Il futuro di Blue Origin guarda agli insediamenti lunari

Ho visto in questi ultimi due giorni diversi articoli che riportavano dichiarazioni di Jeff Bezos, fatte durante la sua conferenza alla International Space Development Conference, sul ruolo che secondo lui avranno degli insediamenti lunari per il futuro della space economy. Alla fine sono riuscito a rintracciare l’articolo alla fonte di tutti gli altri (https://www.geekwire.com/2018/jeff-bezos-blue-origin-space-venture-go-moon-settlements/).

Riassumendo: è favorevole ad un ritorno sulla Luna prima che su Marte dell’uomo, questa volta per restarci. Si accenna al lander lunare “Blue Moon”, da realizzare in collaborazione con la NASA (ma anche da solo, se la NASA non ci sta: “Lo faremo anche senza la NASA. Lo faremo, eventualmente. Possiamo però realizzarlo molto più velocemente insieme [alla Nasa]”).

Ha dato qualche aggiornamento sui progetti a breve termine di Blue Origin:

  • Ha parlato del lanciatore New Glenn: hanno preso la nave da usare come piattaforma di atterraggio del primo stadio, che svolgerà quindi un ruolo analogo a “Of Course I Still Love You” di SpaceX, e presto inizieranno i lavori per conformarla a questo utilizzo, non si hanno però ancora notizie per quanto riguarda lo sviluppo del motore BE-4.
  • Ha detto che devono ancora decidere un prezzo per il veicolo suborbitale New Shepard, ma che si aspetta di farlo volare frequentemente, accumulando esperienza sull’utilizzo del motore BE-3, che sarà anche utilizzato per il secondo stadio nel New Glenn.

Jeff Bezos (fondatore di Blue Origin), durante un’intervento tenutosi il 25 maggio presso International Space Development Conference di Los Angeles ha dichiarato che la compagnia ha già acquistato la chiatta che verrà trasformata in piattaforma di atterraggio per il primo stadio del vettore New Glenn, il cui debutto è previsto per il 2020. Al momento non si conoscono altri dettagli tecnici di questa piattaforma e se sarà, e di quanto, più grande di quelle utilizzate da SpaceX.
Nell’intervento, che potete trovare riferito qui: http://spacenews.com/bezos-outlines-vision-of-blue-origins-lunar-future/ Bezos parla inoltre ampiamente del progetto lunare e che appoggerebbe molto volentieri il ‘moon village’ di ESA. Poche parole invece sul razzo vettore ancora più grande (il New Armstrong) che vedrebbe la luce più avanti.

Non so se Jeff Bezos può partecipare a un progetto dell’ESA, che raduna agenzie spaziali nazionali a scopo di ricerca, e non aziende private a scopo di profitto. Oppure lui vorrebbe partecipare solo come finanziatore, a babbo morto oppure comperando un modulo lunare così come oggi i privati possono comperare i lanci dell’Ariane? Insomma, non ho capito se la sua é una dichiarazione “da salotto” o con qualche cosa di concreto dietro. :slight_smile:
PS: ah ecco, ha detto che non c’é nulla di concreto, al momento. Forse stava parlando solo della “vicinanza” tra le installazioni, per lo scambio delle uova.

Non so. La storia Delle industria pesante sulla luna non mi convince… I costi… ammesso di trovare cosa sia meglio fare sulla luna piuttosto che sulla terra , non considerando l’aspetto ecologico.

Lui ha detto in passato che vuole diventare l’amazon spaziale. Diventare la principale ditta cargo per la luna. È imho un tentativo di crearsi il mercato. Mah. Dipende da cosa si vuol produrre sulla luna.

@Maxi, ho unito i due topic :wink:

Mi permetto di fare una piccola correzione… :ok:
La frase, in inglese e’:

“We’ll do it eventually. We could do it a lot faster through a partnership.”

“eventually” e’ un falso amico: non significa eventualmente, ma piuttosto infine, necessariamente o sicuramente. Quindi lui si ritiene per certo che si fara’, prima o poi.