Il Giappone testa una nuova tecnologia propulsiva

Quest’oggi martedì 27 luglio, la JAXA ha testato un propulsore di nuova concezione basato sull’utilizzo delle onde d’urto prodotte bruciando una miscela di metano ed ossigeno gassosi, con l’intento di applicare questa soluzione ingegneristica all’esplorazione dello spazio profondo nel futuro.

Il veicolo numero 31 della serie dei razzi sonda S-520, dell’agenzia spaziale giapponese è lungo 8 metri ed ha un diametro di 52 cm ed è decollato dall’Uchinoura Space Center nella Prefettura di Kagoshima quando in Italia erano le 22:30 di lunedì 26 luglio, secondo quando dichiarato dalla JAXA.

Il velivolo ha raggiunto una quota di 235 km quattro minuti e quattro secondi dopo il lancio, ed è ammarato in una zona a sud est di Uchinoura circa otto minuti più tardi, con i mezzi ed il personale dell’agenzia che hanno provveduto a recuperare una capsula contenente i dati relativi al volo.

JAXA al momento sta sviluppando una tecnologia che le permetterà di utilizzare un propulsore di un decimo delle dimensioni dei propulsori convenzionali, che è in grado inoltre, di restare nello spazio per periodi estesi.

Jiro Kasahara, un docente dell’Università di Nagoya che collabora al progetto della JAXA, ha commentato che il test ha dimostrato che che il motore è riuscito a mantenere la capacità propulsiva nello spazio come previsto; concludendo che è previsto che questa nuova tecnologia possa entrare in uso nell’arco di cinque anni.

Fonte: https://www.japantimes.co.jp/news/2021/07/27/national/science-health/japan-rocket-engine-test/

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rilasciate da JAXA le prime immagini del propulsore in azione

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