le anomalie. Durante il design si è cercato di pensare a tutte le anomalie possibilie e immaginabili e ai relativi sistemi di monitoraggio, ma poi il mondo reale ci sorprende sempre con qualcosa di nuovo e inaspettato. Non a caso nelle produzioni di massa si fanno i “service pack 2”, o i “richiami” per parlare in termini automobilistici, sulla base dei difetti riscontrati dagli utenti della versione 1. Ma purtroppo lo spazio è ancora ben lontano dai numeri di esemplari che servono per poter fare qualcosa del genere…

E comunque dubito che ciò sarebbe davvero utile: a che servirebbe a un astronauta in EVA sapere che l’acqua sta uscendo da una valvola piuttosto che da un’altra?
Eventualmente potrebbe esserci un sensore che misura la quantità di liquido in un eventuale accumulatore del sistema di raffreddamento della tuta (in effetti prima di questo incidente mi sarei aspettato che le EMU lo avessero) per identificare una perdita prima che l’astronauta se ne accorga, ma da lì a identificare in che punto il sistema ha cominciato a perdere acqua è tutt’altra cosa…

Capito: probabilmente la nostra fonte ha voluto precorrere un po’ i tempi.:wink:
(se tu hai ulteriori aggiornamenti/dettagli che puoi condividere senza rischiare il posto, ovviamente sono piu’ che benvenuti!)

http://www.youtube.com/watch?v=-gpwJ-USrpg#